Donne nella Storia - Queen Mary of Modena, la Stuart più amata nell’ Inghilterra del tardo seicento
Maria Luisa Beffagna Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2007
Si ammira la sua corona reale fra le Regalia esposte nel museo della Torre di Londra. Gli storici britannici non furono generosi con questa esemplare figura di nobildonna italiana che visse in una Inghilterra anglicana impegnata in una strenua lotta per un Parlamento autonomo, non sottoposto ad alcuna influenza della corona, forse proprio perché cattolica e troppo legata, per le sue origini, a Roma.
Devo al libro della scrittrice inglese Carola Oman, Mary of Modena, pubblicato a Londra nel 1962 il mio primo incontro con la duchessa modenese Maria Beatrice, figlia di Laura Martinozzi e del duca Alfonso IV d’Este. Nel 1673, a soli quindici anni e con il solo scopo di dare un legittimo erede maschio al trono inglese, sposò per procura il vedovo e francamente antipatico quarantenne duca di York, Giacomo II Stuart che ascese al trono nel 1685, alla morte del fratello Carlo II che non aveva avuto figli. Giacomo II fu tuttavia costretto dal Parlamento a rinunciare alla corona nel 1688.
Maria Beatrice, Anna, Margherita, Isabella d'Este fu dunque Regina d’Inghilterra per soli tre anni, ma fu la più amata fra i poco simpatici Suarts, sovrani assoluti, eredi della cattolica Maria Stuarda; fu emblema di un agnello sacrificato alla ragion di stato; ebbe dieci gravidanze in quattordici anni. Doveva dare un erede maschio al trono britannico, vero miracolo di sopravvivenza se pensiamo ai rischi che ogni parto o aborto, a quei tempi, comportava; non sono fantasie, gli storici ci dicono che allora la donna impegnata a dare l’ erede maschio doveva chiedere perdono al marito se partoriva una bambina e promettere che, costi quel che costi, ci avrebbe riprovato. Maria Beatrice seppe trasformare il vincolo indissolubile di un matrimonio cattolico, nato senza amore, in un profondo e sincero atto di devozione al proprio ruolo di moglie, madre e regina. Una donna eroica di cui parlo sempre con grande rispetto e commozione.
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La dinastia dei cattolici Stuart, restaurata dopo Cromwell (1649-1660), continuava a dare filo da torcere al Parlamento: gli Stuarts erano legati alla Corte d'Orléans da rapporti di stretta parentela e da interessi politico-economici di mutua salvaguardia nei confronti della Spagna.
Il Parlamento di Londra, in maggioranza protestante, accettò dunque nel 1685, l'ascesa al trono del cattolico duca di York James – figlio del decapitato Carlo I - alla morte del fratello primogenito Carlo II solo perché anche lui non poteva esibire un erede maschio che garantisse in assoluto una netta successione cattolica Stuart. James era per il momento solo il padre riconosciuto di due adolescenti allevate nella fede protestante, Mary ed Anne, figlie di una dama di corte, l'inglese Anne Hyde, Contessa di Clarendon, e che comunque saranno incoronate legittime regine secondo copione.
Giacomo, però, quando era ancora solo l'ambizioso ed incostante duca di York, figlio dell'infelice Carlo I (decapitato nel 1649)e di Enrichetta di Francia sorella di Luigi XIII e quindi primo cugino del Re Sole Luigi XIV, aveva sposato per procura nel 1673, a due anni dalla morte di Anna Hyde, la cattolica principessa italiana Maria Beatrice d'Este, nipote di Francesco I, duca di Modena e Reggio e generalissimo di Luigi XIV.
Maria Beatrice, Anna, Margherita, Isabella d'Este era rimasta orfana di suo padre, il Duca Alfonso IV all’età di quattro anni. La madre Laura Martinozzi, nipote del Cardinale Mazzarino, fu una reggente ‘virile' come si diceva allora, formata alla scuola del grande suocero guerriero Francesco I d'Este. Maria Beatrice era nipote di una Farnese e del famoso Francesco I d'Este, uno dei Principi più illuminati e dotti del suo tempo, amato e stimato generalissimo dei Francesi in Italia, fondatore della Galleria Estense, principe intraprendente ed ambizioso che Bernini e Velasquez hanno eternato sul marmo e sulla tela. Alfonso fu uomo d'armi, ma soprattutto munifico mecenate che fece importanti investimenti ed arricchì la Galleria d'Arte fondata dal padre.
Maria Beatrice era anche nipote del Cardinale Barberini. perché suo nonno, Francesco I, aveva sposato in terze nozze una Berberini.
