Quelle ribelli di Calabria che denunciavano le violenze
Approdi/ - ‘Mi riconobbe per ben due volte’ tratta della storia dello stupro nella Calabria dell’Ottocento fino ai giorni nostri.
Maria Fabbricatore Domenica, 14/04/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Aprile 2013
‘Mi riconobbe per ben due volte’ tratta della storia dello stupro nella Calabria dell’Ottocento fino ai giorni nostri. Attraverso duemila sentenze se ne ricava l’analisi di una società spietata, maschilista e patriarcale che trova nel coraggio estremo delle donne stuprate e violentate il modo di reagire attraverso la denuncia alla giustizia dei loro aggressori. L’indagine riguarda sia le sentenze sulle dichiarazioni delle donne, dei bambini che dei magistrati che redassero le loro sentenze guardando all’immagine della donna “onorata” solo attraverso la sua verginità finalizzata al matrimonio. Ma le donne calabresi si ribellarono e denunciarono i loro aggressori. Un fatto eccezionale per il contesto nel quale si trovano i soggetti protagonisti. Quelle donne in seguito alla denuncia rischiavano la loro reputazione con l’emarginazione. Il quadro che emerge dalla superba analisi di Enzo Ciconte non riguarda solo le vittime, ma le famiglie che vissero insieme a loro il dramma della violenza. Colpisce, inoltre, che lo stereotipo del calabrese vendicativo e mafioso non esiste, erano i padri, infatti, che denunciavano, per la legge sulla patria potestà secondo la quale dovevano rivolgersi loro stessi alla giustizia al posto delle donne o dei figli. Un libro illuminante, uno sguardo attento alla gente e al contesto in cui le donne e gli uomini sono inseriti, una Calabria ancestrale che è lo specchio della società italiana ed europea di allora.
Enzo Ciconte
Mi riconobbe per ben due volte
Storia dello stupro e di donne ribelli in Calabria (1814 – 1975)
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