Marilena Menicucci Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2007
Il 14 novembre ha ripreso la sua attività la Rassegna letteraria “Inediti in Biblioteca” con un seminario: Sfascio urbano e nuove fioriture. La città apocalittica della poesia contemporanea,
presso la Biblioteca della Camera dei Deputati(Palazzo S.Macuto, via del Seminario 76, Roma).
Gli altri appuntamenti,ogni mese fino ad aprile, affronteranno vari aspetti della poesia: gli aforismi, il romanzo del verso libero, la riscoperta di Giovanni Pascoli, la scienza della traduzione, la poetica del corpo…
Auguriamo che vadano tutti come il primo incontro: relatori competenti, pubblico numeroso e attento e interventi molto stimolanti ed essenziali.
Dopo il saluto di Maria Luisa Spaziani, fondatrice dell’Universitas Montaliana, insieme a Napoleone Bartuli e Massimo Nardi, Valerio Magrelli, con l’aiuto di Baudelaire, Hugo, Poe, Macchia e altri illustri poeti e critici, ha disegnato l’anima di città, come Parigi e New York: un mostro costretto ad amputarsi per rinnovarsi , dove il poeta perde l’aureola, caduta nel fango del selciato, su strade in continua trasformazione, mimetizzandosi fra tutti gli altri.
Anche Piera Mattei si è soffermata su New York, in compagnia delle Foglie d’erba di Whitman, pensando alla teoria delle reti( dalla cellula al macrocosmo), per approdare agli attraversamenti nell’Inferno di Dante, ripresi da Eliot, per cantare il ponte di Londra: città come bolgie infernali, dove il poeta riconosce la vita, accesa proprio nel bordo del caos.
Marco Guzzi, infine, ha notato che nelle città contemporanee manca il senso dell’arrivo, poiché non c’è più la diversità fra fuori e dentro, bensì troviamo un continuum di costruzioni; non si riconosce più lo specifico di una città come Firenze o Venezia, che il consumismo ha reso invisibili, come non luoghi, uguali a Gardland. Il processo urbanistico viene così a coincidere con una figura dell’umanità: L’uomo della folla(Poe) e l’isolamento nella massa(Rimbaud). Ma niente nostalgia del passato, troppo pieno di sangue; invece, ricerca di nuove forme di urbanità senza barriere e senza guerre, in vista di un luogo di nascita, dove lo spirito arrivi a dire: io rinasco…io amo.
Un ripasso e una meditazione da continuare Online(www.gruppocultura.it; e-mail universitas@poetaonline.org), dove si possono trovare tutte le informazioni sulle numerose attività dell’Universitas Montaliana, a cui sono legati i nomi più rappresentativi della nostra cultura( Rita Levi Montalcini, Carla Fracci, Yves Bonnefoy, Corrado Calabrò, Claudio Magris, Beppe Menegatti, Walter Pedullà, David Rondoni; paolo Ruffilli, Roman Vlad, Andrea Zanzotto, Sergio Zavoli…). Arrivederci al prossimo seminario sull’aforisma: 12 dicembre, ore 17,30!
Lascia un Commento