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Ravenna / Fotografia e Femminismi. Storie e immagini dalla collezione Donata Pizzi

Ravenna / Fotografia e Femminismi. Storie e immagini dalla collezione Donata Pizzi

E' aperta al pubblico fino al 15 dicembre la mostra collettiva realizzata a cura di Federica Muzzarelli

Venerdi, 15/11/2024 -

E' realizzata a cura di Federica Muzzarelli la mostra collettiva "Fotografia e Femminismi. Storie e immagini dalla collezione Donata Pizzi" allestita fino al 15 dicembre 2024 presso la Fondazione Sabe per l’arte   e realizzata in collaborazione con il Gruppo di Ricerca FAF/Dipartimento delle Arti, Università di Bologna, all’interno del Progetto PRIN 2020 “La Fotografia Femminista Italiana”.
La Fondazione Sabe per l’arte, nata nel 2021 quale punto di riferimento per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea, con una particolare attenzione alla scultura, nel 2024 si è aperta infatti alla fotografia esplorando le sue relazioni con la ricerca plastica, il paesaggio e lo spazio, fisico e mentale. Il suo programma espositivo ha ottenuto il patrocinio del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna – Campus di Ravenna ed è realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Ravenna.

A partire da una selezione di immagini provenienti dalla Collezione Donata Pizzi, la mostra  FOTOGRAFIA E FEMMINISMI mette in dialogo il lavoro di diverse generazioni di fotografe e artiste operanti nel panorama italiano degli ultimi cinquant’anni.

In particolare, la collettiva focalizza la persistenza ideale, l’eredità culturale e, insieme, lo sviluppo e i mutamenti dell’immagine e della presenza delle donne attraverso gli snodi offerti da quattro nuclei tematici principali:  Album di famiglia, Identità di genere, Stereotipi e spazi domestici, Ruoli e censure sociali.

Lo fa accostando, secondo un montaggio parallelo che ne rivela concretamente continuità e dissonanze, i lavori di artiste storicizzate quali 
Liliana Barchiesi, Lisetta Carmi, Lucia Marcucci, Paola Mattioli e Tomaso Binga, a quelli di  Martina Della Valle, Giulia Iacolutti, Moira Ricci, Alessandra Spranzi e Alba Zari.

Ma la mostra è anche un racconto nel racconto: quello di un’iniziativa pionieristica e lungimirante che ha portato Donata Pizzi a iniziare un percorso di valorizzazione del lavoro delle donne artiste e fotografe italiane che oggi assume i contorni di un patrimonio storico e culturale eccezionale. Completano la mostra una riproduzione anastatica di alcune maquette dell’iconico volume collettivo femminista Ci vediamo mercoledì. Gli altri giorni ci immaginiamo (1978), e una selezione di pubblicazioni e cataloghi che tracciano la storia espositiva e progettuale della Collezione Donata Pizzi.

Federica Muzzarelli è Professoressa Ordinaria di Storia della Fotografia presso il Dipartimento delle Arti, Università di Bologna. Coordina il centro di Ricerca FAF (Fotografia Arte Femminismo) ed è responsabile di un progetto di ricerca di interesse nazionale dal titolo “La fotografia femminista italiana. Politiche identitarie e strategie di genere”). È con-Direttrice della rivista piano b. Arti e culture visive e siede nel Comitato Scientifico della GNAM di Roma. Tra le pubblicazioni: Il corpo e l’azione. Donne e fotografia tra otto e novecento (Atlante 2007);  Moderne icone di moda. La costruzione fotografica del mito (Einaudi 2013); L’invenzione del fotografico  (Einaudi 2014); Women Photographers: Annemarie Schwarzenbach, New Dandy and Lesbian Chic Icon (“Visual Resources” 2018) I nudi maschili di Elio Luxardo. Fotografia e virilità nell’estetica fascista (Rosenberg & Sellier 2020); Fotografia, estetica femminista e pratiche identitarie (Postmedia books 2021); Feminism and Italian Photography (JACCP 2022); Fotografia e Femminismo tra 800 e 900 (Pearson 2024).


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