Alla scoperta delle donne che hanno realizzato l'Europa
Noi Rete Donne in un convegno a Roma il 17 maggio ricorda le donne che hanno fatto l'Europa
Venerdi, 02/08/2019 - Articolo pubblicato in Il Messaggero il 10 maggio 2019 (Mind the gap)
Chi sono le donne che hanno fatto l'Europa? Il 17 maggio a Roma, nella sede della rappresentanza in Italia della Commissione Europea, verranno ricordate e celebrate le donne che con intuito e realismo politico hanno precorso i tempi, costruendo un percorso per una Europa emergente. Il convegno si intitola L'autonomia delle donne ricchezza per l'Europa.
Scriveva Fausta Deshormes (Napoli, 20 febbraio 1927 - Roma, 2 febbraio 2013) giornalista e funzionaria della Commissione Europea: «Le donne sono oramai coscienti di essere europee mostrando il loro impegno verso il processo di integrazione europea, in quanto progetto globale». Fausta Deshormes, durante l’esperienza come redattrice capo di ‘Giovane Europa’, una rivista legata alla Campagna Europea per la Gioventù, incontrò Philippe Deshormes (Segretario generale della Campagne Européenne de la Jeunesse) che sposò nel 1958.
Nel 1961, venne reclutata nel Servizio Informazione della Cee (in seguito Dg Informazione) e nel 1976 venne incaricata di dirigere l’Ufficio informazione donne (Dg Informazione). Nel 1977, lanciò la rivista ‘Donne d’Europa’: un esempio concreto di come l’informazione possa divenire uno strumento di partecipazione.
Un'altra grande figura è Eliane Vogel Polsky (Gand, 5 luglio 1926 - Bruxelles, 13 novembre 2015), professoressa e avvocatessa, è stata la più fervente sostenitrice del riconoscimento della diretta applicabilità dell’art. 119 del Trattato Istitutivo della CEE, relativo alla parità salariale tra donne e uomini. È grazie a lei se il caso di interpretazione dell’articolo 119, il noto ‘Affaire Defrenne’, giunse sino alla Corte di giustizia delle Comunità Europee, che nel 1976 ne riconobbe la diretta applicabilità. Un altro volto da riscoprire è Ursula Hirschmann (Berlino, 2 settembre 1913 - Roma, 8 gennaio 1991) fu lei a trasportare e diffondere in Italia il Manifesto di Ventotene, pubblicando la prima copia clandestina del giornale ‘L’Unità europea’ ed organizzando la prima riunione del Movimento Federalista Europeo del 27-28 agosto 1943 (Milano).
Nel novembre del 1975, a Bruxelles, promosse il primo incontro del gruppo ‘Donne per l’Europa’; con la convinzione che una maggiore partecipazione delle donne fosse necessaria per realizzare una vera democrazia europea. Anche Ada Rossi (Baganzola, 10 settembre 1899 – Roma, 15 giugno 1993), professoressa di matematica, è stata una delle ‘postine’ di Ventotene. Diffondendolo in particolare tra i giovani studenti che frequentavano le sue lezioni di matematica. Per questo motivo fu anche monitorata dalla polizia segreta del regime fascista e mandata al confino.
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