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quella piccola violenza normale

quella piccola violenza normale

la violenza sulle donne non è solo statistica sui fatti di cronaca, è anche quella sottile che si consuma ogni giorno

Giovedi, 24/11/2011 - Questa è la storia di una donna normale, né bella né brutta, che fa un lavoro normale.

Otto ore in ufficio, timbra un cartellino, con uno stipendio normale. Né alto né basso.

Ha un marito normale, né bello né brutto, né povero, né ricco.

Due figli normali, né belli né brutti, che vanno a scuola.

Con risultati normali, né eccezionali né scarsi.

Ha anche due genitori, né belli né brutti, che l’aiutano con i ragazzi.

Un po' criticona la madre, un po' assente il padre. Normali.



La storia di questa donna comincia la mattina, presto. Prima degli altri.

Deve preparare il sugo per mezzogiorno, la sera prima era troppo stanca.

Che poi quando tornano a casa i ragazzi, e il marito, è giusto che trovino qualcosa di cucinato.

Dopo una mattinata di lavoro, suo marito lo dice sempre, non vuole mangiare panini.

Se no poi ricomincia con la storia del part time. Che tanto a loro non manca niente, lei potrebbe riposarsi e seguire di più i ragazzi, sai questa è un'età particolare come niente prendono cattive strade, e la mamma è sempre la mamma.

Lei gli dà ragione, come non dargliene, i sensi di colpa non le mancano, e cerca di rimediare come può.

Quando esce dall'ufficio si precipita dai genitori a riprendere i ragazzi, dovrebbe fare la spesa per la sera, andrà insieme a loro per non mancare troppo.

Sbufferanno un poco, lo sa, preferirebbero la Play.

Vuol dire che stasera gli prepara il loro piatto preferito.

Ma il part time.... Il suo capo non glielo darebbe mai. Lo conosce bene lui, così attaccato alla sua azienda. Gran lavoratore. L'ha assunta un po' di anni fa, appena diplomata e lei si trova bene in quella ditta, è un po' la sua casa, conosce tutto, l'ha vista crescere anno dopo anno.

Forse le sarebbe piaciuto fare l'Universita, qualche idea ce l'aveva pure, ingegneria magari, vuole capire come si costruiscono le cose.

Ma in casa non se lo potevano permettere, e poi anche suo padre lo diceva, con tanti ingegneri uomini...

Quanti anni sono ormai che lavora lì? Tanti, meglio non pensarci. A parte quella breve parentesi quando sono nati i suoi figli. È stata licenziata, due volte, sai com'è, l'azienda era giovane e tanti mesi di assenza pesavano. Ma poi è stata ripresa, anzi è venuto il capo a cercarla. Gli altri ragazzi sbagliavano gli ordini, saltavano le scadenze. La contabilità non è difficile ma bisogna essere precisi. E il capo lo sa.

L'altro giorno, per esempio, c'erano quei clienti importanti, quelli esteri, e lui la chiamava in continuazione. E ora questo e ora quello, ma il contratto l'ha chiuso alla fine.

Come erano soddisfatti quando gli ha portato il caffè.



E poi al giorno d'oggi non si campa con uno stipendio e mezzo, questo anche suo marito glielo dice sempre. Che la vita è cara, di controllare i prezzi, quando fa la spesa che a lei come niente la fregano. E lei per sicurezza li conserva gli scontrini.

Anche se l'altro giorno uno l'ha buttato: al supermercato c'era un rossetto proprio del colore che cercava. L'ha provato, le stava bene. Dopotutto lei non si trucca molto.

Glielo dice anche suo marito, che quando vuole i complimenti glieli fa, stai meglio senza trucco.

E' fortunata lei ad avere un marito così, non come quello della sua amica che non gli va mai bene niente e le dice che è grassa e che dovrebbe mettersi a dieta.

E non sta mai a casa. Un giorno il calcetto con gli amici, un giorno la cena coi colleghi, forse c'ha pure un'altra.

Suo marito no. Non è così. La sera sta sempre a casa e se non ci sono partite in tv l'aiuta pure a sparecchiare.



Certo un po' di chiletti anche lei dovrebbe perderli. Sul giornale dice che basta mezz'ora di passeggiata al giorno. Ma dove la trova lei mezz'ora al giorno?

Forse la sera, dopo cena, anche se non è molto prudente girare da sola a quell'ora.

L'altro giorno, tornava a casa, di pomeriggio, ma era buio, d'inverno fa subito buio.

Il venditore ambulante le ha fatto un apprezzamento, un po' volgare, si è anche avvicinato, e non c'era nessuno per strada. Si è spaventata. Eppure era tutta infagottata, lei soffre molto il freddo.

Non come certe ragazzine che si vedono in giro che non hanno niente addosso…il sugo profuma, è quasi pronto, mette su il caffè.

Adesso può andare a svegliarli: una lunga giornata normale li attende.

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