Psicologia e Shiatsu.Incontro fra oriente e occidente nei percorsi d'intervento.
La pratica dello Shiatsu si lega alla Psicologia in un’ottica di promozione della salute, bio-psico-sociale, che punta alla promozione della salute tramite un approccio olistico.
L’incontro tra i due mondi svolge un’azione sinergica nel migliorame
Mercoledi, 21/11/2012 - "I bambini sono il futuro, diamo loro la possibilità di viverlo" (Kailash Satyarthi)
1.Il Viaggio
2.Psicologia e Shiatsu
3.Andrea e Chiara
4.Accogliere, distaccarsi, ricongiungersi.
5.La mano e la casa
6. Conclusioni provvisorie
*Psicologa clinica-Psicoterapeuta
**Insegnante- Operatore Shiatsu
1.Il Viaggio.
Il Viaggio compiuto dagli AA. è stato sia in senso concreto e realistico nello spazio e nel tempo che simbolico, quale desiderio condiviso della tensione di conoscere e di ricercare, allontanandosi da sé stessi e dalle cose a ciascuno più certe e care.
Solitamente il viaggio è considerato nella sua circolarità (partenza / percorso / arrivo e recupero) con l’emergenza della finalità ultima: raggiungere la meta, riconquistare la stabilità con il definitivo ritorno a casa; non è solo l'approdo finale al porto, quanto il superamento di pericoli, ostacoli, prove e delle mille esperienze che con esso si sono concretizzate.
Esso è stato prova di conoscenza, stimolo alla ricerca del nuovo, attrazione per ciò che prima era estraneo, misura della distanza che ci separa fra realtà s-conosciute, sfida al confronto, abilità di relazionarsi con il diverso da noi, capacità di adattamento a situazioni inesplorate, con occhi e menti nuove.
La peculiarietà del viaggio di seguito illustrato è soprattutto nel suo percorso, metafora della vita stessa, fatta di conoscenza e di formazione, ma anche di divertimento,di svago e di avventura.
L’incontro fra gli autori, due persone diverse per formazione, ha costituito una svolta, un momento sensibile di negoziazione fra due storie personali che hanno rafforzato in ciascuno l’importanza del legame con la propria scienza ed al contempo della libertà di esplorare i pluri-versi esistenti, sostenute dal coraggio di crescere e cambiare prospettive.
Consapevolmente entrambi hanno compiuto lo sforzo di portare l’uno a visitare i gli spazi nascosti dell’altro, seguendo i passi del compagno di viaggio in modo silenzioso e leggero. La guarigione in tale prospettiva è la scoperta del sé, del ritornare, rincasare, recuperare le nostre parti perdute.
Gli A.A . nel loro viaggio hanno attraversato Scilla e Cariddi, da entrambi le parti del territorio hanno ascoltato qualcosa che li ha resi diversi. Scilla e Cariddi, Psicologia e Shiatsu, Anna e Renato, Andrea e Chiara. L’atto finale dello scrivere ciò che insieme si è vissuto racchiude l’ urgenza e l’ emergenza di tutelare un Diritto e far vivere i Diritti dei bambini rivolti al loro futuro, che viaggia in sincronia con il piacere della conoscenza e della ricerca che rompe gli ingranaggi preesistenti e mette in moto lo stupore.
2. Shiatsu e Psicologia.
Il concetto di salute che l’O.M.S. (Organizzazione Mondiale Sanità) propone attualmente coincide con uno stato di benessere fisico, psicologico e sociale, introducendo una nuova prospettiva di intervento sanitario, che non si deve più esaurire in un’azione di prevenzione primaria, ma cimentarsi invece in un tentativo di promozione di un migliore stato di salute della persona.
La pratica dello Shiatsu si lega alla Psicologia in un’ottica di promozione della salute, bio-psico-sociale, che punti alla promozione della salute tramite un approccio olistico.
