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RELAZIONI TRA I GENERI E VIOLENZA

RELAZIONI TRA I GENERI E VIOLENZA

Pedagogika.it anno XVII n.2 (aprile,maggio,giugno 2013), Rivista di educazione, formazione e cultura - Parlare delle relazioni di genere significa indagare i modelli di uomo e di donna che ci portiamo dentro, mutuati dalla storia personale, dai rapporti e

Mercoledi, 15/05/2013 - Parlare delle relazioni di genere significa indagare i modelli di uomo e di donna che ci portiamo dentro, mutuati dalla storia personale, dai rapporti e dalla cultura in cui viviamo. Nell’era in cui i rapporti sociali, il lavoro, le istituzioni divengono sempre più “fluidi”, anche i rapporti tra maschile e femminile si stanno trasformando ed emergono spesso categorie quali potere/perdita, appartenenza/distacco, vulnerabilità/fragilità, che ci mostrano come vengono “costruiti” e individuati i “soggetti deboli” implicati nella violenza di prossimità, soggetti identificati non solo con le donne.

La vulnerabilità, però, appare un carattere legato soprattutto alle donne, la fragilità emerge invece come un vissuto del maschile causato probabilmente dalla rottura dei modelli tradizionali di relazioni tra generi – nei quali la “violenza” si risolveva soprattutto all'interno di un sistema codificato di ruoli e di potere – e ad un maggiore protagonismo femminile nella società e nel lavoro.

Negli ultimi anni sono sempre più frequenti episodi di violenza “maschile” sulle donne giovani ed adulte, e le indagini svolte hanno evidenziato come la violenza ed il femminicidio siano messi in atto soprattutto da partner, padri o altri parenti. E' nell'ambito delle relazioni di prossimità quindi che si creano le condizioni per lo scatenarsi di episodi di violenza fisica, psicologica, verbale, economica: la violenza diventa il nuovo confine attraverso cui riconfermare la natura di una mascolinità altrimenti negata. Le relazioni affettive e la famiglia diventano così una sorta di zona franca dove anche uomini insospettabili si sentono in diritto di scaricare su partner, figlie, sorelle etc. le proprie frustrazioni, la propria volontà di controllo e la propria mancanza o eccesso di potere.

Bisogna prendere atto che questo fenomeno è un problema culturale e sociale, che attiene alle relazioni sessuate nella nostra società e al loro codificarsi attraverso stereotipi, rappresentazioni e convenzioni sociali che riportano ancora alla struttura simbolica patriarcale dei rapporti tra i sessi. È una questione di rapporti economicamente e socialmente costruiti che “si basa sull’ineguale distribuzione di potere nelle relazioni tra uomo e donna” (Consiglio d’Europa - Raccomandazione 5/2002).

Come genitori, partner, docenti, educatori, la questione della violenza di genere ci stimola ad indagare i processi di trasformazione nella costruzione delle identità di genere e delle relazioni affettive fin dalla prima infanzia e a cercare una ridefinizione degli equilibri relazionali e di potere tra i sessi.

Più in generale ci interroga sulla possibilità di disegnare nuovi spazi di libertà e di cittadinanza per uomini e donne.

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