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RENDEZ-VOUS «En plein Air»: il Festival del Nuovo Cinema Francese

RENDEZ-VOUS «En plein Air»: il Festival del Nuovo Cinema Francese

Si svolgerà a Roma presso l’Arena Nuovo Sacher, dal 1 al 6 luglio, l’edizione speciale 2020: cinema di rinascita al «femminile plurale»

Mercoledi, 24/06/2020 - Il Festival del Nuovo Cinema Francese ‘Rendez-Vous’, uno degli appuntamenti festivalieri più attesi e frequentati della Capitale, ci teneva a festeggiare il suo decimo anniversario con tutti gli onori: perciò, dopo la sospensione della manifestazione, avvenuta i primi di marzo a causa dell’emergenza Covid-19, si propone oggi, all’inizio dell’estate e dopo la riapertura dei cinema e delle arene, in una veste speciale, per dirla alla francese «en plein air», in una cornice ben nota agli spettatori romani, quella dell’Arena ‘Nuovo Sacher’ di Nanni Moretti dal 1° al 6 luglio.

‘Rendez-vous’, nato per iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, è realizzato dall’Institut Français Italia, con la collaborazione di UniFrance : la direzione artistica è affidata a Vanessa Tonnini, mentre il responsabile del progetto è Benoît Blanchard.

«In attesa che la normalità riprenda il suo corso - ha affermato la direttrice artistica - ci è sembrato importante proporre al pubblico la nostra idea del «dopo» che è basata su un concetto semplice, quello da cui il progetto del festival è partito: offrire agli spettatori la scoperta di nuove storie ed emozioni, ovvero il viaggio più semplice e incredibile che ci sia concesso, quello del cinema».

I titoli proposti quest’anno all’Arena 'Nuovo Sacher' in anteprima nazionale, uno per ciascuna serata del Festival, parlano di crisi e rinascita ed evidenziano un cinema al «femminile plurale», composto da un caleidoscopio di voci eclettiche, di cui sarà offerta una variegata selezione. Inoltre le opere selezionate evidenziano come spesso, nelle storie pubbliche e private le crisi possano essere occasione per un vero cambiamento.

Secondo i dati del CNC, infatti, il numero di film diretti da donne, in Francia, negli ultimi dieci anni è aumentato del 62%. A confermare questo trend in crescita, un altro dato importante: il 40% delle opere prime prodotte nel 2019 sono dirette da cineaste.


Tra gli esordi dirompenti della stagione, già rivelazione di Cannes 2019, il festival presenta, in anteprima italiana, il bellissimo film «Papicha, non conosci Papicha » della regista algerina Mounia Meddour, già presentato a Cannes nella sezione Un Certain Regard, vincitore di un doppio César per la regista e l’interprete principale, la giovanissima Lyna Khoudri (che sarà anche nel film di Wes Anderson, The French Dispatch), acclamato in Francia con oltre 2 milioni di euro di incasso, e distribuito da Teodora Film nelle sale italiane in autunno.
Il film, che propone una storia magnifica e drammatica, con un’estetica visiva di grande impatto, è tuttora bandito in patria, per motivi mai chiariti dal governo algerino.
Inno all'emancipazione femminile, racconto di contrasti e ribellione, solare, teso, vitale e commovente insieme, Papicha racconta la vita della giovane e brillante Nedjma (soprannominata “Papicha”), una studentessa universitaria algerina che sogna di diventare stilista. La sua vita è sconvolta da un’ondata di fondamentalismo religioso che fa precipitare il Paese nel caos. Determinata a non arrendersi al nuovo regime (così come la stessa regista), Nedjma decide di organizzare con le compagne una sfilata dei suoi abiti, che diventerà il simbolo di un’indomita e drammatica battaglia per la libertà.

Altro film ‘al femminile’, della regista Justine Triet – nota per il film-rivelazione «La Bataille de Solférino» e per la sorprendente commedia «Victoria», sarà presentato a Roma, in anteprima, «Sibyl», prossimamente in sala con Valmyn Distribution. Si tratta di una tragicommedia raffinata e provocante dedicata alle donne, un gioco di specchi sull’identità e sulle radici che la conferma la regista come una delle figure più interessanti del nuovo cinema francese. Interpreti d’eccezione la strepitosa coppia: Virginie Efira e Adèle Exarchopoulos. La prima è Sibyl, una psicologa che ha abbandonato la scrittura per abbracciare la professione medica. La seconda è Margot, una giovane attrice disperata che contatta la psicoterapeuta invocando il suo aiuto. Ma a Sibyl, al contrario, è da poco tornata la voglia di scrivere: tra le due nasce così una sorta di transfert alla rovescia.
Se la critica, in quest’opera catartica dedicata alle donne, ha sentito gli echi di Cassavetes e Tennesse Williams, la Triet ha rivendicato la sua « ossessione » per Un’altra donna di Woody Allen.

