Martedi, 20/09/2022 - Il 16 Settembre 2022, nella splendida cornice del Palazzo ducale di Carosino, siamo state semplicemente insieme. Sembra un’azione ordinaria e invece risulta sempre potente, potentissima. Come Donne in fermento, unite ad altre associazioni, ci siamo incontrate per un circle time intorno alla sedia rossa dipinta da noi stesse e riempita di farfalle e bigliettini. Abbiamo discusso sul rapporto madre/figlia e sul concetto di cura.
Tra i bigliettini troviamo scritto: “il rapporto di cura deve essere visto alla luce della consapevolezza di essere, padri e madri, esseri umani, con punti di luce e di forza, ma anche con ombre e fragilità. Dobbiamo sfuggire all’idea di essere madri perfette, che sappiamo fare tutto da sole, riproducendo le aspettative sociali che ci vogliono così. Lo spazio di cura lo dobbiamo condividere con i nostri compagni. Il concetto di cura non si esprime poi solo attraverso gli altri ma anche verso noi stessi. Anzi la prima cura deve essere verso noi stessi e noi stesse”.
Alcuni papà si sono riconosciuti in questo messaggio affermando che: a volte vogliamo partecipare alla cura dei nostri figli, soprattutto da piccoli, ma ci sentiamo dire dalle compagne “faccio io”, questa frase ci esclude, ci fa sentire inadeguati. Il rapporto dei genitori verso i figli deve coinvolgere entrambi. Educare reciprocamente, compensare le assenze nel rispetto dei tempi di ognuno e degli impegni. Non dimenticarsi mai, oltre l’impegno di educare, la tenerezza nel dare, la comprensione nell’accogliere gli sbagli dei nostri figli. Saper accogliere anche l’errore. Anzi un figlio o una figlia deve sbagliare per poter imparare, dice una uditrice in risposta ad un padre che non accetta gli sbagli del figlio/a se è stato avvisato/a in tempo.
La comprensione in questo caso è più forte del processo educativo, che proprio come processo ha bisogno di tempo per dare i suoi frutti. Essere credibili ai nostri figli più che con le parole con le azioni nostre, concrete, di vita quotidiana, questo risulta essere un punto cruciale della discussione.
Ci rendiamo tutti conto che il mestiere di genitore è il mestiere più difficile. Troppo affetto è troppo, troppo poco è poco, ci dice Franco, dobbiamo trovare il giusto equilibrio. E soprattutto coinvolgere noi padri nella crescita dei nostri figli. Questa esigenza nel tempo del circle-time è ritornata spesso, come anche quella di crescere insieme ai nostri figli, perché la famiglia altro non è, dice una delle uditrici di Osservatorio donna, che un mondo solidale, dove ognuno può trovare un sostegno e offrirlo. Uno spazio di cura reciproca.
Elena Manigrasso
Lascia un Commento