Rita Casula Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2007
Nello scorso mese di ottobre facendo qualche riflessione sulla legge finanziaria, come Movimento fu espresso un apprezzamento per le provvidenze a favore delle famiglie e per lo stanziamento di 300 milioni di euro destinati alla rete di servizi per l’infanzia nell’ottica di un welfare vicino alle trasformazioni che la famiglia ha vissuto nell’ultimo decennio e al lavoro di cura svolto dalle donne.
La recente Conferenza sulla Famiglia, svoltasi recentemente a Firenze, a cui Donne Impresa ha attivamente partecipato con una sua presenza in tutti i gruppi di lavoro, conferma l’impostazione del Ministero guidato dal Ministro Bindi di essere vicino fattivamente alle grandi problematiche che la famiglia esprime dalle responsabilità educative, alla difficoltà di essere genitori anche in rapporto alla flessibilità del mercato del lavoro, al lavoro di cura che si concilia difficilmente con l’impegno lavorativo, alla violenza che si annida all’interno della famiglia e che si manifesta in forme diverse, spesso in un clima di grande solitudine.
I documenti prodotti dai gruppi di lavoro sono fortemente interessanti e centrano in maniera efficace tali problematiche: sono sul sito del Ministero ma dovrebbero avere una più capillare diffusione perché il maggior numero di persone possano fruire delle riflessioni che contengono e soprattutto perché dalla fase delle riflessioni si possa passare ad attuare le proposte che vengono espresse.
Il Gruppo “Famiglia e Welfare” ad esempio ritiene vincente infrastrutturare il territorio con la rete integrata dei servizi per l’infanzia tenendo presenti la compresenza di tre funzioni: valore di offerta educativa per i bambini, valore di sostegno alla genitorialità e valore di inclusione sociale. Il tutto lavorando sulla enorme disparità dell’offerta formativa di questi servizi che in alcune regioni è tendente a zero.
Altra proposta importante la regolamentazione del lavoro di cura per tutte le persone coinvolte sia per chi lo esplica a titolo di lavoro sia a titolo familiare, attraverso una fiscalizzazione degli oneri economici aggiuntivi che gravano sulla famiglia e cominciando a pensare anche ad una tutela pensionistica dei familiari che svolgono tale lavoro.
Da Firenze quindi “pensieri e parole” suggestive, stimolanti che potranno portare ad una politica nuova nei confronti della famiglia ma su cui è necessario far convergere il lavoro e l’apporto di tutti, Governo e forze sociali.
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