Nata a Modena il 5 ottobre 1658 al settimo mese di gravidanza della madre, fu chiamata Beatrice come la santa protettrice della Famiglia Estense. Voleva farsi monaca dell' Ordine della Visitazione ed invece il 21 novembre 1673 andò sposa, per procura, ad un uomo che poteva essere suo padre, che lei chiamava "il duca" e la cui vista la faceva piangere. Giacomo aveva avuto ben otto figli dalla prima moglie - tutti morti tranne la sopravvissuta Mary - era l'amante di una dama, Miss Churchill, dalla quale ebbe quattro figli, uno dei quali nacque cinque mesi dopo il suo matrimonio con Maria Beatrice. Mary of Modena, Duchessa di York, si trovò madre di una figlia di 11 anni, che fu la sua compagna di giochi. Doveva dare un figlio maschio alla Corona Britannica; all'età di 29 anni aveva già avuto 1O gravidanze.
Nel 1685 fu incoronata Regina assieme al marito Giacomo II.
L'erede salvatore, Prince James, Francis, Edward, noto alla storia come Giacomo III the Old Pretender, nacque nel 1688. Il Parlamento, però, non volle accettare questo indiscusso erede cattolico. Giacomo II fu costretto ad abdicare in favore della figlia Mary di fede anglicana e del genero, il nipote olandese Principe di Orange, leader prestigioso dei protestanti continentali. Dopo la Glorious Revolution del 1688 nessun cattolico potrà più essere incoronato Re d’Inghilterra.
Queen Mary of Modena, regina per soli tre anni, fu persuasa a lasciare l'inghilterra e trovare rifugio in Francia a Saint Germain en Laye dove fu raggiunta, incautamente, dal marito.
Re Luigi IV, primo cugino del deposto Re d'Inghilterra, che aveva detto di lei: "Ecco come dev'essere una regina nel fisico e nel morale", la protesse sempre ed alla morte di Giacomo II riconobbe Giacomo III (quello che Maria-Beatrice orgogliosamente chiamava "the king, my son") legittimo Re d'Inghilterra. Ma fu un Re senza regno. Mary passò alla storia come la migliore Regina Stuarts. Figura patetica, ma eroica; donna intelligente, paziente e devota, non espresse mai un giudizio morale sulla Corte Inglese (eppure soffrì molto anche per il modo in cui la trattava l'invidiosa cognata Caterina di Braganza, vedova di Carlo II) né sul marito fedifrago che la tradì sistematicamente per quindici anni, ogni giorno, dopo le nozze. Lei si era assunta su di sé una missione da compiere; aveva, nel dolore, acconsentito al matrimonio con il Duca di York soprattutto per obbedienza ed ossequio alla ragion di stato; purtroppo anche il papa Clemente X le aveva fatto pervenire un incredibile “breve” con il quale le si chiedeva di accettare la mano di Giacomo II per "il bene della religione cattolica e per la maggiore gloria di Dio e della Santa Chiesa", salvo poi ritardare, con inspiegabile indugio, la concessione della dispensa per il matrimonio tra una Principessa cattolica ed un Principe ambiguamente legato al mondo protestante.
Fu quello di Maria Beatrice un sacrificio inutile? Conquistato nel tempo dall'incondizionata devozione e dal vero amore della nobile sposa italiana, Giacomo II finì per affezionarsi a lei teneramente, apprezzarne i consigli ed avvicinarsi in maniera sempre più chiara e palese alla fede cattolica. Maria protesse la sua famiglia e la sua regalità con tutte le sue forze; amante dell'arte coltivò il seme dell'amore alla pittura lasciato in Inghilterra dall'olandese Van Dyck; chiamò in Inghilterra Benedetto Gennari (Cento 1633 - Bologna 1715) per affrescare Hampton-Court e contribuì a formare quella tipica scuola britannica nella quale dovevano, un secolo più tardi, diventare maestri Reynolds, Gainsborough, Constable e Turner. Suonava l'arpa e fece dare a Londra la prima opera italiana nel 1674. Morì sola, in Francia, in un esilio immeritato che durò trentanni, con la tragica visione del figlio lontano. Il 14 marzo 1717 l'Old Pretender era a Modena, ospite del Duca Rinaldo, ma non ottenne alcun aiuto e non sarebbe mai diventato re: il ciclo storico degli Stuarts si era defitivamente chiuso; anche l'ultimo tentativo di Charles Edward the Young Pretender, il Bonnie Prince Charles delle ballate scozzzesi, finì miseramente alla battaglia di Culloden nel 1746.
Assillata da ristrettezze finanziarie, tutta presa dall'impegno di mantenere i migliori e più proficui, ancorché inutili, rapporti con i fedeli Giacobiti sostenitori degli Stuarts, la Regina Maria Beatrice si spense il 1° maggio 1718; le era accanto la modenese Contessa Eleonora Molza mentre Madame di Sevigné si accorse che sotto gli abiti sontuosi portava il cilicio. Fu vestita dell"abito delle monache della Visitazione e sepolta provvisoriamente insieme a Giacomo II nel monastero di Chaillot. I suoi resti andarono dispersi durante la Rivoluzione Francese.
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