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REFERENDUM:  il  SI’  delle donne

REFERENDUM: il SI’ delle donne

Le donne votano SI' ai 4 referendum del 12-13 giugno 2011. Perchè?

Mercoledi, 08/06/2011 - L’esito dei referendum del 12 – 13 giugno 2011 sarà l’evento più significativo in questa attuale fase politica perché avrà effetti positivi di lungo periodo.

Oltre ad affermare i diritti di ognuno di noi , se vinceremo (e VINCEREMO di CERTO) , sarà un ulteriore segnale di sfiducia ad un Governo che sta spingendo inesorabilmente il nostro Paese al declino .

Anche per questo le donne voteranno SI’ ai 4 referendum.



Ce lo hanno confermato quando le abbiamo incontrate alle varie manifestazioni e iniziative nelle piazze, ai mercati, dentro e fuori i luoghi di lavoro, in Facebook , nelle attività in rete, durante i dibattiti, distribuzione volantini, staffette e ai gazebo allestiti per l’occasione dai vari comitati pro-referendum e dall’Italia dei Valori , che è stato l’unico partito a promuovere ed appoggiare sin dall’inizio i 4 referendum . Gli altri partiti, si sono profusi solo negli ultimi tempi, ad eccezione dei VERDI che per ovvie ragioni sono ambientalisti .



Ma tornando al “VOTO del SI’” femminile, sono molte le persone d’accordo nel constatare che c’è una ragione specifica che spinge le donne, più degli uomini ad affermare che

- l’ acqua è un diritto inalienabile e non può essere di proprietà di nessuno

- il nucleare è costoso , pericoloso ed uccide la possibilità di vita futura

- l'immunità è un privilegio e concederlo vuol dire che la legge non è uguale per tutti.

Secondo alcuni, infatti, ciò è dovuto all’ esperienza concreta delle donne, che in contrasto con la logica dominante dei grandi impianti e dell’indifferenza ai rischi, sanno quanto sia importante esprimere “la saggezza della paura” “la coscienza del limite” e “l’etica della responsabilità” .



D’altronde, venticinque anni fa, nel 1986, quando la nube radioattiva provocata dal disastro nucleare di Cernobyl vagò nei cieli d’Europa, furono le donne, le vere protagoniste della tutela della salute per le proprie famiglie.

Mi ricordo di tanti eventi da noi promossi (nel sindacato, nei luoghi di lavoro e ovunque fosse possibile). Eravamo impaurite, allarmate, inesperte ma intensamente desiderose di conoscere come potevamo difenderci, noi adulti, dalle radiazioni che avevano contaminato gli alimenti. Ma soprattutto , la volontà di proteggere i nostri cuccioli, ci spinse ad organizzare con esperte ed esperti e in un batter d’occhio dei corsi alternativi su un nuovo modo di alimentarci e cucinare perché , da sempre , sappiamo che la salute è il bene più prezioso che abbiamo.



Avendo saputo e voluto ampliare lo sguardo al modo di stare al mondo e di agire nell’ambiente, siamo in seguito diventate “parte protagonista” delle iniziative che hanno condotto al rifiuto dell’energia nucleare con il referendum del 1987.

Ed ora, nel 2011, eccoci nuovamente a preoccuparci delle conseguenze di ciò che sta succedendo intono a noi. Ora come allora.

Nel periodo di Cernobyl furono le donne a risolvere i problemi quotidiani del latte contaminato, dei formaggi di pecora e capra da evitare. Anche i funghi, le patate, le tuberose e alcune verdure sconsigliate vennero eliminati dalla cucina e sostituiti con alghe, cereali integrali, verdure a foglie larga, tutti cibi appropriati e da consumare giornalmente per eliminare più in fretta la concentrazione di cesio e stronzio nella dieta. Furono le donne a preoccuparsi di lavare le scarpe dei bambini, lavare gli animali da compagnia ed educare i grandi nell’alimentazione.

Ed ora le donne giapponesi, quelle che vivono vicino alla centrale di Fukushima , vivono momenti di angoscia ancor più terribile e si stanno attrezzando con misuratori di radioattività perché non si fidano delle informazioni rassicuranti del loro Governo, in quanto la situazione è molto più pericolosa di quanto si sappia.

Tutto ciò ci convince ancor di più che occorre votare S I ‘ al quesito sul nucleare.

La continuità della specie, prendersi cura delle vite e dell’ambiente sono prerogative femminili che rientrano in questa stessa prospettiva.

Come, del resto, la salute, l’aria e l’acqua che sono “beni comuni” e dunque, non debbono essere trattati come merci da cui ricavare profitto. Essi rappresentano un diritto di tutte e di tutti e, perciò, anche sui due referendum sull’acqua sta a noi tutelare, per ora e per il futuro, la disponibilità collettiva di questa risorsa fondamentale con il doppio SI’

Anche la giustizia e l’ uguaglianza tra cittadini e cittadine sono un bene comune inalienabile , e come dice il volantino della Casa delle Donne di Torino: “Fare leggi che servono all’uso privato ab personam per garantire l’impunità dei potenti è una prevaricazione inaccettabile per la convivenza sociale e civile perché mina alla radice la fiducia sulla legalità. Gli effetti devastanti ricadono sul senso comune, sulle relazioni tra le persone, sui modi di comportamento di chi si sente autorizzato a perseguire anche interessi illeciti, contando sulla possibilità di sfuggire alle sanzioni in nome della forza e delle complicità che prevalgono sul diritto”.

Per questo anche sul legittimo impedimento voteremo SI’.

E per evitare il rischio di fallimento dei quesiti referendari sarebbe bene vincere la pigrizia e ad andare a votare domenica mattina presto così il quorum si alza subito e questo spingera' molte persone indecise e sfiduciate ad andare a votare.

Torino, 7 giugno 2011 Jolanda Bonino

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