Giovedi, 29/12/2011 - In Zimbabwe non tutte le bambine tra i tredici e i sedici anni, fanno le stesse cose. Mentre alcune di loro ogni mattina si alzano e si preparano per andare a scuola, altre preparano la colazione per i mariti, di solito ultre sessantenni. Anche se i matrimoni non vengono celebrati formalmente, sono riconosciuti come norma in molte comunità del paese africano e le giovani sono costrette ad abbandonare la scuola, destinate a lavorare in casa e ad avere presto dei figli. Le famiglie sono d’accordo e costringono le ragazze a sposarsi, minacciandole d non abbandonare per nessun motivo il tetto coniugale. La maggior parte delle giovani in età scolare, alcune addirittura di dieci anni, sono state sposate dalla chiese apostoliche, che professa la poligamia. Quasi tutti i matrimoni vengono organizzati tra uomini adulti, spesso anziani, e giovani minorenni. Nonostante la recente Legge contro la violenza domestica che vieta il matrimonio con i minori - l'età del consenso sessuale in Zimbabwe è 16 anni - è difficile fermare queste pratiche, visto il carattere riservatissimo delle attività della setta. Nei casi di matrimonio precoce, le giovani sono più esposte a rischi di complicazioni durante il parto, e persino alla morte, ha rivelato un recente studio dell’Ong di Harare Donne e diritti in Africa australe (WLSA, dall’acronimo inglese). Dallo studio de WLSA è poi emerso che queste giovani sono più soggette ai tumori dell’utero, e a traumi psicologici per le tensioni sociali derivanti dal far parte di un matrimonio poligamo. I risultati del rapporto hanno costretto le autorità dello Zimbabwe ad impegnarsi per mettere fine alla pratica, che causa, tra le altre cose, l’abbandono scolastico, solo in minima parte dovuto all’impossibilità di pagare la retta scolastica. Questa pratica mette a rischio lo sviluppo economico nazionale, visto che bambine brillanti e intelligenti sono costrette a lasciare la scuola per diventare manodopera a basso costo per la casa: quasi tutte diventano lavoratrici agricole nei terreni dei loro mariti. È la povertà, oltre alla religione, a spiegare il fenomeno: l’80 per cento delle adolescenti incinte provengono da famiglie povere, secondo i dati dell’Unfpa. A causa dei matrimonio precoci e dell’abbandono scolastico conseguente, la spirale della povertà non cessa di auto-alimentarsi.
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