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Quante, dove, perché

Quante, dove, perché

Cultura/ Le Librerie delle Donne - Luoghi di produzione, di incontro oltre che di vendita, nelle librerie delle donne si organizzano anche conferenze e mostre d’arte

Ciani Rossella Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2005

Consultando le Pagine Gialle ne risultano tre, perché solo tre si chiamano Liberia delle Donne. Poi attraverso il passaparola si viene a sapere che ce ne sono altre due e che un’altra è stata chiusa da poco. Tutte sono accomunate da un medesimo progetto: essere un luogo di produzione e trasmissione della cultura delle donne ed utilizzare la vendita del libro quale strumento di passaggio del sapere. Tutte sono anche un punto di ritrovo, un luogo utilizzato per conferenze e mostre d’arte. E’ interessante verificare come ognuna di loro si sia prodotta sulla base della individualità delle persone che l’hanno creata, delle risorse e delle circostanze offerte dalla città in cui la libreria si trova. Alcune hanno la caratteristica della ‘classica’ libreria, altre sono book shop oppure sono il centro di un intreccio di associazioni.
Parlando con le responsabili si avverte la necessità di un metodo nel condurre e gestire questi luoghi e per acquisire tale capacità ci si è affidate al passaparola con le donne che hanno già avviato analoghe iniziative politico/culturale. C’è anche il farsi reciprocamente coraggio, perché vi è una comprensibile paura nel buttarsi in quella che in ultima analisi è un’impresa commerciale, più precisamente un’impresa economica che deve sempre tenere un occhio vigile al bilancio. Aprire una libreria non è semplice, ma neppure impossibile. Forse sarebbe meglio definire le attività come ‘punti di riferimento per la promozione della cultura e la politica delle donne’, perché in realtà questo è il senso, oggi, delle librerie in attività e questa è la loro ‘mission’, come direbbero esperti di marketing e comunicazione. Noidonne ha voluto scandagliare questo mondo e la vivacità culturale che le librerie delle donne esprimono e, accanto a questo, intende proporsi come punto di riferimento per valorizzarle, farle conoscere e, se può essere utile, metterle in rete. E’ anche possibile che esistano altre realtà che non siamo riuscite a trovare e che speriamo di conoscere per arricchire questa inchiesta. Ci piace soprattutto l’idea di valorizzare il lavoro di tante donne che operano nell’ombra, ma con grande determinazione e spesso con sacrificio. Ci piace anche pensare che in questo modo possiamo incoraggiare le amiche che stanno progettando di sperimentare questo tipo di iniziativa, ma che hanno paura a ‘lanciarsi’ nel cammino.
Anzi lanciamo una proposta e diamo appuntamento nei prossimi mesi, sempre sulle pagine di Noidonne, alle donne delle attuali sei librerie e a quelle delle quattordici regioni che la libreria invece non ce l’hanno ma la pensano, per scambiarci informazioni pratiche, note metodologiche, certezze e paure.
Per trovare le librerie delle donne occorre andare a Milano, Roma, Napoli, Firenze, Bologna e Mestre. Quest’ultima ha chiuso da poco, ma non per difficoltà economiche visto che era addirittura in attivo. Questa esperienza è particolarmente eloquente perché rende bene l’idea delle piacevolezze e delle difficoltà che un’impresa di tipo cultural/commerciale deve affrontare e sostenere. La nostra ‘cavalcata’ in questa Italia poco conosciuta e meno ancora raccontata iniziai proprio da Mestre.

MESTRE
“Ero molto convinta della necessità di un punto che desse visibilità, che desse spazio e fosse luogo di promozione del pensiero femminile. Ho proposto l’idea, confrontandomi con altre donne che sapevo politicamente sensibili, ho chiesto la consulenza (e da queste pagine le ringrazio) alle donne della Libreria di Milano per impostare la parte tecnico/pratica - è Silvia, l’ideatrice e la promotrice dell’iniziativa, che racconta -. Siamo partite in un gruppo di venti donne, ovvero venti socie, aprendo una gran bella libreria nel dicembre del 1995. Ci siamo autotassate per comperare le scaffalature, i primi libri e quanto serviva per avviare quello che comunque, in concreto, è un esercizio commerciale, con tutti gli oneri, ripeto oneri, ed onori che comporta. Lo spazio lo abbiamo avuto come ospiti all’interno dei locali dell’UDI. Non era un negozio, non avevamo vetrine. Era uno spazio di 25 metri quadri, per cui lo abbiamo sviluppato in altezza. Ci stavano venticinque sedie per quando dovevamo fare la presentazione dei libri. Per le iniziative culturali più corpose andavamo in altri luoghi. Presentavamo 22 libri ogni anno: un grande stimolo culturale, ma anche un lavoro di preparazione ed aggiornamento immane. Per i primi due anni, vi è stata una forte spinta di convincimento politico, e non era un problema coprire i turni di volontariato per tenere aperta la libreria e per fare il disbrigo della parte burocratica ed amministrativa; poi la spinta iniziale ha iniziato ad assottigliarsi. Abbiamo tessuto moltissime relazioni con altre associazioni di donne ed associazioni culturali, associazioni di artigianato e commercio, altri enti compresi gli enti locali da cui abbiamo ricevuto riconoscimento di merito, ma non economico. Quando mi sono resa conto che non si riusciva più a gestire il funzionamento con i turni del volontariato ho capito che si era arrivate alla fine. Allora abbiamo chiuso. La nostra più grande ricchezza è stato il gruppo misto tra le associazioni di donne e la più grande fatica far capire quanto lavoro concreto ci fosse dietro il semplice gesto del vendere il libro”.
Info: Silvia Toro - Via Camuffo, 54/a - 30174 Mestre (VE)

