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Proposta referendaria per aiutare imprese, famiglie e persone ad accedere al credito

Proposta referendaria per aiutare imprese, famiglie e persone ad accedere al credito

Iniziativa dell'Associazione Progetto di Vita - Io Donna, presieduta da Maria Maimone

Mercoledi, 08/07/2009 - Biagio e Maria Maimone, rispettivamente Fondatore e Presidente dell’Associazione “Progetto di Vita - Io Donna” comunicano che è in via di definizione un referendum per riformulare le regole disciplinati i protesti e le segnalazioni nelle “banche dati”, tali da rendere più flessibile l’accesso al credito.



Ci sono quasi 10 milioni di cittadini segnalati nelle “banche dati” (protestati, cattivi pagatori, pignorati) che non riescono ad accedere al credito presso le banche.



I protestati addirittura non hanno diritto all’apertura di un conto corrente : questo non ci sembra giusto proprio in quanto penalizza non solo i singoli cittadini, ma l’intero processo economico.



Nel sito www.progettodivita.org riportiamo la notizia della prossima indizione di un referendum popolare per la rivisitazione della normativa che regola il credito, affinché chi ha subito un protesto, dopo aver pagato quanto dovuto, non resti iscritto in alcuna “banca dati”, nonché nei registri dei Tribunali e delle Camere di Commercio.



Non riteniamo giusto che chi è stato protestato ed ha pagato venga marchiato a vita.



Non riteniamo giusto che chi ha pagato in ritardo una bolletta venga segnalato nella banca dati (Crif, Exprerian…) per un tempo indefinito e che venga segnalato come “cattivo pagatore”.



Noi vogliamo che chi paga, anche in ritardo, venga immediatamente cancellato da ogni banca dati esistente su questa terra!



Ciò consente a chi è stato in difficoltà economica e non ha potuto assolvere regolarmente ai pagamenti, di essere riabilitato e di rientrare nuovamente, a pieno titolo, nei processi economici.



Più persone escludiamo dall’economia e più diventeremo poveri.



Le banche devono accogliere una normativa nuova per la disciplina del credito che non si fondi sull’etichettare le persone, marchiandole con i termini di “cattivo pagatore”, di “fallito” e di “protestato”.



Nuove regole, sicuramente a tutela delle banche , ma anche della reputazione del cittadino e favorenti la riabilitazione economica di chi, a volte, non ce fa a correre veloce nella vita economica ed ha bisogno di riprendere ossigeno.



Chi resta indietro è ancora utile al processo economico, perché l’economia vive dell’apporto di tutti, pena la sua decadenza.



Dateci una mano a raccogliere le firme ed a presentare un referendum che aiuti l’economia

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