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Quelle che sono e quelle che fanno notizia

Quelle che sono e quelle che fanno notizia

Donne in TIVVU' - La rappresentazione di genere nei telegiornali europei nella ricerca dell’Osservatorio di Pavia

Cornero Loredana Domenica, 02/06/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2013

L’Osservatorio di Pavia, che segue sempre con grande professionalità e puntualità i temi della rappresentazione di genere, ha pubblicato i risultati del monitoraggio annuale dell'OERG (Osservatorio Europeo sulle Rappresentazioni di Genere), avviato nel 2011 sul modello del Global Media Monitoring Project. La ricerca considera i dati relativi ai telegiornali di prima serata delle due principali televisioni, una pubblica e una privata di Francia, Germania, Inghilterra, Italia e Spagna: France 2 e TF 1, Ard e RTL, BBC One e ITV 1, Rai Uno e Canale 5, TVE e Telecinco. L’analisi è interessante poiché valuta non solo chi dà e fa le notizie, ma anche le persone di cui si parla o intervistate e ancora come sono costruite le notizie in una prospettiva di genere. I dati sono molto simili a quelli presentati la scorsa edizione, relativi al 2011. In alcuni casi identici: a far notizia sono soprattutto gli uomini, le donne sono meno di un terzo: il 29% in Europa e il 24% in Italia. In tutte le testate giornalistiche considerate si nota una forte dicotomia fra ruoli comuni e anonimi maggiormente rappresentati dalle donne e ruoli autorevoli, prestigiosi e correlati all'esercizio di una specifica professionalità, maggiormente rappresentati dagli uomini. Le donne sono presenti in maniera abbastanza equilibrata fra i rappresentanti dell'opinione popolare, fra i narratori di esperienze personali e i testimoni di eventi, poco invece - ma guarda un po’ - fra i protagonisti delle notizie, gli esperti, gli opinionisti, i portavoce di partiti, istituzioni o associazioni. Ma dove le donne sono molto poco presenti è soprattutto nell'informazione politica. Ed è l'Italia il paese che registra la più bassa presenza femminile nelle notizie politiche (13%), seguita da Inghilterra e Germania (19%) e, ad ampia distanza, da Spagna (28%) e Francia (34%). L'Italia è il paese che da questo punto di vista registra la maggiore disuguaglianza fra donne e uomini: fra gli esperti intervistati nei telegiornali italiani solo il 14% è di sesso femminile, viceversa il 38% delle opinioni popolari è rappresentato da donne.

E passiamo invece ai dati positivi che emergono, tenendo conto che anche questi si potevano già riscontrare nella precedente ricerca. Nel 47% dei casi i telegiornali sono condotti da donne. L'Italia, con una percentuale del 58% - uguale allo scorso anno - si colloca sopra la media europea, confermando il classico effetto vetrina. Anche le giornaliste corrispondenti e/o autrici di servizi sono numerose: quasi il 50% - un dato stabile rispetto al 2011. L'Italia è in linea con la media (48%), la Spagna molto al di sopra, con il 68%, la Francia leggermente sotto (44%), Germania e Inghilterra molto al di sotto con rispettivamente il 35% e il 28% di giornaliste donne. Ma solamente i telegiornali di Spagna e Francia registrano una visibilità femminile sopra la media, con una percentuale di donne nelle notizie rispettivamente del 37% - in crescita di 4 punti percentuali rispetto al 2011 - e del 33%.

La notizia decisamente incoraggiante è che la maggior parte delle notizie in cui le donne sono centrali (55%) sono a cura di giornaliste donne. Anche questo dato è in linea con quello registrato nel 2011 a conferma della tendenza emersa nell'ultima edizione del Global Media Monitoring Project del 2010, dove si sottolineava una maggiore e migliore rappresentazione femminile nelle notizie a cura di giornaliste donne. Da un anno all’altro poco cambia, i dati emersi sono veramente molto simili ai precedenti. Forse, senza nulla togliere all’ottimo lavoro dell’Osservatorio di Pavia, si potrebbe decidere di far diventare la ricerca sui telegiornali biennale o triennale e di accompagnarla negli altri anni con ulteriori approfondimenti, magari sulla programmazione televisiva in onda la mattina o il pomeriggio, meno analizzata, ma altrettanto importante dove si trasmettono programmi molto seguiti, soprattutto dal pubblico femminile, ma che spesso danno una rappresentazione delle donne stereotipata, subalterna e irrispettosa della loro dignità.



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