L’incontro tra i due mondi svolge un’azione sinergica nel miglioramento della comunicazione e del rapporto tra corpo e mente. Nei percorsi di guarigione più interessanti, il loro peculiare modo di integrarsi, contribuisce a completare ciò di cui avevano bisogno per il corpo, per la mente e per lo spirito. La cosa più importante è stata aver sperimentato unità ed equilibrio, principi necessari a qualsiasi guarigione che si possa chiamare tale.
Psicologia e Shiatsu, quali polarità dialettiche delle moderne scienze, hanno co-operato, creando delle opportunità per risolvere i problemi e dare empowerment alle situazioni poste, respiro ad un nuovo approccio, di confine fra diverse posizioni, bisogni, emozioni, culture e modelli di pensiero.
Il modello elaborato è stato di tipo strategico, flessibile, esperienziale, con regole chiare ed appropriate, al servizio dei bisogni delle persone che ha evitato interventi frammentati e parziali, costruendo un “CERVELLO CIBERNETICO”: attraverso la condivisione di 2 menti e 2 differenti punti di vista è stato compiuto un salto di qualità ed integrando i saperi e le competenze, lo sguardo si è volto verso un orizzonte comune per un risultato finale più efficace, che ha dato alle persone in cura, la libertà per conoscere, per sperimentare, per crescere.
3.Andrea e Chiara.
Il coraggio di crescere in alto mare.
Il percorso prende l’avvio quando la famiglia affidataria di T. e Z. chiede il supporto specialistico per comprendere meglio le personalità dei due bambini avuti in affido temporaneo dai Servizi Sociali e poter contribuire a rendere la loro permanenza costruttiva e significativa per il loro corretto sviluppo psicofisico.
La conoscenza diretta di Andrea e Chiara si affianca alla disamina dei loro disegni spontanei ed alle osservazioni attente della coppia. Viene stilato un articolato profilo che tiene conto dei tratti salienti emersi in ciascuno di loro, dell'esperienza affettiva -relazionale e del percorso evolutivo dei bambini, senza entrare nel merito delle problematiche della famiglia naturale.
Dopo un periodo di 6 mesi in affido, si prospetta una soluzione definitiva per Andrea e Chiara con una adozione e la preoccupazione della coppia affidataria è quella di capire come i bambini vivono la situazione, che sentimenti ed idee hanno in proposito e come possono affiancarli in questo difficile momento della separazione ed ingresso in una nuova famiglia. Si effettua un nuovo esame dei loro disegni spontanei, refertati i dati emersi che sono discussi con la coppia affidataria, preoccupata dei comportamenti di Andrea e Chiara per cui è richiesto un intervento che li aiuti e li sostenga.
Chiara, 4 anni in un mare in tempesta.
Profilo:
idee e sentimenti confusi che la rendono inquieta; bisogno di affetto e protezione; segni di traumi passati; periodo attuale più sereno ma vissuto con conflittualità di sentimenti e sensi di colpa; bisogno di essere produttiva, di fare cose concrete; forte bisogno di essere al centro dell’attenzione e ricevere ascolto per le sue esigenze; tendenza a “monopolizzare” le persone,specie adulte,che stanno intorno a lei e che sono importanti per confermarla della sua “esistenza” e per “non perdersi”; ha bisogno di avere dei “confini” e dei limiti per trovare il senso della sua identità, non strutturata; estremamente curiosa ed attenta a tutto ciò che la circonda;
difficoltà di relazione e di contatto -fisico- manipolativo; tendenza alla vischiosità che assolve funzione anti-ansia; timore di ricevere atti aggressivi da chi ama e di rimando è aggressiva “attaccamento evitante” alla figura adulta del tipo –non mi ama- non sono amata-non sono amabile-non devo legarmi perché il legame è fonte di dolore-.
Andrea, 7 anni da mozzo.
