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Quando il bianco confonde

Quando il bianco confonde

Vogliono dignità? Diamogli le coulotte. La Fiat/Sata di Melfi e le operaie

Giovedi, 15/10/2015 -
Voglio intervenire anch'io sulla vicenda delle lavoratrici Fiat, anzi Sata di Melfi.

Alcuni giorni fa le operaie di Melfi hanno raccolto in poco tempo circa 400 firme su 600 tra le lavoratrici assunte con contratto a tempo indeterminato (ognuna ha firmato con il suo numero di matricola) per chiedere all'azienda di cambiare il colore della tuta con cui lavorano. E la motivazione non sicuramente estetica è chiaramente espressa: "Noi facciamo i metalmeccanici, stiamo tutto il giorno in posizioni assurde – racconta un'operaia – perché lavoriamo dentro le macchine, facciamo un lavoro con il corpo piegato dentro le scocche. Diventa facile sporcarsi quando hai il ciclo mestruale. E così scatta un senso di umiliazione". Senso di umiliazione che non è difficile immaginare, in un'azienda a prevalenza maschile, sia anche aumentato da commenti più o meno ironici dei colleghi.

A me è sembrata una richiesta legittima, ovvia, di buon senso, che parla, anche questa, della differenza delle donne e che, dall'introduzione della legge di parità nel lontano 1977, ha spesso costretto le aziende a rendere più umani, se non almeno civili, per tutti gli spogliatoi, i servizi igienici ecc. per tutti.

La legittimità della richiesta non è comunque stata avvertita così. La risposta dell'azienda è stata arrogante ed offensiva. “Da gennaio – è scritto nel comunicato datato 2 ottobre – in arrivo una coulotte da indossare sotto la tuta, per le donne alle prese con indisposizione mestruale”.

Sono intervenute alcune, poche, donne autorevoli a stigmatizzare questo comportamento, da Martelli a Blasi a Fanelli.

Ho visto però "esperti" maschi che approfittano di una questione che conoscono poco (e non parlo solo di mestruazioni parlo soprattutto di organizzazione del lavoro) per litigare tra loro, già visto e noioso. Ma ho visto anche donne che si dicono contrariate dalla rivendicazione delle operaie che trovano poco dignitosa. Ho visto equiparare le infermiere con le operaie Fiat il che significa secondo me conoscere poco l'organizzazione del lavoro infermieristico e nulla l'organizzazione del lavoro in Fiat. (è il bianco che fa l'uguaglianza?) In un turno di 8 ore di lavoro alla Sata di Melfi sono concesse, dopo gli ultimi accordi (?), tre pause di 10 minuti durante le quali si dovrebbe mangiare, bere, andare in bagno e anche ... cambiare l'assorbente, (e, magari lavarsi anche?)

Trovo l'iniziativa delle operaie coraggiosa e di grande dignità trovo la risposta della Fiat arrogante. Forse vuole arrivare all'organizzazione degli anni '50 dove gli operai (perchè erano praticamente solo maschi) facevano spesso la pipì in una latta per non doversi allontanare dalla catena di montaggio?

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