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Quel che rimane…

Quel che rimane…

Consigliera nazionale - … delle Pari Opportunità e di anni di lotte delle donne

Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2008

“Sono molto dispiaciuta di dover interrompere bruscamente l’attività avviata dall’Ufficio”. E’ un passaggio della lettera di saluto alla Rete di Fausta Guarriello, ormai ex Consigliera nazionale di Parità, rimossa il 4 novembre con un decreto di revoca a firma dei Ministri Sacconi e Carfagna basato sul presupposto che la figura della Consigliera di Parità operi “in coerenza con gli indirizzi politici del governo”. Questo perché l’interpretazione governativa della sua funzione è assimilata ad un ‘organismo’ e in quanto tale assoggettabile allo ‘spoil system’. Il fatto è grave perché si disconosce l’autonomia funzionale di questa figura che opera con i poteri di pubblico ufficiale e perchè contraddice i ”disposti comunitari che esigono il carattere indipendente dell’attività svolta dagli organismi di parità”. La dottrina giuridica e la giurisprudenza, unanimemente, la ritengono “organo di garanzia dell’attuazione del principio costituzionale di parità e pari opportunità”. Tale interpretazione è condivisa anche dall’Associazione Nazionale Giuristi Democratici, che ha deciso di affiancare la Guarriello nella battaglia legale avviata. Che il decreto ministeriale sia contestabile ”sia in sede nazionale che comunitaria, a tutela del carattere autonomo, tecnico e non politico della figura istituzionale” ne è convinta anche Donata Gottardi, europarlamentare, che ha portato la questione all'attenzione della Commissione europea segnalando che “sarebbe gravissimo se questo Equality Body indipendente fosse sottoposto al controllo governativo: perderebbe la sua indipendenza e il suo carattere di terzietà, non sarebbe più in grado di tutelare le persone discriminate nel lavoro e nella formazione in ragione del genere”. Si va aprendo un vasto e variegato fronte di solidarietà che, dalle donne della Cgil alla Casa Internazionale delle donne di Roma, vede nelle motivazioni della revoca “un precedente pericoloso che mina in modo grave l’attività di un organismo costruito con un percorso storico lungo e faticoso” segnalando il rischio che questa mossa sia un “pretesto per ridimensionare la figura delle Consigliere di parità”. Non sfugge la dimensione tutta politica di questo passaggio, se alle interrogazioni parlamentari di Vittoria Franco (PD) - in cui si parla di "atteggiamento bulimico” del governo - e di Anna Finocchiaro, capogruppo PD al Senato - che lo definisce uno “spoil system accanito e applicato in modo improprio” - Simonetta Matone, Capo di Gabinetto del Ministero delle PO, risponde che “la Consigliera nazionale di Parità è chiamata a garantire il rispetto degli indirizzi governativi nelle materie di competenza” precisando addirittura che “nel corso di numerose pubbliche dichiarazioni e redazione di documenti, la prof.ssa Guarriello ha manifestato aperto dissenso per le scelte del Governo, con particolare riguardo al dicastero del Lavoro”. Infatti a luglio Fausta Guarriello fece notare come i provvedimenti in materia di detassazione degli straordinari e di premi aziendali ad personam contribuissero ad ‘accentuare i differenziali salariali tra uomini e donne’, osserva Irene Giacobbe, che individua come altra sua ‘colpa’ “la denuncia dell’abrogazione delle dimissioni volontarie (L.188/2007) che riapre la strada alla ‘odiosa pratica delle dimissioni in bianco’”.



(11 novembre 2008)

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