Qualcosa di buono

Martedi, 21/01/2014 - Ci sono luoghi dove il “NOI” è possibile.

Luoghi in cui le persone si ritrovano attorno ad un progetto, davanti a un piatto di pasta, dentro ad un ideale. Luoghi “concreti”.

Qualche mese fa mi è capitato di respirare aria buona, aria di comunità e di futuro. La scusa era quella di un pranzo antimafia per sostenere la cooperativa Lavoro e non solo di Corleone, organizzato dalla Fermata 23 e dall’A.N.P.I. di Camposanto (Modena) con la presenza fra gli altri del GAP, Gruppo Antimafia Pio la Torre di Rimini - gap.rimini@gmail.com - e la presentazione del libro “Le eredità di Vittoria Giunti” edizioni “AD est”.

Vittoria è stata una delle fondatrici di noidonne.

Difficile scegliere da dove incominciare, forse proprio dal “NOI” e dalla vita di Vittoria Giunti affidata al NOI dalla Resistenza all’impegno politico (primo sindaco donna nel 1956 di Santa Elisabetta un Comune Siciliano), all’impegno contro la mafia.

Di lei ha parlato in modo stupendo il giornalista Gaetano Alessi, in un modo in cui solo un “figlio” può parlare di una donna. Ma nel NOI ogni donna è madre di colui cui passa il testimone di qualcosa di buono, e Vittoria ha lasciato la sua eredità di coraggio, lotta e legalità.

Sullo schermo sono apparse alcune scene tratte dal documentario “Romagna Nostra: le mafie sbarcano in Riviera” e i giornalisti presenti hanno raccontato quello che sta succedendo nei luoghi che tanti di noi credono “immuni”.

Poi due donne di Camposanto, Sandra e Luna, hanno ricevuto la cittadinanza onoraria di Corleone. Un foglio di carta potrebbe dire qualcuno. Invece no perché dietro quel foglio c’è un campo di lavoro estivo, e la “contaminazione” positiva di ideali di legalità che attraverso tutti i giovani che vanno a lavorare nei luoghi sequestrati alla mafia si propaga in tutta Italia e non solo. Dietro quel foglio c’è l’organizzazione di quel pranzo che ha fatto conoscere ad altri una realtà impellente. A quel pranzo hanno partecipato giovani e non più giovani, anche bambini che forse poco hanno recepito ma che hanno sentito parlare, probabilmente per la prima volta di cose “da grandi” che faranno parte del loro futuro se nel presente quei “grandi” non si uniscono per impedirne la diffusione ed estirparle.

C’è un’erba infestante in tutti i campi italiani, non solo in quelli del sud, ed è solo con il NOI che si diventa diserbante. Un NOI scomodo forse, perché non è un NOI di quiete, ma fa crescere e unisce.

A chi dice che i giovani non hanno ideali consiglierei di mettersi in contatto con i GAP o con la Cooperativa Lavoro e non solo con l’ARCI o con Libera e di trovare il modo di sentirsi coinvolto, si troverà circondato da giovani che un ideale ce l’hanno: LEGALITA’



ll G.A.P. Pio La Torre nasce dall'incontro delle esperienze dei volontari riminesi nel progetto LiberArci dalle Spine sui terreni confiscati alle mafie, nei campi di Corleone e Canicattì, ma è aperto a chiunque voglia impegnarsi assieme a noi per promuovere cultura anti-mafia sul territorio.

Ci occupiamo di inchieste sul piano locale e non solo legate al mondo della criminalità organizzata. Sul nostro sito potrete trovare diversi dossier in proposito: www.gruppoantimafiapiolatorre.it.



La Cooperativa Lavoro e Non Solo, nata da un progetto di Arci Sicilia e partner di Libera, gestisce dal 2000 un’azienda agricola che coltiva terreni confiscati a Cosa Nostra tra Corleone, Morreale e Canicattì. L’attività agricola, condotta interamente secondo i principi e i metodi della coltivazione biologica, va di pari passo con l’impegno della Cooperativa in fatto di inserimenti lavorativi di persone con problemi di salute mentale.