Dal ritorno di Quirico con la Ministra Bonino e le parole alle figlie Eleonora e Metella alla morte della dottoressa Eleonora Cantamessa. Dal dolore composto dei suoi familiari alla condanna degli stupratori indiani
Domenica, 15/09/2013 - Prima Pagina Donne / 44 (9-15 settembre 2013)
Le pagine di tutti i giornali hanno aperto la settimana mettendo in rilievo il ritorno di Quirico, il giornalista della Stampa, dopo 5 mesi di reclusione in Siria.Con lui la Ministra Emma Bonino che lo scorta dall’aeroporto. A lei da parte di Quirico vanno immediatamente gratitudine per la capacità con cui ha seguito le trattative, per il governo, fino al successo dell'operazione di rilascio. Nei giorni che seguono le parole, i ricordi e racconti del giornalista sono seguiti con impegno perché per lui la gente ha sperato sempre e lo ha atteso. Ed è in un incontro al Carignano organizzato dal suo giornale che Quirico parla di sé delle sue riflessioni, legate agli oggettivi racconti della prigionia e alle emozioni. Mette fra le prime i pensieri che rivolge alle sue due figlie Eleonora e Metella dicendo quale dolore immenso pensa di aver causato loro, per quella che lui definisce la vanità con cui ha vissuto il suo mestiere e che ora sente dovrà esercitare secondo una nuova virtù: l’umiltà. Siamo sicure che le sue figlie il dolore lo hanno sommerso nella gioia del ritorno e pensiamo che quando insieme in famiglia rivedranno l’appello che da loro fu fatto per la liberazione del papà ognuno di loro moglie compresa sapranno una volta in più quanto conta volersi bene. Volersi bene, volere bene: un sentimento che lascia ammutoliti e pieni di rispetto davanti alle parole, alle riflessioni della mamma e del padre della dottoressa Eleonora Cantamessa, travolta e uccisa dalla macchina del fratello della persona che ha soccorso. Aveva visto una lite violenta tra gente di colore ma lei, che come ci ha poi insegnato la sua storia di vita raccontata da tutti giornali dei colori non si curava, anzi più erano in difficoltà, più i pazienti erano poveri e magari emigrati più si prodigava a ogni ora, la dottoressa Eleonora ha “dovuto” fermarsi rispondendo al suo stile di medico e non solo.Tornando ai suoi genitori questi si sono prestati, in memoria dei principi di Eleonora, a farsi intervistare a parlare. La mamma, Signora Armati, in una lettera al Direttore del Corriere della Sera ha spiegato come sua figlia vivesse la carità incardinandola nella sua professione. Ha espresso come il padre parole non di odio ma di positiva volontà che il sacrificio della figlia sia letto come un'energia vitale che diffonde carità e solidarietà. La signora Mariella ci spiega come non provi rabbia per chi ha ucciso sua figlia e definisce “disgraziato” l’uomo che ha ucciso, non dimentica chi è morto con sua figlia e insieme al marito è stata contenta di accogliere la delegazione di Indiani (etnia a cui appartiene l’omicida) che portava nella loro casa il proprio dolore e vicinanza. Si potrebbe continuare a lungo ma speriamo che tanti approfondiscano atteggiamenti così importanti ed educativi per la loro civiltà. Una civiltà che mostra sempre più bisogno di cura e riflessione. Rimanendo infatti legati a “fatti” che sempre con l’India hanno a che vedere, come si potrà gioire della pena di morte che rappresenta la condanna ai 4 stupratori della giovane ragazza indiana stuprata e morta poi fra terribili sofferenze mesi fa. Il tema è arduo davvero ma riguardo alla pena di morte o si è contro sempre o il problema si fa ancora più difficile . Occhio per occhio non risolverà. Ho letto che Ghandi, si proprio Ghandi, diceva che occhio per occhio ci lascerà tutti cechi. Il dramma della giovane stuprata e morta fra enormi sofferenze ha scoperchiato in India una condizione femminile terribile e il paese sembra improvvisamente essersene accorto. L’impegno è discutere come affrontarlo davvero...il dibattito continua e deve andare avanti. Regole e profonde revisioni di cultura umana e umanistica, di dialogo e tolleranza come spinge a fare la lettera a Scalfari di Papa Francesco - su cui non è questo il luogo di discutere - e però è impossibile non citarla per la grandezza dell’avvenimento. C’è un enorme bisogno di cultura buona per non trovarsi esterrefatti sempre e sempre di più davanti per esempio a un uomo come Grigoletto che, uccisa la sua giovane amante incinta, utilizzando un tempo lungo per mimetizzare le cause della morte, insiste a dire che non voleva e non voleva. Per ogni comportamento c’è una ragione e una scusa ma bisogna rafforzare l’idea che certi comportamenti come anche lo sfuggire sempre alle regole è inaccettabile. Per questo, tornando a quella quotidianità che ci porta troppe notizie negative, sottolineiamo la denuncia fatta al Parlamento dalla deputata Pia Elda Locatelli che dopo averne avuto il sospetto ha ricercato notizie più precise e ha scoperto che all’ambulatorio della Camera lavorano solo ginecologi obiettori di coscienza, quindi negando le diverse possibilità della legge 194 che quel Parlamento ha votato. Avere fiducia nel Parlamento e nella sua capacità legislativa rimane una scelta che ribadisco con quell’idea di ottimismo della volontà che ci porta a voler vedere in positivo le scelte a cui assistiamo da parte del Governo. Come porsi per esempio a fronte delle parole e considerazioni del Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri? Lei che a fronte delle immense proteste per la chiusura in Italia di ben 37 tribunali 38 procure etc afferma che non si tratta semplicemente di un risparmio sulla revisione della spesa pubblica ma di una riorganizzazione della giustizia per il suo miglior funzionamento. Una giustizia che come non mai è in prima fila nella vita politica, solo se pensiamo al peso che ha il dibattito su Berlusconi e la sua decadenza dal Senato, su cui ovviamente non ci soffermiamo ma che dall’ottica di news al femminile non ci può far sorvolare su una notizia sicuramente interessante, ovvero il dibattito che a Milano alla presentazione del suo libro ha visto Ilda Boccassini affermare concetti e riflessioni critiche sicuramente interessanti sul modo di gestire di alcuni : l’essere magistrati. Un libro da leggere, credo, un dibattito da seguire proprio per il peso che il procuratore aggiunto di Milano ha avuto in particolare nelle vicende legate a Berlusconi.
Per quanto in una fase certo non facile salutiamo e auguriamo davvero buon lavoro alla nuova presidente del MPS (Monte dei Paschi di Siena) Antonella Mansi imprenditrice chimica in Toscana.
Ancora ieri centinaia di profughi siriani sono arrivati sulle nostre coste siciliane e calabresi; tanti i bambini soli. Alle loro mamme che li hanno messi su quei barconi nella speranza di salvarli dalla guerra pur nella loro dolora rinuncia non solo il nostro affettuoso pensiero ma un impegno solidale per cercare come alleviarne la solitudine e rafforzare la speranza di un futuro migliore. Un impegno solidale che i cittadini del comune di Jolanda di Savoia, nel ferrarese, attivano nei confronti della loro sindaca Elisa Trombin minacciata da un uomo dentro il comune di tornare e sfigurarla con l’acido. E’ stata attivata una rete di controllo fatta di attenzione e affetto che inizia dagli anziani che siedono spesso nelle panchine presso il comune. Certo non sarà la soluzione, ma è sicuro che quel: “tutto bene Elisa?” che le rivolgono quando passa la faccia sentire meglio e mai sola.
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