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Registe della casa

Registe della casa

Note ai margini -

Castelli Alida Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2006

Abbiamo già parlato degli ultimi dati ISTAT sulla condivisione del lavoro domestico tra uomini e donne, quelli che pieni di “ottimismo” ci dicono che negli ultimi 15 anni le ore dedicate dalle donne alla cucina sono diminuite del 10% circa e che gli uomini se ne sono occupati un pochino anche loro. Quelli dove non ci spiegano come forse sia stato più utile il cambiamento di abitudini alimentari e l’arrivo massiccio sulle nostre tavole di cibi, variamente precotti, verdure già pulite ecc. ecc. per capire che più che ai nostri compagni, mariti e figli, il minor carico familiare in cucina è dovuto caso mai alle industrie alimentari che colto i mutamenti del ruolo della donna nella famiglia, veicolando con buone campagne pubblicitarie i loro prodotti.

Secondo una ricerca sull’uso dei prodotti per la pulizia da parte delle cittadine europee le italiane sono le maggiori consumatrici per quantità, varietà e tempo dedicato alla faccende domestiche, attività a cui dedicano 16 ore a settimana contro le 4 delle inglesi. Bene, almeno in qualcosa siamo in testa, e non sempre le solite ultime, per tassi di occupazione, per livelli d’istruzione ecc. ecc.! Ma cosa si nasconde dietro questa “perfezione”? E’ tutta colpa della pubblicità o c’è dell’altro che invece la pubblicità coglie e “usa”?

Credo purtroppo che pesi ancora su di noi il “dover essere”, il dover dimostrare che la condizione di donna lavoratrice non grava sulla organizzazione familiare o sulla cura dei figli.

Se un figlio va male a scuola o se è obeso, la colpa è della madre che lo segue poco…lavora. Senza parlare delle accuse più o meno velate della parte più arretrata della Chiesa cattolica che ci accusa di abbandonare la “primaria funzione materna” per lavorare.

Purtroppo anche recentemente ho sentito un ragazzo di un liceo scientifico affermare che le ragazze devono studiare, ma poi è meglio che rimangano a casa altrimenti i figli crescono viziati!

Sensi di colpa che ci attraversano, alimentati da varie e diverse ideologie e che producono effetti deleteri sulla qualità della nostra vita, e forse a questo punto anche sulle nostre famiglie e su quanti ci circondano. Lavatrici impeccabili e mamme perfette, ecco cosa vogliamo essere, ma a quali prezzi? E poi, ne vale la pena, o perlomeno è proprio così necessario?

Cerchiamo, finite le ferie, di comperare qualche detersivo in meno e di dedicare un po’ di tempo a noi stesse. E proviamo a rendere l’organizzazione della casa una sorta di “regia” dove facciamo recitare come attori protagonisti i nostri mariti e i nostri figli. Invece che regine della casa proviamo a fare le registe!



(27 settembre 2006)

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