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Quando gli ‘emoticon’ si ribellano

Quando gli ‘emoticon’ si ribellano

In sala ‘Emoji’, un film di animazione su sentimenti ed emozioni veicolate dai cellulari

Mercoledi, 04/10/2017 - Sono tanti, più o meno come quelli che troviamo in dotazione nei nostri cellulari, gli emoticon che abitano il circuito/villaggio di Messaggiopolis, luogo fantastico situato nel telefonino del protagonista Alex, un giovane liceale, e ciascuno di essi ha il carattere, l’espressione e il destino che lo collega al proprio disegno: lo smile, la mano, il pianto, l’imbarazzo, la tristezza, il dolore.

Le tante emozioni che viviamo quotidianamente sono consegnate - a volte a scapito delle relazioni faccia a faccia - a piccoli, fragili pupazzetti virtuali: così nel film di animazione “Emoji: accendi le emozioni” - già presentato al Festival di Cannes ed oggi nelle sale - il regista Anthony Leondis ci porta all’interno di un cellulare dove pullula una vita segreta, con emoji lavoratori in prima linea pronti a veicolare i sentimenti di Alex, soprattutto quelli da lui provati per una compagna di classe, finché qualcuno non commette un errore.

Possono gli emoji ribellarsi alla predestinazione ed alla fissità che li vuole per sempre chiusi in un eterno ruolo, in un’unica ‘faccina’?



Il film racconta la crisi esistenziale di Gene, l’emoji del ‘bah’ figlio di una coppia di ‘bah’ duri e puri, che dovrebbe avere sempre la stessa espressione da ‘bah’ salvo scoprire, proprio nel momento sbagliato - quando Alex lo invia per messaggio alla ragazza dei suoi sogni il ‘bah’ si trasforma in un’espressione strana e indecifrabile - di avere un’infinita gamma di espressioni e di volerle esprimere tutte senza limitazioni.



Il pentimento per un atto di rottura che manda in tilt l’intero sistema degli emoticon, portando Alex all’idea di formattare il telefono, spinge il ‘bah’ a cercare la bravissima hacker Rebel che vive nascosta fra le App del cellulare, per farsi riprogrammare e diventare un ‘bah’ senza più crisi identitarie. In questa avventura Gene chiede aiuto al suo migliore amico Gimme 5 (dammi il 5, emoji della mano): i tre insieme s’imbarcano in un’epica “app-ventura” all’interno del telefono, in modo simpatico e scatenato, per trovare il codice che riuscirà ad aiutare Gene nel suo scopo.



Il film, pur non avendo la stessa originalità ed ispirazione di un’altra pellicola ‘cugina’, “Inside Out”, che chiamava in causa il funzionamento dei sentimenti da un altro punto di vista, fa riflettere su quanta importanza tutti noi – ed i giovani in particolare - diamo oggi alla mediazione dei cellulari, al punto da utilizzarli, troppo spesso, come unico veicolo di rabbia, gioia, amicizia ed amore.



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