Profilo.
aderenza alle cose materiali; pressioni da parte del mondo esterno; bisogno di sicurezza e stabilità; aggressività mista ad amore; intolleranza nei confronti delle regole che lo fanno sentire prigioniero,bloccato;incostante nell’impegno, interruzione del flusso emozionale; presenza di problemi che al momento lo preoccupano e gli creano eccessive tensioni; mancanza di radici, di basi affettive sicure; ansie diffuse in tutte le aree psichiche che riguardano, in parte, il suo passato; non riesce a vedersi nel futuro, incerto e non rassicurante e ciò lo preoccupa; ipervigilanza rispetto al mondo circostante ed alle cose che si dicono di lui; bisogno e paura di avere una casa, vista come un luogo non gradito da cui fuggire, perché fonte di problemi ed instabile; forti cariche aggressive ed istintuali che mal riesce a gestire, seppure si impegna in tal senso; “attaccamento non riuscito”generatore di aggressività e scarsa fiducia in sé, ma soprattutto negli altri.
4.Accogliere, distaccarsi, ricongiungersi.
E’ sempre difficile separare il momento applicativo dalla elaborazione teorica, che si intrecciano attorno all'asse del trattamento, il cui fine, più che la guarigione, è dare spazio ad un soggetto nuovo, padrone di sé e della sua storia.
Significativa è la metafora che assimila il percorso terapeutico all'anatomia, paragonando i residui lasciati dai frammenti di storia infantile, ai fili di sutura dopo un intervento chirurgico che affiorano solo posticipatamente.
La ricostruzione della storia passata dei bambini diviene la costruzione di una vicenda di cui loro non sono gli unici protagonisti e che si situa in una zona intermedia tra la realtà e la fantasia.
A partire dalla storia di Andrea e Chiara e dalla loro conoscenza, è stato prospettato un percorso progettuale realizzato da due operatori : un uomo ed una donna, un esperto shiatsu ed una psicologa che hanno pianificato delle attività sulla base della focalizzazione delle aree da trattare ed ha previsto la realizzazione di:
-una informazione dettagliata sulle finalità del progetto offerto ai genitori affidatari prima dell'ingresso dei bambini,
-incontri individuali con la famiglia affidataria prima dell'ingresso dei bambini e durante la fase di distacco
-valutazione psicologica e valutazione shiatsu
-tre incontri con i bambini in cui dare uno spazio protetto all’interno del quale permettergli di esprimersi, dare loro rinforzo affettivo e riconoscimento come persone che possono sperimentare nuove soluzioni e trasformare i traumi subiti dando loro un senso costruttivo.
4a-Accoglienza:un porto sicuro da cui partire ed a cui poter fare ritorno.
Accogliere Andrea e Chiara ha significato individuare particolari strategie di rapporto, modulando la separazione dei bambini dal proprio ambiente affettivo e mantenere una continuità con l’esperienza maturata nel loro ambiente di vita abituale. Gli obiettivi sono stati individuati nel far fare esperienza delle emozioni ai bambini nella scoperta del mondo, sensibili all’atmosfera emozionale; sviluppare un’affettività adeguata con relazioni basate sulla percezione di sostanziale sicurezza e affidabilità, rinviando all’esperienza di un attaccamento sufficientemente sicuro con una o più figure di riferimento.
La sperimentazione del legame di attaccamento sufficientemente sicuro ha dato luogo ad un sentimento di sicurezza tale da permettere al bambino di esplorare con serenità l’ambiente che lo circonda, sicuro di ritrovare, al suo “ritorno”, una “base” comunque accogliente e ritemprante.
Durante gli incontri sono stati alternati momenti di esplorazione con momenti in cui si è cercato il contatto fisico, i bambini sono stati gratificati perché solo cosi hanno gradualmente sviluppato un’affettività adeguata.
L’ accoglienza ha avuto una valenza emotiva, implicando la capacità di rassicurare, di far sentire i bambini a proprio agio e ben accetti.
4b.Distacco: non essere portati via dalla corrente.
Costituisce il passaggio da una relazione diadica ad un nuovo schema di interazione con altre figure di riferimento. Rappresenta un’occasione per individuare nuove strategie di relazionali.
