Giovedi, 18/04/2013 - Spero ancora in una donna al Quirinale. Mentre i giochetti della politica proseguono, con regole proprie come in ogni guerra che si rispetti, l’attendismo di un Parlamento in attesa di placet made in Usa, con dependance europea, diventa capacità offensiva per ingenui che ancora credono nel potere sovrano di Camera e Senato. Non è solo il Pd che cerca di districarsi nella difficile ricerca di una soluzione. E’l’intero quadro politico che finalmente mostra tutta la propria inadeguatezza. I sistemi di scelta e reclutamento della prima carica dello stato restano gli stessi, mentre il quadro sociale è cambiato. Proseguire significa porsi fuori dalla Storia. Anacronistici, come direbbe uno studente di seconda media. Eppure è quello che sta avvenendo in Italia. Sotto gli occhi e nel silenzio di tutti. Il rifiuto della candidatura di Stefano Rodotà rappresenta il fallimento dell’idea. Non di una idea, ma dell’idea in generale. Quella capacità di pensiero che da sempre contraddistingue il genere umano dalle bestie o dai clan. Siamo ai conti della serva. Ai numeri fini a se stessi. Continuiamo nell’inciucio e nell’abbraccio tra i principali contendenti politici. Il simbolismo che sta dietro l’abbraccio tra Bersani e Alfano è il tradimento di una politica che ha definitivamente perso l’appuntamento con la Storia. Una vergogna per la sinistra. Una ammissione di incapacità politica per l’Italia.
Emanuela Irace
VOGLIO UNA DONNA AL QUIRINALE / LO SPOT DELLE ASSOCIAZIONI
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