MILANO
E’ un poco la madre di tutte le librerie quella di Via Dogana, aperta nel 1975. Le altre librerie attivate successivamente si sono sempre rivolte a loro per avere informazioni e chiarimenti. Ora la libreria si è trasferita in Via Pietro Calvi 29, vicino al Circolo della Rosa che è lo spazio culturale e di ritrovo di riferimento. Il negozio ha ancora due vetrine ed è piuttosto centrale rispetto alla città. A raccontarci la sintesi dei loro trent’anni di storia è Renata, coordinatrice della libreria. “Siamo partite formando una cooperativa di 15 donne, ora siamo 50. Ci alterniamo con turni di volontariato ed abbiamo una dipendente apprendista assunta a metà tempo. La vendita è buona, ma non a livelli tali da consentirci di continuare a sostenere l’affitto di Via Dogana, che era aumentato a dismisura. Ora paghiamo un affitto calmierato al Comune di Milano. L’essere attigue al Circolo della Rosa, che è comunque da sempre parte integrante della libreria, è risultato anche comodo. Nei locali del Circolo facciamo le presentazioni di libri, una proiezione cinematografica con dibattito a cadenza quindicinale, serate di discussione di argomenti con taglio politico che poi pubblichiamo. Abbiamo fatto anche piccole mostre di arte, seguite dal dibattito sul come una donna diventa artista, su come si sente e vive. Non facciamo corsi e non abbiamo il bar, ma gli spazi sono fruibili per incontri e conversazioni. Al termine di ogni serata di dibattito, organizziamo la cena a buffet per chi la desidera. Pubblichiamo con regolarità il calendario degli incontri, dei film e di tutte le iniziative culturali e politiche realizzate. Siamo un punto di riferimento per moltissime donne e continuiamo la pubblicazione trimestrale della rivista Via Dogana. Dopo trent’anni ho ancora voglia di incoraggiare le donne ad aprire spazi di cultura, di incontro e di ritrovo”.
Info: Libreria della donne - Via Pietro Calvi, 29 – 20129 Milano ( tel. 02 70006265)
e-mail info@libreriadelledonne.it - sito: www.libreriadelledonne.it

NAPOLI
La libreria di Napoli nasce da un intreccio di interessi culturali. Una donna apre un suo negozio di libri e sceglie di vendere per il 90% libri di donne, il resto dei volumi sono libri per bambini (possibilmente di autrici) e sulla storia della città partenopea, l’iniziativa si è incontra con le esigenze culturali di altre donne che hanno preso concretezza in “EvaLuna”, associazione che occupa due dei quattro locali della libreria. L’associazione vive, opera e pulsa all’interno di questa libreria e la libreria ne diventa parte. “Ho creato una società in accomandita semplice composta solo da me. Credevo molto nel potenziale delle iniziative di genere nell’ambito della cultura per cui mi sono avviata convintamente. Ho aperto le porte alle altre donne ed ora faccio fatica a distinguere me e loro, anche se sono io che devo rispondere dell’affitto e delle spese di gestione e di conduzione della libreria, infatti non c’è volontariato – Lia, che è la proprietaria, così racconta le soluzioni adottate -. Ogni donna che propone un’attività deve provvedere ad avviarla ed a seguirla. L’associazione EvaLuna attualmente è composta da cinque ‘sottoassociazioni’. ‘Manifesta’ lavora con le donne del carcere di Napoli, un’altra associazione interagisce con l’assessorato Affari Sociali del Comune e con altri enti interessati ad attività rivolte alle donne come il Centro Studi sulla condizione della donne. ‘Libraria’ da sei anni organizza un concorso letterario dedicato alle donne di Napoli e il titolo dell’edizione di quest’anno è ‘Donne in cammino’, dove per cammino si intendono i percorsi di vita che ognuna di noi fa. Poi ci sono anche donne che vengono per organizzare altre iniziative e per questo inverno è previsto per la prima volta anche un laboratorio di inglese per i bambini”.
Info: Lia 339 1520540. Associazione/libreria EvaLuna - Piazza Bellini 72 – 80138 Napoli (tel. 081 292372) www.evaluna.it (orario 9,30 – 14,30 e 16,30 – 24, Chiusura lunedì)

