Donne e consumi - Ancora aumenti a danno dei cittadini e delle cittadine
Conti Viola Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2008
Calano gli incidenti, diminuiscono le vittime su tutta la rete viaria, autostradale ed ordinaria, ma a queste buone notizie non se ne accompagna un’altra, altrettanto positiva, quale quella di una riduzione delle tariffe RC auto.
Infatti, dall’elaborazione statistica dell’Associazione ‘Amici Sostenitori della Polizia Stradale’, dopo la consistente diminuzione degli incidenti negli anni passati, con percentuali dal -14% al -18%, anche quest’anno si registra una diminuzione complessiva del 4,6%, con un calo della mortalità pari al 31,8%.
Da tutto ciò si evince che i provvedimenti Bersani hanno inciso positivamente solo sulla parte relativa al miglioramento del servizio, con l’introduzione dell’indennizzo diretto, mentre sul versante delle tariffe si continuano a registrare le mancate diminuzioni, che sarebbero coerenti sia con l’andamento dell’incidentalità, sia con la riduzione dei notevoli costi del contenzioso (legale, peritale), superati appunto dalla modalità di indennizzo diretto. Non solo non si sono verificate tali diminuzioni ma, anche per quest’anno, le associazioni dei consumatori registrano un aumento del 4,1% delle tariffe RC auto la cui media nazionale passa da 867€ a 902€ l’anno; senza dimenticare che dal 1996 le tariffe sono aumentate del 135%, passando da 381€ a 902€ annui.
Inoltre, se si vogliono analizzare i dati dal 2000 in poi, l’escursione tariffaria è stata del 50%, passando da 602€ a 902€ annui.
Per le associazioni dei consumatori sarebbe necessario modificare le maggiorazioni, attualmente espresse in percentuali sulla tariffa che il cliente paga per il Fondo Vittime della Strada (2,5%) e per il Servizio Sanitario Nazionale (10%). Infatti, mantenendo tali percentuali, si paga di più per questi due fondi anche quando diminuisce l’incidentalità; ad esempio, nel caso di un aumento medio, come registrato per questo anno, di 35€, si ha un aumento ulteriore del 12,5%, ossia di 4,4€ in più. Sorge spontanea a questo punto una domanda: perché chi ha le responsabilità istituzionali (Governo, Isvap e Antitrust) non interviene con severità?
Lascia un Commento