Il voto dell'8 maggio 2012 della Camera sul ddl riguardante il riequilibrio della rappresentanza di genere è un primo passo, non ancora soddisfacente, verso gli obiettivi della democrazia paritaria, garantiti dalla presenza di entrambi i sessi nella misura del 50 e 50 nelle liste e negli organi elettivi ed esecutivi.
Riconosciamo l’importanza di alcune norme quali l’introduzione della doppia preferenza per le elezioni dei consigli comunali e la "par condicio di genere" durante le campagne elettorali, contenute nel testo unificato, licenziato dalla I Commissione e approvato dall’Assemblea di Montecitorio, con larga maggioranza (48 astenuti e 21 contrari) e mediante voto palese.
Dobbiamo tuttavia esprimere rammarico per la mancata approvazione degli emendamenti sostenuti da PD, IDV e Minoranze linguistiche a garanzia della presenza paritaria nelle liste (il testo approvato prevede la garanzia di un terzo per il sesso sottorappresentato) e nelle giunte.
Il monitoraggio e l'azione di pressione che abbiamo esercitato durante questi mesi presso la I Commissione della Camera, proseguiti anche durante i lavori dell'Assemblea, sono stati di sostegno alle parlamentari e ai parlamentari che in maniera bipartisan hanno voluto questa prima riforma elettorale per i livelli locali, impedendo possibili azioni di boicottaggio. Il provvedimento passa ora al Senato, dove auspichiamo l’introduzione di modifiche migliorative.
Accordo di azione comune per la democrazia paritaria
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