Venerdi, 13/02/2015 - E’ passato un anno di lotte e battaglie, ma il Centro antiviolenza di Tor Bella Monaca ha riaperto i battenti.
Oltre 2000 le donne che avevano lasciato la loro testimonianza al momento dello sfratto. Ci sono voluti 54.000 firme raccolte con change.org, la tenacia della presidente del centro Stefania Catallo con le iniziative sia sul territorio, che attraverso le piattaforme telematiche con centinaia di selfies di donne sorridenti provenienti da tutt’Italia.
Il Centro sarà riaperto il 20 febbraio presso la nuova sede in via Amico Aspertini 393, dedicato a Marie Anne Erize, un’artista desaparesida torturata e uccisa dai regimi argentini.
“Sono lieta di annunciare che la nostra battaglia è finalmente vinta”, ha detto la presidente del Centro Antiviolenza, “se tutto ciò è potuto succedere, è anzitutto grazie alla volontà di 54.000 cittadini che hanno voluto sostenere la nostra battaglia, aderendo alla petizione lanciata su change.org, piattaforma gestita da un collettivo di persone sensibile e determinate a lottare per i diritti di tutti. Il mio ringraziamento va al Presidente del Municipio Marco Scipioni per la sua disponibilità e per averci permesso di riavere questa sede in tempi rapidi”, prosegue Stefania Catallo.
“Oggi inizia un cammino nuovo, volto a riaprire una struttura che sino al momento dello sfratto aveva raccolto la testimonianza di 2000 donne vittima di violenza.
Abbiamo deciso di intestare il centro a Marie Anne Erize per proseguire la sua battaglia per la dignità di tutte le donne, per la libertà di espressione e per l’autodeterminazione di sé. Lei è un simbolo per tutte e tutti noi, anche per il suo impegno sociale e politico serio e profondo, di una volontà che rende liberi, oltre la morte.
Intendiamo proseguire su questo solco da lei tracciato e a tal proposito cercheremo di interagire con Roma Capitale in modo più deciso anche per ottenere finanziamenti specifici come già accade per altre realtà sul territorio romano.
Oggi è per me il momento del ringraziamento corale, ripartiamo da qui, con grande fiducia nel segno della ricerca di giustizia e di amore per la bellezza lasciatoci da Marie Anne”.
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