Giovedi, 16/09/2021 - La parola "revenge" deriva dall'inglese e viene tradotta in italiano con "vendetta". Dunque, una vendetta porno.
Ho riflettuto a lungo sul significato letterale della parola, ma una vocina dentro di me, diceva che c'era qualcosa che non quadrava.
Ecco che poi, quella vocina è diventata un lume, fino a riappropriarmi della mia lucidità.
Vendetta per cosa? Ci si vendica per qualcosa che si è subito non certo per una relazione finita.
Una donna ha tutto il diritto di troncare un rapporto di coppia e non sta certo ledendo l'altra persona. L'ex deve solo convincersi che la storia sia finita e non fare circolare del materiale privato, per vendicarsi di ciò che ritiene ingiustizia.
È terribile pensare che una donna sia bersagliata, solo perché le piaceva fare sesso con la persona che, tra l'altro, amava o pensava di amare.
Non è grave che una donna ami fare sesso, così come non è grave sapere che le piaccia. Ciò che ritengo aberrante è pensare che queste donne siano tacciate dalla società come donne di facili costumi o sprovvedute, ed è gravissimo che queste donne vengano abbandonate, tormentate e infine indotte al suicidio.
Anche indurre al suicidio è violenza contro le donne. Il "revenge porn" altro non è che maschilismo, che relega, ancora una volta, la donna in una posizione di subalternità maschile. Si scrive "revenge porn" si legge maschilismo.
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