Reggio Emilia - "un’unità di strada per coloro che scelgono con coraggio di cambiare vita"
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2008
Parliamo con Gina Pedroni, assessora comunale ai Diritti di cittadinanza e pari opportunità. “Dal 1997 l’Amministrazione Comunale di Reggio Emilia in collaborazione con la Regione Emilia Romagna ha attivato diversi interventi finalizzati al monitoraggio e alla prevenzione della prostituzione tra i quali il Progetto Rosemary: un’unità di strada che partendo dai luoghi dello sfruttamento sessuale costruisce un percorso di accoglienza per coloro che scelgono con coraggio di cambiare vita. L’aumento esponenziale di abusi legati allo sfruttamento sessuale necessita di interventi urgenti da parte di tutte le autorità e Istituzioni affinché vengano attuate misure preventive in grado di garantire un’adeguata tutela e assistenza alle vittime. Nel nostro territorio, grazie al progetto Rosemary, l’Amministrazione Comunale è riuscita a promuovere iniziative volte a migliorare la qualità della vita di coloro che vivono situazioni di forte disagio legate al fenomeno della prostituzione, coinvolgendole in percorsi di reinserimento lavorativo e sociale attraverso un lavoro di rete con altri servizi socio–sanitari. Nel progetto Rosemary lavorano due operatrici che hanno un contatto diretto con le persone che si prostituiscono recandosi direttamente sulla strada e svolgendo accompagnamenti ai servizi sanitari in accordo con l’U.S.L., oltre al lavoro svolto insieme a volontari ed altri operatori grazie ai quali è stato possibile monitorare e raccogliere importanti informazioni sul fenomeno – tratta e le sue evoluzioni, portando ad una maggiore conoscenza e comprensione dello stesso da parte dei cittadini. Si è consolidata la relazione con le Forze dell’Ordine (in particolare con la Questura di Reggio Emilia) per la presenza crescente di persone che accettano di denunciare i propri sfruttatori. Un importante risultato, frutto di un lavoro di rete locale, che ha consentito a 52 persone di entrare a far parte del programma di protezione sociale nella speranza di potersi costruire un futuro libero da ogni forma di sfruttamento. Il Progetto Rosemary rientra nel Progetto Regionale dell’Emilia Romagna “Oltre La Strada”. L’approccio dell’Unità di Strada al fenomeno della prostituzione è finalizzato alla salute delle persone che si prostituiscono con particolare attenzione alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili ossia su quegli interventi che possono avere una forte corrispondenza con i bisogni più immediati di chi lavora sulla strada. Il progetto Rosemary ha attivato una collaborazione con l’Azienda Sanitaria Locale “il Centro per la Salute per la Famiglia Straniera” -il Progetto “Eva Luna”- l’ambulatorio ginecologico che prevede spazi e tempi ad hoc per le ragazze che lavorano in strada. Il Centro per la Salute della Famiglia Straniera è un servizio della Usl e della Caritas ed è rivolto a tutte le persone che hanno bisogno di assistenza medico-sanitaria ma non hanno i documenti e perciò non risultano iscritti al Servizio Sanitario Nazionale. Oltre al qualificato personale medico, sono presenti mediatrici culturali di lingua araba, cinese, russa, albanese, indo-hurdu e centro africana, che aiutano a risolvere problemi e difficoltà linguistiche. Il servizio è gratuito e vi possono accedere anche persone non “in regola” con i documenti”.
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