(R)esistenze: un evento itinerante aspettando l’8 Marzo
La rassegna, organizzata da Movieday, sarà a Pisa, Torino, Bari, Bologna, Milano, Genova: tre documentari, tre registe che raccontano la resistenza delle donne
Martedi, 01/03/2022 - Quale modo migliore per celebrare l’8 marzo che fare memoria delle lotte e delle conquiste ottenute dalle donne attraverso lo sguardo e la visione delle stesse protagoniste? Questo uno degli obiettivi della Rassegna (R)esistenze, in cui le donne sono registe e autrici ma anche protagoniste delle opere. Il focus della manifestazione è infatti su temi di rilevanza internazionale, come la lotta delle donne in Afghanistan e in Medio Oriente, o quella del movimento “Non Una di Meno” in Italia, passando attraverso le case in lockdown, per raccontare come le donne hanno affrontato anche l’emergenza pandemica: le tre proiezioni sono arricchite dall’incontro con le autrici e con le tante ospiti che hanno condiviso e reso possibile il progetto.
La rassegna cinematografica (R)esistenze è organizzata dalla rivoluzionaria piattaforma Movieday - che permette di organizzare proiezioni al cinema o in uno spazio privato, creando eventi speciali per ogni tipo di gruppo o comunità - proprio per celebrare l’8 marzo. Sono stati scelti tre documentari di tre registe donne, che offrono tre sguardi sulle donne, come filo conduttore per raccontare le loro battaglie per l’emancipazione in diverse parti del mondo: “I am the revolution” di Benedetta Argentieri, “Tutte a casa – memorie digitali da un mondo sospeso” di Nina Baratta, Cristina D’Eredità e Eleonora Marino, “Il terribile inganno” di Maria Arena.
Prima tappa il mondo: Iraq, Afghanistan, Siria e Turchia. Un interrogativo risuona infatti, come una domanda retorica, nel documentario “I am the revolution”: ‘quale rivoluzione è più difficile della rivoluzione delle donne?’. A porsi questa domanda è Yanar Mohammed, una leader politica femminista in Iraq. Yanar è una delle donne protagoniste del film che è diventata guida e liberatrice di altre donne. Proprio come Selay Ghaffar, che in Afghanistan, continua a spingere la popolazione ad andare a scuola e a organizzare corsi di alfabetizzazione in tutto il Paese: in Afghanistan solo il 16% delle donne sa leggere e scrivere. E anche come Rojida che in Rojava tra Siria e Turchia organizza la resistenza curda contro il fondamentalismo islamico, guidando un esercito di combattenti. Sono tre protagoniste che, seguite da una comunità di donne, riescono a praticare la democrazia più avanzata in contesti che, come possiamo immaginare, sono il meno favorevoli possibili. Una vera ispirazione per le future generazioni e anche per il nostro Paese.
Seconda tappa l’Italia: proprio dal nostro Paese è partito “Tutte a casa - Memorie digitali da un mondo sospeso”, un film totalmente partecipato, nato da una call lanciata all’inizio del lockdown: nel marzo 2020 si è chiesto a donne di tutte le età e provenienze sociali di inviare video, realizzati con lo smartphone, in cui narrassero la loro “quarantena”. Dagli 8.000 video inviati da circa 500 donne, supportate da una regia a distanza, grazie ad un montaggio poetico e ritmato, è nato un affresco di voci del lockdown da marzo a giugno 2020 in Italia, narrato dal punto di vista delle donne. Le protagoniste raccontano così “la versione delle donne” della pandemia intrecciando, senza saperlo, parole chiave come casa, corpo, cura, crisi, rinascita e libertà.
Il film è stato realizzato grazie ad un crowdfunding su Produzioni dal Basso proprio come il terzo docu-film, “Il Terribile Inganno” di Maria Arena. Qui la regista, con telecamera a mano, gira per raccontare il movimento ‘Non Una di Meno’. Un vero e proprio lavoro di documentazione di ciò che le “nuove femministe” hanno fatto in risposta alla violenza di genere tra il primo sciopero globale dell’8 marzo 2017 e l’8 marzo 2020, caduto proprio in concomitanza con il primo giorno del lockdown. Confrontandosi con le più giovani, la regista Maria Arena si interroga e fa introspezione su se stessa e sulle sue relazioni con il mondo delle donne e degli uomini: il privato diventa politico ancora una volta. Scoprendo che di femminismi non ce n’è mai abbastanza.
Sono già numerose le città che ospitano la rassegna: Pisa (Teatro Nuovo, 1 marzo), Torino (Cinema Ambrosio, 2 marzo), Bari (Splendor, 7-14 marzo e 1-8-15 marzo), Bologna (Galliera, 8-15-22 marzo), Milano (Anteo, 8-10-14 marzo), Genova (Nickelodeon 10-17-24 marzo).
Pensata come evento itinerante, la rassegna (R)esistenze può essere ancora ospitata in altre città: per farlo è sufficiente richiederlo sul sito Movieday, compilando il form.
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