Mondo/ Rapporto Onu sulla popolazione - L’Aidos ha curato l’edizione italiana del nuovo Rapporto Onu sulla popolazione mondiale, dedicato quest’anno alla discriminazione di genere
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2005
“La promessa dell’uguaglianza. Equità di genere, salute riproduttiva e gli Obiettivi di sviluppo del Millennio” è il titolo dell’edizione italiana del Rapporto Unfpa (Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione) curata dall’Aidos, (l’Associazione italiana Donne per lo sviluppo).
Il rapporto, presentato in contemporanea in tutto il mondo il 12 ottobre, è dedicato quest’anno alla condizione delle donne e si concentra su otto aree critiche individuate dall’Unfpa. Aree che potrebbero invece, con adeguati investimenti strategici, disegnare un futuro diverso per il pianeta.
Salute sessuale e riproduttiva, compreso l’Hiv/Aids, Diritti economici: accesso alla proprietà della terra, al lavoro retribuito, alla formazione professionale, Giustizia di genere: diritti umani delle donne e responsabilità dei governi per l’effettiva eguaglianza, Accesso all’istruzione di qualità per bambine, ragazze e donne, Violenza contro le donne da combattere in tutte le sue forme
Adolescenti, sulle quali ha un effetto drammatico la povertà economica e di opportunità, unita alla discriminazione di genere, Ruolo di ragazzi e uomini per migliorare la condizione delle donne, Crisi umanitarie, da combattere agendo in modo positivo sulla condizione di donne e minori.
Lanciare un messaggio come l’uguaglianza di genere, è un gesto semplice ma potente, riduce la povertà e salva e migliora la vita di tutti. Il Progetto delle Nazioni Unite per il Millennio, un comitato di oltre 250 esperti di tutto il mondo, riconosce nella disuguaglianza di genere una delle cause principali della povertà e dell’esclusione sociale.
La discriminazione costituisce un vero e proprio spreco di capitale umano, nega il diritto a realizzare il proprio potenziale. In tutto il mondo vivono oggi 1,7 miliardi di donne di età compresa tra i 15 e i 49 anni quindi in piena attività riproduttiva e produttiva. Gli investimenti mirati alla loro istruzione, salute riproduttiva, opportunità economiche e diritti politici possono rappresentare un forte impulso di crescita e di sviluppo sostenibile per molte generazioni.
Il rapporto analizza il livello di attuazione degli impegni che la comunità globale ha assunto nei confronti dei più poveri ed emarginati del mondo. Evidenzia i progressi, mette in luce le inadempienze ed esamina i legami tra povertà, uguaglianza di genere, diritti umani, diritti riproduttivi, conflitti e violenza contro donne, ragazze e bambine. Il rapporto, inoltre, individua gli aspetti vulnerabili e i punti di forza che contraddistinguono la più imponente generazione di giovani che il mondo abbia mai visto, ed evidenzia il ruolo critico che le nuove generazioni possono ricoprire in vista dello sviluppo.
Nel 2000 le nazioni del mondo hanno stretto un patto concentrato in otto Obiettivi di sviluppo per il Millennio: “Millennium Development Goals” (Mdgs), lo scopo è ridurre della metà, entro il 2015, la povertà estrema. Con gli Mdgs i leader del mondo hanno sottoscritto la promessa di trovare soluzioni alle sfide che affliggono l’umanità. Gli otto obiettivi vanno dal ridurre della metà la povertà estrema all’affrontare il problema della mortalità materna, all’invertire la tendenza dell’epidemia di Hiv/Aids. Promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne ha un’importanza critica per il successo degli altri sette. Sebbene l’obiettivo dell’accesso universale alla salute riproduttiva entro il 2015, concordato durante la Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo del 1994 al Cairo, non sia stato esplicitamente compreso negli Mdgs, gli investimenti in questo settore sono oggi considerati essenziali per il loro conseguimento.
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