Fra le autrici più affermate del nuovo cinema francese, si posiziona Alice Winocour, regista e sceneggiatrice già nota per «Augustine» e «Maryland» (presentati al festival Rendez-vous), che si cimenta qui con «Proxima», in un genere tradizionale come la space story, ma in un modo originale e innovativo per offrirne la sua visione unica e raffinata, lontana dallo spettacolare.
Sarah (Eva Green) è un’astronauta francese che sta per lasciare la terra per una missione spaziale di un anno, Proxima. Mentre segue il rigoroso allenamento che le è imposto dall’agenzia europea di Colonia, unica donna in un ambiente prettamente maschile (tra i colleghi spicca Matt Dillon), Sarah si prepara alla dolorosa separazione da Stella, la figlia di 8 anni. La regista, abile ad indagare con finezza e profondità le inquietudini dell’animo umano, dedica il film « alla storia di queste donne di cui non conosciamo la vita intima ». Attraverso il quotidiano dell’astronauta, raccontato con una attenzione quasi documentaristica e con una semplicità disarmante, Winocour tratteggia il magnifico ritratto di una donna, divisa tra l’attaccamento materno, i sensi di colpa e l’impegno professionale e firma un film femminista, nel senso più puro e libero del termine.

Ottimo esordio quello di Laure de Clermont-Tonnerre che con «Nevada» – distribuito da Universal Pictures – realizza un emozionante incontro tra i due generi americani per eccellenza: il western e il film carcerario. Roman (Matthias Schoenaerts), detenuto in un carcere del Nevada, non ha più contatti con l’esterno né con sua figlia. Per tentare di farlo uscire dal suo isolamento, la struttura decide di inserirlo in un programma di riabilitazione in cui si addestrano mustang selvatici. Grazie all’aiuto dell’anziano allenatore (Bruce Dern) e al fianco di un cavallo imprevedibile come lui, Roman riesce, a poco a poco, a gestire la sua rabbia e a confrontarsi con il suo passato. La cineasta, al suo primo lungometraggio, confeziona una storia romantica e commuovente, innovando, con grazia e realismo, il prison movie ed esplorando il desiderio di libertà, il perdono e le seconde possibilità della vita, temi cari al co-produttore Robert Redford.

Chiude il festival, il 6 luglio, «Notre Dame» di Valérie Donzelli, commedia eccentrica e romantica su una donna che decide di ri-divenire architetto della propria vita. Veterana della manifestazione – il suo film rivelazione La guerra è dichiarata ha aperto la II edizione del Festival – la regista, in questo ultimo lungometraggio, presentato a Locarno, sorprende ancora una volta nel suo percorso di riscrittura della commedia romantica, con trovate folli e divertenti con un chiaro omaggio al cinema di Jacques Demy : «Amo la commedia – spiega la Donzelli – e amo il burlesque: questo film è il mio modo di raccontare il mondo di oggi, con un mélange di pudore e poesia ». Maud (la stessa Donzelli) è architetto e madre single di due bambini. Con l’ex ancora parte integrante del suo quotidiano, non riesce a trovare il giusto equilibrio tra carriera e vita sentimentale. Quando un malinteso le fa vincere il concorso per ristrutturare il sagrato di Notre-Dame, cominciano i guai e bisogna trovare delle soluzioni.
Dichiarazione d’amore a Parigi, commedia gioiosa e clownesca, piena di fantasia e dolcezza, «Notre Dame» è impreziosito dalle performance di un gruppo di formidabili attori che affiancano la protagonista: Pierre Deladonchamps, Thomas Scimeca, Bouli Lanners e Virginie Ledoyen.

Ad aprire l’edizione speciale, il 1° luglio alle 21.30, sarà invece l’anteprima nazionale di «Roubaix, una luce», l’ultimo lungometraggio di un cineasta amatissimo in Italia, Arnaud Desplechin, cui il festival, appena due anni fa, ha dedicato un focus speciale. Il film, in Concorso a Cannes 2019, è distribuito da No.Mad Entertainment e sarà nelle sale in autunno. Il regista sarà presente al Festival per incontrare il pubblico e la stampa.
In un’edizione che vede grandi autori e registi emergenti cimentarsi e ridar nuova linfa al cinema di genere, anche Arnaud Desplechin si insinua in questo solco, con un’opera noir attuale e potente che sorprende per il radicale cambio di registro e per la profondità dei risultati. Considerato la quintessenza del cinema d’autore francese, il regista si cimenta, per la prima volta, con il reale e con un genere che non gli è familiare come il polar. A fare da sfondo e ispirazione alla storia, la sua città natale, ritratta nel malore di una profonda decadenza economica.
Partendo da un fatto di cronaca, ben raccontato da uno sconvolgente documentario di Mosco Boucault per France 3, Desplechin realizza un thriller sociale teso, febbrile e spirituale, animato dall’intensità teatrale dei suoi protagonisti: Léa Seydoux, Sara Forestier, Roschdy Zem, che per la sua interpretazione ha ottenuto i premi Lumière e César.

Il Festival Rendez-vous 2020, dopo la tappa romana, parte in viaggio. Una selezione di titoli saranno mostrati nelle tradizionali tappe del festival : Torino (Cinema Massimo e Arena), Cineteca di Bologna, Rouge et Noir di Palermo.

Il tradizionale premio France 24, va quest’anno a «Papicha, non conosci Papicha » di Mounia Meddour, con la seguente motivazione: «un film coraggioso e indispensabile, un inno all’emancipazione delle donne che travolge per energia ed emozione».

BNL Gruppo BNP Paribas, per il decimo anno consecutivo, è Main Sponsor della rassegna. Il festival beneficia anche del sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati – fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea – di Brioni, dell’Hotel St Regis Rome, di France 24 e Air France, vettore ufficiale.


Biglietteria on line dal 27 giugno : sacherfilm.eu

Le proiezioni sono in versione originale con sottotitoli in italiano.
In caso di pioggia le proiezioni si svolgeranno al chiuso.
La manifestazione si svolge nel rispetto delle norme vigenti.

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