Campari ha contattato Sorrentino avendo già un soggetto, un’idea di massima da proporgli. Un thriller. Un locale con gente che ballava. Clive Owen faceva parte del «pacchetto» Campari. E’ stato imposto.
di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media
Importante novità nel marketing di Campari con i Red Diaries, la nuova piattaforma di comunicazione che andrà a sostituire il tradizionale Calendario puntando sullo storytelling e su una serie di cortometraggi diffusi soprattutto sul web.
Bob Kunze-Concewitz, Ceo del Gruppo Campari ha dichiarato: «La campagna di quest’anno Campari Red Diaries punta a dar vita alle storie che ispirano i bartender di tutto il mondo a creare e inventare le nuove ricette di cocktail che abbiamo il privilegio di gustare.
Quest’anno la campagna prende una direzione unica – per la prima volta nella storia del marchio ci siamo serviti del cinema per guidare i nostri fan in un viaggio immaginario, celebrando allo stesso tempo il gusto ricco e la versatilità di Campari, che ispirano la creazione di ricette originalissime.
Dopo il primo episodio firmato da Sorrentino, il viaggio di Campari Red Diaries presuguirà con una raccolta di 12 storie di cocktail che danno un volto all’estro e al talento di 14 bartender provenienti da ogni parte del pianeta.
Queste storie raccontano la magia che sta dietro alla creazione di ogni cocktail Campari, ponendo al centro la cultura della mixology nelle sue più svariate declinazioni. Del racconto legato alla loro realizzazione si occuperà il giovane regista italiano Ivan Olita.
La tradizione di Campari in campo pubblicitario è sempre stata alta Dai manifesti di Depero agli spot di Fellini, con testimonial importanti come Salma Hayek, Penelope Cruz, Uma Thurman, fino Benicio Del Toro, unico uomo di una lunga lista di celebri attrici.
Non più foto quindi, ma piccoli film da rilasciare uno al mese, con quello di Sorrentino a fare da «capofila». Campari si ricollega così – seppure con uno spirito nuovo, non pubblicità ma cinema, non tv ma web – a sue celebri campagne degli Anni 80 firmate Federico Fellini e Franco Scepi.
Il tradizionale calendario, eseguito con foto di grandi autori con al centro sempre donne bellissime, oggetto di desiderio maschile, ora passa al web e al centro non più noidonne.
Nel piccolo film diretto da Sorrentino, ci sarà la classica “femme fatale”, bella donna fascinosa dai lunghi capelli ramati ovviamente, tutta di rosso vestita. Interpretata da un’attrice francese, il cui nome è però ancora tenuto segreto, ma la storia è un noir, al centro del quale c’è Clive Owen, alla ricerca del misterioso cocktail «Killer in Red», ed è ambientata prevalentemente in un grande bar affollato, dal sapore un po’ retrò: qui si incontrano un uomo misterioso, la star britannica e la donna misteriosa.
Campari ha contattato Sorrentino avendo già un soggetto, un’idea di massima da proporgli. Un thriller. Un locale con gente che ballava. Clive Owen faceva parte del «pacchetto» Campari. E’ stato imposto.
Una presenza forte, in grado di rivaleggiare per fama, carisma e sex appeal con le altre testimonial di Campari. Perfetto per essere contrapposto alla misteriosa donna
Qualcosa ormai sta cambiando.
Nell’uguaglianza ormai acquisita siamo tutte/i oggetti. Gli uomini sono nuovi a questo approccio, all’essere oggetto e non soggetto, e non sappiamo se ci soffrono e quanto.
A proposito del suo coinvolgimento nell’iniziativa, Clive Owen, ha solo dichiarato: «Essere scelto per girare Killer in Red nell’ambito della campagna Campari Red Diaries 2017 è per me un onore, soprattutto perché quest’anno il marchio ha compiuto la prima incursione nel mondo della cinematografia.
Noidonne più volte abbiamo dichiarato la nostra sofferenza “a girar come fossi una bambola”.
Icona dell’italianità, il Bitter è amato e acclamato in tutto il mondo grazie al suo stile deciso e al suo forte senso estetico, al suo rosso che non ha uguali ed è il vero oggetto di desiderio a livello internazionale e non soffre per questo, anzi! e se un giorno ci diranno che è con colorante, lo berremo lo stesso, meglio se sulla terrazza da cui si vede il Duomo a Milano.
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