Quella bella pagina di storia che lega Marisa Rodano a Tuscania
Nel 1946, in una fase di forti lotte contadine, Marisa Rodano donò ai braccianti di Tuscania i possedimenti ereditati dalla famiglia, anticipando un’idea nuova di agricoltura. L'evento dell’ANPI territoriale l'ha ricordata
Martedi, 12/03/2024 - Tra i tantissimi capitoli della bella e lunga storia di Marisa Rodano ce n’è uno meno noto ma non meno importante di altri. Certamente non lo è per la gente di Tuscania, che ha voluto ricordarlo in occasione dell’8 marzo con una importante e partecipata iniziativa dell’ANPI della città.
Nel clima difficile e appassionato nel 1946 di lotte per riconquistare diritti politici e sociali, contadini e mezzadri di quel territorio intrapresero una battaglia per potere accedere alla terra e trovare finalmente una strada civile di vita sociale e di sussistenza economica dopo un lungo periodo di sfruttamento e di fatiche ataviche su terre di proprietà di latifondisti.
Tra le famiglie proprietarie dei latifondi c’era quella del nonno materno e della famiglia di Marisa Cinciari Rodano. Come scrive lei stessa nel bellissimo libro in cui ripercorre la sua vita politica e personale, “Del mutare del tempo” (ed. Memory), da ragazza aveva vissuto come una grande ingiustizia sociale la condizione di queste famiglie contadine, ponendosi presto in forte contrasto con il padre, fascista convinto, dal quale concretamente prese le distanze entrando nella lotta partigiana clandestina a Roma. Subito dopo la Liberazione Marisa, per decisione del nonno, si trova erede e proprietaria dei grandi appezzamenti che si estendevano tra Tarquinia e Tuscania e tra le tante battaglie politiche che l’hanno vista impegnata in quella fase lei si sentì vicina e fortemente coinvolta in quella degli agricoltori e mezzadri di quel territorio per l’acquisizione delle terre.
Nel mezzo di pagine di partecipazione a queste lotte, che hanno visto tante donne in prima fila, tra occupazioni, cariche della celere, manifestazioni e mosse politiche che puntavano a rompere l’unità contadina, lei offrì un percorso coerente con una visione avanzata e democratica della gestione della terra e dell’agricoltura donando i possedimenti ereditati ad una cooperativa composta di agricoltori, mezzadri e contadini della zona, la Cooperativa Lavoratori della Terra, che da quel momento rappresentò una opportunità concreta di lavoro e sopravvivenza per centinaia di famiglie. Una cooperativa che è riuscita ad arrivare fino ai nostri giorni.
E’ attorno a questo legame profondo con Marisa Rodano, sancito anche dalla concessione a lei della cittadinanza di quella città, che l’ANPI di Tuscania ha voluto incentrare l’iniziativa in occasione dell’8 marzo come momento di ricordo vivo di questa grande donna scomparsa di recente. La giornata, che ha visto impegnata anche NOI DONNE, si è articolata in vari momenti, scegliendo la strada di alternare interventi a proiezioni e filmati che restituivano la forza davvero speciale e l’impegno di Marisa Rodano. Ad aprire e a coordinare l’iniziativa è stata Ginevra Cristofari presidente dell’ANPI di Tuscania che ha tracciato l’importanza del percorso di conquiste delle donne per i loro diritti, ricordando anche i pericoli odierni di ritorno indietro e ha soprattutto sottolineato la motivazione di una iniziativa centrata sul ricordo di Marisa Rodano.
Sono seguiti filmati in cui la Rodano stessa parla di questo percorso politico e istituzionale delle donne, raccontando le tante battaglie fatte, rivolgendosi soprattutto alle giovani di oggi. NOIDONNE ha contribuito concretamente a questa iniziativa con la proiezione del cortometraggio “Marisa Rodano, una donna della Repubblica”, realizzato dalla direttora di NOIDONNE Tiziana Bartolini che, attraverso un dialogo diretto con Marisa Rodano, letture di pagine dell'autobiografia “Del mutare dei tempi. Diario minimo" e immagini del periodo, racconta il percorso di consapevolezza della “ragazza” Marisa che l’ha portata prima alla lotta partigiana clandestina e poi alle scelte di impegno per la democrazia e i diritti delle donne.
Il cortometraggio è stato presentato da Costanza Fanelli, che ha sottolineato i profondi e continuativi legami tra Marisa Rodano e la testata NOIDONNE e l’emozionante percorso di realizzazione di questo documento multimediale, realizzato subito dopo la pandemia.
La giornata poi si è concentrata sul capitolo del rapporto tra Marisa Rodano e le lotte contadine di quel territorio e di quel periodo. Su questo è intervenuta Paola Ortensi di NOIDONNE che, anche collegandosi alle sue esperienze dentro il mondo agricolo, ha parlato della grande attenzione che Marisa Rodano ha dato, durante la sua lunga attività politica, alla questione agricola e al riscatto della gente in questo settore, offrendo una cornice più ampia di lettura all’episodio significativo della donazione della terra di proprietà della sua famiglia a centinaia di agricoltori del luogo, donazione che aveva favorito un processo di aggregazione e organizzazione di tipo cooperativo delle attività e delle modalità di produzione. Tematiche peraltro presenti nell’intervista a Marisa Rodano pubblicata nel volume editato da NOIDONNE “Donne e agricoltura nel Lazio. Ieri, oggi e domani” (2009).
Significativo è stato l’intervento dell’attuale presidente della Cooperativa Lavoratori della Terra che ha ricordato come quell’atto concreto e di valore anche sul piano formale consentì a tantissime famiglie del territorio di avere finalmente un reddito e condizioni miglior di vita. L’evento si è concluso con due filmati molto emozionanti: la ripresa della cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria di Tuscania fatta due anni fà in modalità a distanza, in cui Marisa Rodano, appena centenaria, ricorda con emozione quella che fu per lei una delle pagine più belle della sua vita. Nel secondo filmato c’è il racconto della figlia di una delle donne di Tuscania che fu protagonista delle lotte contadine per il diritto alla terra e al lavoro che ricorda i momenti eccezionali di resistenza della popolazione e delle donne in particolare contro la repressione delle forze dell’ordine e dei proprietari delle terre della zona .
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