Come era già successo per Federica Pelligrini si è scomodata anche la politica per festeggiare Alessia Filippi, romana, medaglia d’oro nei 1500 metri stile migliorando il suo record europeo di un anno fa di 8 secondi. Il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha definito la sua gara ’perfetta’. E, come spesso capita, simboli e significati vanno oltre una già storica e bellissima vittoria. La città di Roma, città eterna, diventa protagonista di questo trionfo nelle parole della stessa Filippi, dei suoi parenti, dei suoi amici. “Oggi mia figlia ha vinto per l'Italia intera e per questa città così spesso maltrattata” ha detto il papà sottolineando volutamente le polemiche politiche e ricordando a tutti che Alessia è nata e cresciuta a Tor Bella Monaca, un quartiere della periferia che spesso, negli ultimi tempi, è finito sui giornali per episodi legati alla criminalità e al razzismo più che per i buoni esempi ed i talenti. Una specie di rivincita per gli abitanti della zona che festeggiano questa concittadina anche nella sede locale del PD in cui Alessia trova il tempo di fare attività politica e ha la tessera n.1.
La spilungona, come la chiamano per il suo metro e ottantacinque di altezza, esce da anni difficili, perché come ha dichiarato “a livello mondiale non sono andata come volevo, a parte l'argento di Pechino. Ora mi sono ripresa ciò che volevo. L'Alessia sorridente di prima non c'è più, ce n'è una molto più determinata, perché ho capito che ciò che faccio è una cosa terribilmente seria”. Emerge, dalle parole della Filippi (così come da quelle della Pellegrini) il grande lavoro mentale fatto dalle atlete. Nelle dichiarazioni post-gara di entrambe c’è il riferimento al cambiamento di atteggiamento e alla rimozione di blocchi psicologici che le ragazze hanno dovuto affrontare, segno del grande lavoro fatto anche fuori dalla piscina. Colpisce molto anche la determinazione e la consapevolezza con cui, ragazze così giovani, perseguono obiettivi tanto faticosi. Alessia in conferenza stampa ha detto: “da qui alle Olimpiadi prometto di dare il massimo, perché voglio prendermi tutto ciò che è possibile ed entrare nella storia” e ha poi aggiunto “dedico questa medaglia solo a me stessa”.
L’Italia che vince resta prevalentemente femminile. Chissà se questi risultati faranno riflettere sulla capacità di concentrazione e di sacrificio, sulla volontà di riscatto e la voglia di regalare emozioni che sono proprie di tutte le donne. E anche sul controllo dell’aggressività, perché la competizione che fino ad ora c’è stata tra le due atlete d’oro ha solo esaltato i risultati, spostato la sfida più in là, senza scordare la persona: “un po’ di rivalità tra noi c’è. La giusta rivalità – dice Filippi incalzata dai giornalisti – Ci facciamo bene l’una con l’altra”.
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