BOLOGNA
Aperta nel 1996 su iniziativa delle donne dell’associazione culturale di donne ‘Alta Marea’, la libreria di Bologna ha come scopo il sostegno e la valorizzazione del pensiero femminile attraverso la parola ed il libro. E’ Paola che ci illustra: “Abbiamo iniziato nove anni fa, quando tra noi ci si è rese conto della necessità di avere un luogo di scambio di pensiero e di relazioni accessibile anche alle donne che non fossero dell’associazione. Inizialmente siamo partite con i locali di un negozio avuti dal Comune, poi due anni fa siamo state costrette a cercare una sede diversa. Ora siamo molto contente perché la libreria è più centrale e più visibile. I locali del negozio sono in affitto, un affitto onesto, concordato con un privato che ha scelto noi rispetto ad offerte più vantaggiose proposte dal commercio di abiti e scarpe. Nella nostra libreria non si incontrano solo le socie di ‘Alta Marea’, ma anche altri gruppi ed associazioni femminili. Recentemente lo spazio è stato utilizzato anche da un gruppo di uomini che ha scelto il nostro luogo per intraprendere un proprio percorso di riflessione. La nostra è una impresa no profit basata tutta sul volontariato e che vive con il contributo delle quote associative. Anche se lo spazio che abbiamo non è molto riusciamo ugualmente ad organizzare ogni quindici giorni presentazioni di libri ed autrici. Il mercoledì l’apertura serale settimanale prevede video e film accompagnati da confronti e rielaborazioni del pensiero a partire dalle realtà che ci circondano”.
Libreria delle donne - Via San Felice, 16/a - 40122 Bologna ( tel. 051 271754)
e-mail libreriadelledonne@women.it - sito: www.women.it/libreriadelledonne (chiusa il lunedì mattina)

FIRENZE
Da venticinque anni la realtà fiorentina è attiva grazie alla costituzione di una cooperativa composta da quattordici donne che gestiscono la libreria con la formula del volontariato a divisione dell’utile. Milly, la presidente, così la racconta. “A fine anno abbiamo una formula di divisione dell’utile che diventa una specie di rimborso spese, anche se le spese che ognuna sostiene non sono mai coperte completamente. La libreria, sotto forma di centro di documentazione sulle donne, fa parte del sistema delle biblioteche cittadine che va sotto l’acronimo di FI.LI (Firenze Libri) a cui collaboriamo. In cambio riceviamo un abbattimento del costo dell’affitto (i locali sono del Comune) che altrimenti sarebbe altissimo. Oltre alla vendita dei libri svolgiamo una forte attività culturale e politica, comprensiva anche di mostre di pittura e scultura. La parte dei corsi e dei laboratori è curata da un’associazione di donne collaterale che si chiama ‘Il giardino dei ciliegi’ (sita in Via dell’Agnolo, 5 - tel. 055 2001063), mentre la parte ludico/ricreativa e di ritrovo è all’interno dell’associazione gay-lesbica in Via Pisana 32/34r (tel. 055 220250). Questo va precisato: la nostra libreria è un punto di riferimento per donne lesbiche ed è un aspetto che la caratterizza”.
Info: Libreria delle donne – Via Fiesolana, 2b - 50122 Firenze – (tel. 055 240384 e tel. 055 2347810) libreriadonne@iol.it ; –fili@donne.toscana.it ; coop@donne.toscana.it


ROMA
Non è una vera e propria libreria quella che si trova all’interno della Casa internazionale delle Donne, ma un book shop. La libreria delle donne “storica” della Capitale era in Via dei Fienaroli. Chiusa di recente, è stata in funzione per diciotto anni. Stefania, una delle socie fondatrici, illustra la realtà romana. “Quando la Casa internazionale delle Donne ha riaperto nel marzo del 2002, il book shop attivato all’interno voleva essere un nucleo che promuoveva presentazione di libri, seminari, convegni e corsi di scrittura. L’associazione che abbiamo costituito si chiama ‘Zora Neale Hurston’, dal nome della scrittrice e antropologa afro-americana vissuta tra l’800 ed i primi del ‘900. Siamo in cinque a provvedere alla conduzione e stiamo cercando socie più giovani per proseguire nel nostro lavoro. La scelta della formula del book shop fu determinata dal fatto che non volevamo sostituire il lavoro della libreria storica, nel 2002 ancora aperta. Il nostro lavoro centrale è la promozione della lettura, però non puntiamo sulla vendita, ma sulla parte organizzativa di agenzia di promozione. Abbiamo anche libri, ma sono i libri che noi proponiamo. Non seguiamo le uscite dei libri, ma scegliamo quelli che ci sembrano importanti per promuovere il dibattito tra le donne. Economicamente ci sosteniamo al 50% con il lavoro di volontariato e il rimanente ci proviene dai progetti di ricerca finanziati dal Comune e dalla Regione. Le spese che abbiamo sono il contribuire al mantenimento della casa delle donne. Solitamente siamo aperte al pubblico tutti i pomeriggi, ma non abbiamo un vero e proprio orario di vendita, proprio perché siamo più una agenzia culturale, che non un luogo commerciale”.
Libreria Zora Neale Hurston, presso la Casa Internazionale delle Donne – Via della Lungara 19 - 00165 Roma ( tel. 06 684017 - 06 68193001) e-mail cciddonne@tiscali.it sito www.casainternazionaledelledonne.org


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