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Regione Valle d'Aosta: urge legge elettorale e rispetto della Costituzione

Regione Valle d'Aosta: urge legge elettorale e rispetto della Costituzione

Lettera al Presidente della Regione Valle d’Aosta su doppia preferenza nella legge elettorale e su composizione della Giunta

Martedi, 08/06/2021 - Gentile Presidente della Regione Valle d’Aosta,

p.c. Gentile Presidente del Consiglio dei Ministri

p.c. Gentile Ministra per gli Affari regionali e le Autonomie


Roma, 7 giugno 2021

Oggetto: legge elettorale sulla doppia preferenza e composizione Giunta regione Valle d’Aosta

Da oltre un decennio, Noi Rete Donne ha posto al centro della propria azione la democrazia paritaria, intrecciando l'obiettivo della partecipazione delle donne negli organi decisionali con quello della promozione della legalità e della piena attuazione dell’art. 3, 2° comma Cost., sotto il profilo dell’uguaglianza sostanziale dei generi e della parità di accesso alle cariche pubbliche: rientra in questo obiettivo la maggiore inclusione del genere femminile all’interno degli organi Istituzionali e di Governo dello Stato e delle Regioni, ormai imposta da norme di rango costituzionale (artt. 3, 51, 1° comma, ultima parte e 117, 7° comma Cost.) e da leggi ordinarie dello Stato italiano: come è noto, l’art. 1 della l. 20 del 2016 ha annoverato fra i principi cristallizzati dall’art. 4 della l. 2 luglio 2004, n. 165 di attuazione dell’art. 122 della Costituzione la promozione delle pari opportunità tra donne e uomini nell'accesso alle cariche elettive. Peraltro, anche l’Unione Europea promuove i medesimi principi all’art. 23 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (“La parità tra donne e uomini deve essere assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione […]” e salvaguarda le azioni positive volte a prevedere vantaggi specifici a favore del sesso sottorappresentato (art. 23, 2° comma della citata Carta e art. 157 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea).

Più volte abbiamo posto alla sua attenzione, senza aver mai ricevuto risposta, il grave vulnus della vostra legge elettorale e l’abbiamo sollecitata ad adeguarla alle disposizioni della legge 20/2016, con la conseguente introduzione della doppia preferenza di genere nella normativa elettorale, sottolineando l’importanza di garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini all’interno dei Consigli Regionali, ancor più in questo particolare momento storico in cui occorre dare nuovo impulso per costruire il futuro del nostro Paese . Le ricordiamo che solo altre tre Regioni, oltre la Valle d’Aosta, non hanno sentito la necessità di dare concretezza al principio di parità, principio fondante di tutte le democrazie moderne e, in Europa, uno degli obiettivi principali che sia gli Stati membri che le istituzioni dell'Unione si sono impegnati a perseguire con specifiche azioni politiche e misure legislative.

Abbiamo inoltre appreso con grande costernazione e scoramento che, nonostante siano trascorsi ben 72 anni dall’entrata in vigore della Carta costituzionale, che ha sancito il principio di eguaglianza formale e sostanziale, la Giunta della Regione Valle d’Aosta, da lei presieduta, risulta attualmente formata da soli uomini. Tale circostanza pone il governo della sua Regione in aperto contrasto con i principi costituzionali sanciti appunto dagli artt. 3, 51, 1° comma, ultima parte e 117, 7° comma Cost., nonché in contrasto con il chiaro principio di equilibrio fra i generi richiamato dall’art. 15 del vostro Statuto speciale della Valle d’Aosta così come disposto dalla Legge costituzionale n. 2 del 2001 all’art.2

Sottolineiamo peraltro che le disposizioni costituzionali invocate debbono ritenersi immediatamente precettive, così come recentemente affermato dal Consiglio di Stato con l’ordinanza del 18 dicembre 2020, n. 7323, che ha sospeso le operazioni per l’elezione dei Consigli degli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e dei collegi dei revisori in carica dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2024, proprio sul presupposto del mancato rispetto delle citate norme costituzionali.
Ne discende pertanto che l’attuale formazione della Giunta della Regione da lei presieduta, non solo rappresenta un pericoloso passo indietro nella storia delle conquiste democratiche del nostro Paese, ma è in contrasto con gli stessi principi cardine dell’ordinamento italiano.

La Invitiamo pertanto a porre in essere tutti gli atti necessari per rimediare a questa grave violazione delle norme, evidenziando che abbiamo già rappresentato, nei mesi scorsi, alla Ministra per gli Affari regionali e le Autonomie, la situazione di tutte le Regioni inadempienti che non hanno sentito la necessità e l’urgenza di istituire norme per favorire una maggiore presenza femminile (genere oggi meno rappresentato) nei propri Consigli Regionali.
Con i migliori saluti.
NOI RETE DONNE
Daniela Carlà, Paola Catania, Katya Foletto, Laura Onofri, Antonella Ida Roselli
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