Gli aspetti più significativi cui è stata data attenzione sono state le reazioni dei bambini al distacco ed i relativi stati emotivi, infatti più l’attaccamento è sicuro meglio sono affrontate le separazioni. Gli obiettivi sono stati quelli di fornire ai bambini quella “base sicura” attraverso cui, per loro, sarà possibile esplorare il mondo e divenire autonomi; riconoscere ai bambini l’effettiva potenzialità all’esperienza dell’espansione e del cambiamento del proprio consueto contesto di vita è un riconoscimento di Andrea e Chiara come persone degne di rispetto e dignità.
4e.RICONGIUNGIMENTO
Costituisce il momento in cui le persone si ritrovano dopo una separazione. E’ un momento significativo e importante ai fini di un’analisi delle implicazioni emotive, implicite ed esplicite, nel sistema di relazioni. L’ aspetto più significativo cui è stata data attenzione è il loro bisogno di essere visti e riconosciuti come persone con desideri e bisogni.
5.La mano e la casa.
Il cuore dello Shiatsu è come il puro affetto materno;
la pressione delle mani fa scorrere le sorgenti della vita.
(Tokujiro Namikoshi)
Shiatsu è la madre che abbraccia il suo bambino.
(Shizuto Masunaga)
Fa eco il Libro dei Mutamenti:
Il Ricettivo è la Terra.
Per questo è chiamato la madre.
Essa provvede affinché tutti gli esseri vengano nutriti.
(I Ching, Shou Kua “Discussione dei Trigrammi”)
La tecnica dello shiatsu richiama il gesto spontaneo,che è esperienza di tutti, della mano che va sul punto dolente. Tale naturalità del contatto di pelle che si stabilisce tra un disagio espresso e una mano che conforta e cura è un contatto fisico che, scomodando Freud, parla il linguaggio dell’inconscio; permette quindi, mediandolo, il contatto a livello più profondo, a livello di cuore, tra una persona che affronta la sua sofferenza e l’altra che comprende e sostiene. Lo shiatsu ha offerto ai due bambini l’ opportunità di realizzare esperienze nuove all’interno di una rete di relazioni plurime, rendendoli esploratori di attività diverse. Lo spazio fisico ed emotivo strutturato ha esercitato una grande influenza sui bambini , e quindi sulla qualità delle esperienze che in esso si sono vissute. Lo spazio ha espresso il valore dell’accoglienza e della cura mediante un suo linguaggio silenzioso ma persuasivo.
L’impatto visivo e la comodità degli arredi sono immediati, e si riflettono sulla qualità della relazione con i bambini, dimostrando così di essere consapevoli che il lavoro di cura comprende anche la strutturazione degli spazi .
Il lavoro di entrambi gli operatori è stato incentrato sui giochi, dal forte contenuto simbolico e sulle metafore, attraverso il “far finta”, per entrare in contatto con il mondo interiore di Andrea e Chiara; ne citiamo alcuni:
la coperta per fare tana; il gioco degli animali per somigliare e per differenziarsi; esplorare la stanza con il corpo nelle varie posizioni; toccare e toccarsi per stabilire un contatto; i cuscini per avere una membrana come confine netto ma demolibile; trovare insieme i gesti che fanno star bene per creare l’intimità; avere un luogo sicuro con due figure adulte per sperimentare che è possibile poter arrivare, sostare, partire e di nuovo tornare; costruire con le cose un recinto che contiene gli elementi e traccia un “magico solco” con cui riparare il passato e poter così cambiare.
6.CONCLUSIONI provvisorie.
Un adulto domandò ad un bambino : “Chi sei?” ed il bimbo rispose :”Io sono la mia storia”.
La storia è dinamica, vita che genera storie, il cui senso è nell’ottica di una epistemologia basata sulla causalità complessa e circolare, dove non c'è un punto ma mille e più mille punti da cui ri-partire, per cui tutto è meravigliosamente provvisorio e, come tale, in divenire.
La Psicologia e lo Shiatsu hanno delle storie differenti ma entrambe si affiancano, ascoltano il corpo e le emozioni, si prendono cura e trattano con cura le persone, consentendo loro di riappropriarsi della propria storia senza sostituirsi ad esse, per poter crescere solcando nuovi e possibili pluri -versi.
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