Donne e consumi - E' intollerabile l'aumento di prezzi e tariffe con l'ulteriore riduzione del potere di acquisto delle famiglie
Conti Viola Domenica, 30/09/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2012
La ripresa autunnale si presenta purtroppo sotto il segno di una ulteriore riduzione del potere di acquisto delle famiglie a causa di una politica economica che non riesce a dare risposte positive alla crisi che attraversa il Paese, ma che anzi nella rincorsa spasmodica dell’equilibrio di bilancio fa correre il serio rischio di un peggioramento delle condizioni delle famiglie con ricadute inevitabili sull’intera economia. La Federconsumatori ha calcolato 2.333 euro annui dovuti all’aumento di prezzi, tariffe e tasse sulle famiglie. Quello che preoccupa ulteriormente, è che questo andamento non sembra avere sosta anche nella ripresa autunnale, soprattutto sul versante dell’alimentazione, anche alla luce delle speculazioni internazionali sulle derrate alimentari con aumenti del 7% pari a più 392 euro l’anno; con l’incremento dei costi per il mantenimento della casa su cui gravano le bollette di gas, luce, acqua e rifiuti, che si attesteranno a 308 euro annui in più e dei costi energetici, considerando carburanti e riscaldamento, che registreranno aumenti vertiginosi per un complessivo più 471 euro l’anno. Senza dimenticare gli indicibili aumenti delle tassazioni, IMU e addizionali IRPEF ed il gravoso carico economico per che pesa su chi deve mantenere anche i figli a scuola. “Ecco perché è indispensabile, come rivendichiamo da tempo, una nuova fase di politica economica, basata sul rilancio e lo sviluppo” dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. Intanto è necessario avviare subito una duplice operazione: abbassare le accise sulla benzina e detassare le tredicesime. Questo darebbe finalmente una boccata di ossigeno alle famiglie ed all’intera economia.
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