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Regolamentazione del gioco d’azzardo

Regolamentazione del gioco d’azzardo

Donne&Consumi - “Mettiamoci in gioco” è la Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo

Conti Viola Domenica, 15/09/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2013

“Mettiamoci in gioco” è la Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo che chiede di regolamentare la diffusione del gioco d’azzardo. Promossa da ACLI, ADUSBEF, ALEA, ANCI, ANTEAS, ARCI, AUSER, Avviso Pubblico, CGIL, CISL, CNCA, CONAGGA, Federconsumatori, FeDerSerD, FICT, FITEL, Fondazione PIME, Gruppo Abele, InterCear, Libe-ra, Shaker-pensieri senza dimora, UISP, la Campagna - un documento intitolato “Un limite all’azzardo” - chiede di: “dare ai sindaci un reale potere di controllo sul fenomeno nel loro territorio; ridurre l’alta variabilità attuale nella tassazione sui diversi giochi incrementando le entrate per lo stato, rimaste stabili pur in presenza di un volume d’affari crescente; portare a termine le procedure per l’inserimento del gioco d’azzardo patologico nei Livelli essenziali di assistenza, che devono essere garantiti dal servizio sanitario nazionale; vincolare l’1% del fatturato annuo dei giochi d’azzardo al finanziamento delle azioni di prevenzione, assistenza, cura e ricerca relative al gioco d’azzardo patologico; dare seguito a quanto stabilito nel decreto Balduzzi sulla regolamentazione della pubblicità che riguarda il gioco d’azzardo, vietando inoltre le pubblicità che indicano le possibilità di vincita senza contrapporle alle possibilità di perdita e quelle che promuovono illusorie probabilità di vincite facili; vincolare l’esercizio delle concessioni al rispetto del codice di autoregolamentazione pubblicitaria adottato dalla Federazione Sistema Gioco Italia, stabilendo al contempo una Authority di controllo esterna ad Aams; stabilire una moratoria sull’introduzione di nuovi giochi fino a quando non saranno noti i risultati delle ricerche promosse da enti terzi sui rischi e i benefici delle attuali politiche in materia; adottare un registro unico nazionale delle persone che chiedono l’autoesclusione dai siti di gioco d’azzardo”. Obiettivo dell’iniziativa è “superare il far west attuale in cui a perdere sono proprio i cittadini, allettati dall’illusione delle ‘vincite facili’ che si traducono in danni sanitari, sociali ed economici sempre più rilevanti”. A supporto della gravità del fenomeno, la campagna ha presentato un dossier sul rapporto tra politica e gioco d’azzardo che “evidenzia la debolezza delle forze politiche nei confronti della lobby dell’azzardo e, a volte, la vera e propria connivenza”. Prossimo step della Campagna è realizzare una ”mappa di tutti i servizi sul gioco d’azzardo patologico attivati nelle diverse regioni italiane da strutture facenti capo alle organizzazioni promotrici”.



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