Venerdi, 07/03/2014 - La Regione Lazio, alla vigilia dell'8 marzo, approva la legge per contrastare la violenza sulle donne attraverso il potenziamento dei servizi esistenti, con la costituzione di un osservatorio regionale, campagne di sensibilizzazione, progetti per le scuole e corsi di formazione per gli operatori. Verrà predisposto un piano triennale di interventi con un fondo di un milione di euro.
La Regione Lazio, inotre, avrà la facoltà di costituirsi parte civile nei processi relativi a reati di violenza su donne o minori, destinando le somme percepite a titolo di risarcimento per le stesse e potrà individuare, nell'ambito del proprio patrimonio, immobili da dare in comodato d'uso a centri antiviolenza, case rifugio e case di semiautonomia.
Nell'ambito della legge sono previsti una serie di inteventi per le vittime attraverso forme di inserimento lavorativo con iniziative imprenditoriali, percorsi per agevolare i figli delle vittime di violenza nel diritto allo studio.
La nuova normativa prevede, inoltre, la creazione di una cabina di regia con compiti di coordinamento e di prevenzione e contrasto alla violenza e di promuovere l’attivazione di una rete regionale antiviolenza di cui fanno parte istituzioni, enti pubblici e privati, reti locali e associazioni del settore.
Nel novembre 2013, per la prima volta, è stata realizzata la mappatura delle strutture presenti nella Regione Lazio: sono 23 centri antiviolenza censiti, di cui 5 centri antiviolenza, 7 centri antiviolenza con case rifugio ad indirizzo segreto e 11 sportelli, di questi servizi 17 sono a Roma. A questi 23 servizi si aggiungono 13 sportelli funzionanti presso le strutture sanitarie della regione, 11 in provincia di Roma, 1 a Rieti e 1 a Viterbo.
“Abbiamo creato nuovi strumenti con cui le donne possono difendersi, potenziando l'insieme dei servizi a sostegno delle vittime di violenza", ha detto Concettina Ciminiello, assessora regionale alle Pari Opportunità in occasione della presentazione della legge.
E la consigliera regionale Marta Bonafoni ha aggiunto: “Questa la legge ci permette ora di inserire una marcia nuova nel contrasto alla violenza sulle donne. Lo fa attraverso un approccio culturale e globale, attraverso contenuti innovativi quali i progetti sugli uomini violenti, le borse di studio per i figli vittime di violenza assistita, gli interventi sulla comunicazione, la promozione a partire dalla scuola di una corretta relazione tra gli uomini e le donne, l’istituzione delle case per la semi-autonomia.”
Videointervista alla consigliera regionale Marta Bonafoni: http://www.noidonne.org/videogallery-dettaglio.php?ID=0052
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