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Quando i numeri non sono tutto

Quando i numeri non sono tutto

Strategie private -

Melchiorri Cristina Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2007

Gentile dottoressa, sono una ragazza pugliese di 34 anni residente da 6 anni a Milano, mi sono diplomata in Ragioneria con 60/60esimi e ho conseguito la laurea a Bologna in Scienze della Formazione con 110 e lode. Ho anche frequentato un master in Economia Aziendale, che aumenta maggiormente le possibilità di un mio inserimento nel mondo del lavoro.

Come vede, ho un curriculum di tutto rispetto e ho anche avuto diverse esperienze nel campo amministrativo, anche se tutte a tempo determinato. Sono una ragazza molto decisa, attiva e che sa quello che vuole, con una naturale predisposizione alla leadership e capace di trovare sempre le soluzioni migliori di fronte ad un problema, sia amministrativo che di organizzazione del personale.

Mi ritengo una persona positiva e molto volenterosa, ma sto affrontando una situazione dalla quale non riesco ad uscire.

Sono attualmente disoccupata e da 3 mesi circa sto inviando il mio curriculum a diverse agenzie di collocamento e anche alcune aziende nelle quali vorrei impiegarmi.

Vista la mia formazione e le mie esperienze, mi propongono molti colloqui. Il primo colloquio con l’agenzia interinale è solitamente molto positivo e tutti gli esaminatori esaltano le mie qualità fissando un secondo incontro con il responsabile delle varie aziende interessate.

Quando poi arrivo al colloquio con il Direttore del Personale o con l’Amministratore Delegato, vengono sì riconosciute le mie qualità e lo spessore del mio curriculum, ma nel momento in cui mi aspetto una risposta positiva per un assunzione, non ricevo alcun riscontro, né da parte dell’azienda né da parte dell’agenzia interinale.

Non riesco a capire dove sbaglio nel propormi e perché tutte le mie qualità cadono nel nulla, lasciandomi senza la possibilità di poter capire come migliorare la mia presentazione. Può darmi un consiglio?



Lettera firmata





Cara lettrice, nel mondo del lavoro, sono diversi i punti cardine che vengono tenuti in considerazione per l’assunzione, soprattutto per i posti dirigenziali, come credo tu stia cercando.

La formazione scolastica e le esperienze maturate sono sempre al primo posto. Mi sembra che tu da questo punto di vista i numeri giocano a tuo favore.

Anche la flessibilità rappresenta un valore fondamentale nelle valutazioni, ossia la capacità di poter essere disponibili alle esigenze sempre in evoluzione delle aziende, ma di questo non mi hai scritto nulla.

Importante è soprattutto come ci si pone nel momento del colloquio di selezione, e da quello che mi scrivi mi sembri una persona molto “forte”, o comunque molto sicura di te, vista la tua propensione a riconoscerti leader. Questa però è una carta da giocare nel momento in cui tu sei già inserita nell’organico perchè, ad un primo impatto, potrebbe essere scambiata per arroganza.

Credo che il punto sul quale dovresti concentrare la tua attenzione, dovrebbe essere la tua reale capacità di relazionarti. Qual è l’impatto “l’energia” che tu emani nel momento in cui tu ti proponi per un lavoro.

Ti consiglierei di chiedere a qualche tuo amico di simulare insieme un colloquio di selezione e di dirti con tutta franchezza quali sono quei punti che secondo lui “stonano” e che dovresti migliorare.

Ti faccio qualche esempio: il tuo modo di entrare in una stanza, di salutare il tuo interlocutore, il modo in cui sei vestita o stai seduta, la tua postura durante il colloquio. Tutte queste sono delle micro-informazioni che però diventano importanti per un valutatore.

Quindi l’esser leader è una qualità sempre ben vista, ma questa deve emergere al momento giusto. Buona fortuna!



(25 settembre 2007)

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