Libri - “Una furtiva lacrima” (ed Piemme) l'ultimo libro di Maristella Lippolis è un affresco lieve e intenso della vecchiaia
Bartolini Tiziana Domenica, 23/06/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2013
Il bene prezioso della memoria conserva ricordi che mantengono in vita la vita. Ma talvolta dimenticare non è poi un male, perché ci sono episodi o pezzi di esistenze che reclamano di essere riposti, definitivamente, negli anfratti scuri della mente e del cuore. Bianca è anziana e per arginare la scomparsa anche dei piccoli gesti quotidiani, dei pensieri e delle persone prende appunti su un quaderno. Sono note che rilegge e che effettivamente l’aiutano a celare un poco l’avanzare dei cedimenti. È la solitudine, però, la pena più grande di Bianca, acuita da pessime badanti che limitano la sua libertà, l’autonomia con cui ha vissuto sempre. “Una furtiva lacrima” è un affresco lieve e intenso della vecchiaia, tema non facile e poco praticato perché è una stagione che difficilmente affascina ed è un tempo che l’orizzonte pubblico preferisce rimuovere. Eppure quegli anni possono essere vissuti con la pacificazione dell’anima, che Bianca ritrova pian piano insieme alla dolce Caterina, giovane che le ricorda la sorella scomparsa e che l’accompagna nella ricostruzione dei punti bui del suo passato. Vecchie lettere casualmente ritrovate compongono il mosaico pagina dopo pagina, man mano che la storia si dipana, creando suspence e facendo scorgere dolori e profonde ferite. Rapide incursioni della mente, sapientemente interposte come voci fuori scena, ripescano brandelli di episodi che aggiungo particolari alla narrazione e riportano alla luce un passato scomodo. Ma Olga si smarrisce di nuovo, chissà, forse non era quella la storia da ricordare. E tutto rimane sospeso sul filo della umana caducità. Maristella Lippolis popola il suo bel romanzo di figure femminili - le badanti cattive, la misteriosa sorella Olga, la lontana figlia Irene, la giovane amica Caterina - limitando a due le presenze dell’altro genere: il marito - figura negativa e violenta - ed Ernesto, caro amico e compagno di vita rifiutato. C’è anche una gatta, che Bianca vuole avere vicina nel letto e che ama per il suo andare e venire. Con passo felpato, come i ricordi.
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