Login Registrati
Quando la fede spacca i timpani…e non soltanto

Quando la fede spacca i timpani…e non soltanto

Oggi che meno di un quinto della popolazione italiana professa la religione cattolica e non va neanche a messa la domenica, questo suono irritante e molesto per gli altri quattro quinti del popolo italiano, sarebbe educato/corretto/gradito, provvedere a

Lunedi, 24/09/2018 - Quando la fede spacca i timpani…e non soltanto
di Raffa

Campane, processioni, feste, onoranze, mortaretti…la religione cattolica non tralascia nulla per farsi sentire, anche a volumi spaccatimpani…e non soltanto quelli. Non per caso l’Italia è conosciuta come “il paese dai mille campanili” affinché nessuno dimentichi che il nostro è uno stato dove gli edifici religiosi sono estremamente, e diciamo pure eccessivamente, numerosi. Infatti sono molti ma molti di più di mille! Non bastasse, oltre che numerosi sono anche rumorosi. Primi fra tutti quelli dotati di campane che con il loro suono martellante, retaggio di un’epoca in cui il cattolicesimo era l’unico orizzonte culturale del nostro popolo, scandivano la vita quotidiana della comunità. Oggi che meno di un quinto della popolazione italiana professa la religione cattolica e non va neanche a messa la domenica, questo suono irritante e molesto per gli altri quattro quinti del popolo italiano, sarebbe educato/corretto/gradito, provvedere a ridurlo/contenerlo.

Purtroppo invece le gerarchie cattoliche sono convinte che il tempo si sia fermato ad un secolo fa, per cui ai parroci viene concessa ampia libertà di “esibizione”, con frequenti scampanii in orari spesso indecenti e insopportabili. A maggior ragione se si tiene conto del fatto che proprio la domenica è il solo giorno a settimana in cui la gente può alzarsi un po’ più tardi piuttosto che essere brutalmente svegliata alle 6 del mattino da uno scampanio a volume stereofonico… che non è certo la ricetta ideale per iniziare la giornata in pace con la vita e con il mondo.
E dei mortaretti ne vogliamo parlare? La religione cattolica si definisce monoteista ma sta di fatto che, proprio come nella tanto vituperata religione pagana, dove il grande capo Zeus (cioè deus, cioè dio) aveva un corposo seguito di dei minori, anche la confessione apostolica romana adora un dio unico (che però di per sé è già trino) cui fanno cerchio, corollario e strascico centinaia e centinaia di santi e beati, anch’essi dei minori tutti capaci di fare miracoli e tutti con il medesimo ruolo di intercessori dei poveri umani presso il grande capo. Perbacco quanto è antica la pratica della raccomandazione! Addirittura si estende fino al cielo! E con tanto di bustarelle dette ex-voto.

Di grazia, dunque, qualcuno comunichi alle gerarchie cattoliche che l’Italia è ormai un mosaico di religioni, affinché prendano esempio dai fedeli delle altre confessioni che non disturbano il prossimo. Mentre invece soltanto e unicamente la religione cattolica fa chiasso dalla mattina alla sera stante che gli innumerevoli esseri soprannaturali che la rappresentano hanno l’inspiegabile bisogno di essere copiosamente festeggiati. Ed è così che, fra il santo patrono della città e i vari santi patroni dei comuni, delle frazioni e dei quartieri, si passa tutto l’anno da un festeggiamento all’altro a base di scampanii, mortaretti e processioni con fedeli canterini che, accompagnati dalla banda, sfilano per le strade bloccando la circolazione davanti agli automobilisti imbufaliti.



Ma c’è dell’altro, molto altro, stante che l’invadenza della chiesa cattolica si estende in ogni e qualsiasi direzione. Oltre alle molestie “acustiche”, infatti, sono tante le molestie non semplicemente sgradite ma oppressive e persecutorie messe in atto contro l’Italia non-cattolica (che, lo ripetiamo, è uno schiacciante 4 quinti del totale).
E adesso guardate bene il calendario italiano e noterete subito che i giorni segnati in rosso, dette non a caso “feste comandate” (indovinate da chi) sono, con qualche sparuta eccezione, ad esempio il 1° maggio e il 2 giugno, tutte cattoliche. Perfino il capodanno che sembrerebbe una festività laica, invece è cattolica perché segna l’inizio di un’era che parte dalla presunta data della nascita di Cristo. Ne risulta che le scuole, i negozi, gli uffici e tutti i luoghi di lavoro, si aprono e si chiudono a ritmo cattolico.
E che dire dell’insegnamento della cattolica dottrina (da cui deriva il termine indottrinamento) nelle scuole pubbliche? Vi raccontiamo un episodio realmente accaduto.
Primo giorno di scuola - una bambina di famiglia non cattolica torna a casa piangendo: “Mamma, papà, in questa scuola non ci voglio andare! appeso al muro della mia classe, ho visto una croce con un uomo morto e tutto pieno di chiodi, di spine e di sangue…Mi fa impressione! Ho paura!”. No comment.

Chi desidera che i propri figli vengano avviati alla religione cattolica, li iscriva ad una scuola privata cattolica, li mandi al catechismo, li porti in chiesa tutti i giorni, faccia tutto ciò che in questo stato le è liberamente consentito, ma lasci in pace gli altri.
La nostra scuola pubblica é ormai multietnica, multiconfessionale, multiculturale, multi-tutto! Indi con quale rispetto della democrazia e delle scelte altrui, una religione, una e soltanto una, deve entrare dovunque e imporsi a chiunque? Insomma, verrà il giorno in cui la chiesa cattolica e i suoi seguaci scopriranno che il “prossimo tuo” ancorché andrebbe amato, va almeno rispettato e non perseguitato e prevaricato?

Link Esterno

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®