- La testimonianza delle figlie del regista, Paola e Silvia, in un documentario a lui dedicato
Colla Elisabetta Lunedi, 21/03/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2016
Quale miglior omaggio e ricordo si sarebbe potuto fare di Ettore Scola - amato regista, sceneggiatore, intellettuale e militante italiano scomparso il 19 gennaio scorso - se non quello delle due figlie, Paola e Silvia Scola, accomunate dall’amore per il cinema, per la scrittura e per il padre? La testimonianza semi-seria proposta nel documentario Ridendo e scherzando: ritratto di un regista all’italiana, scritto e diretto dalle due sorelle, è dedicata con il sorriso e l’ironia che distinguevano il padre, al tempo stesso all’uomo ed all’artista, del quale vengono messi in luce aspetti pubblici e privati, in forme diverse e coinvolgenti: interviste da lui rilasciate, filmini in super otto, backstage dei suoi set, foto rubate dagli album di famiglia, vignette e materiali di repertorio. “Abbiamo voluto raccontare nostro padre - hanno affermato Paola e Silvia - unicamente attraverso le interviste che ha rilasciato nel corso della sua vita, i brani dei suoi film e quello che ci ha voluto dire 'dal vivo', senza mai ricorrere ad interviste dove altri parlassero di lui. Una sorta di auto-racconto, che lui mai avrebbe fatto per la sua timidezza, il pudore e il disagio a parlare di sé, ma che abbiamo potuto fare noi che lo conosciamo abbastanza da poterlo sia celebrare che prendere un po' in giro.” Molti chiedevano a Scola (autore di film quali C’eravamo tanto amati, La terrazza, Una giornata particolare) di fare un biopic sulla sua vita, perciò lui stesso chiese alle figlie di fargli “il coccodrillo”, scherzandoci sopra, in quella chiave tipica del suo cinema capace di dire cose serissime senza quasi che gli altri se ne rendessero conto, anzi ridendoci sopra. Alter-ego delle due figlie/registe nel documentario, il giovane attore Pierfrancesco Diliberto, detto Pif, capace di trasformarsi, a seconda del bisogno, in intervistatore, narratore, lettore, agiografo, spalla e, all’occorrenza, badante di Ettore. Non a caso l’ultimo saluto dato al regista presso la Casa del Cinema di Roma, è sembrata una festa fra amici, che ha mescolato tristezza, affetto e legami come nelle immagini della vita del grande regista, tra film, ricordi e storie di famiglia.
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