Parità/ Torino - Proporre modelli di comportamento paritari, attraverso i libri illustrati per l’infanzia, è lo scopo di questo nuovo progetto
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2005
La Consigliera di parità della Provincia di Torino ha di recente promosso una giornata di dibattito dando l’occasione di presentare il progetto “Quante donne puoi diventare? Nuovi modelli per bambine e bambini nelle scuole di Torino”.
In linea con l’impegno per la diffusione della cultura della parità e delle pari opportunità a livello cittadino mediante azioni positive, le consigliere Laura Cima e Ivana Melli, con l'Association Européenne Du Côté Des Filles, autore del progetto, hanno affrontato il tema dei libri per l’infanzia, di come parlano anche di identità sessuale, attraverso le rappresentazioni di donne e uomini al lavoro, nella vita domestica e nelle relazioni.
"Quante donne puoi diventare" non si rivolge quindi solo alle bambine ma anche ai bambini, attraverso l’analisi dei codici informativi socio-culturali che vengono proposti sui libri per l’infanzia.
L'Association Européenne Du Côté Des Filles, che vanta la "maternità" intellettuale del progetto (ricerca, realizzazione di uno strumento di formazione per gli insegnanti, realizzazione dei tre racconti destinati ai bambini/e) ha provveduto ad elaborare la griglia che ha permesso di analizzare gli album illustrati e le immagini che sono state utilizzate nella ricerca sui bambini e le bambine , provvedendo a formare le persone che l'hanno realizzata. Ha inoltre fornito i testi e le illustrazioni dei tre racconti proposti dei quali possiede il copyright.
Gli albi illustrati, prima forma di letteratura infantile, costituiscono un materiale pedagogico essenziale nelle scuole materne, elementari e nelle biblioteche.
Queste immagini, costruite e affinate nel tempo, costituiscono una sorta di lessico muto che, a fianco o in assenza di testo, caratterizzano in maniera sessista i ruoli degli uomini e delle donne nella società e soprattutto nella famiglia.
Se gli albi illustrati non sono gli unici strumenti di mantenimento e rafforzamento della diseguaglianza uomo - donna, la loro onnipresenza nelle scuole e nelle biblioteche ne fa il veicolo principale dei modelli sessuati socialmente accettati.
Negli albi si rileva infatti una mancanza di modelli nei quali le bambine possano identificarsi, poiché quanto la cultura valorizza (l’arte, la scienza, la tecnica, il potere economico e politico) è presentato con tratti maschili e implicitamente riservato agli uomini, a cominciare dallo stesso nome dei mestieri, rimasti spesso al maschile.
Il progetto ha trasferito a Torino una buona prassi, sviluppata in Francia dall’associazione “Du Côté des Filles” e volta alla lotta agli stereotipi sessisti negli albi illustrati. Il progetto ha previsto la realizzazione di una guida alla decriptazione dei codici di comunicazione, un’indagine sugli albi presenti nelle librerie e presso le sedi delle biblioteche civiche torinesi, alcuni incontri-seminario con insegnanti, bibliotecari e librai, da un lato; allievi e allieve delle scuole di design, dall’altro. Nell’ambito dell’esperienza, verrà prodotto un codice di lettura degli stereotipi sessisti e di sensibilizzare categorie differenti su questo specifico aspetto.
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