Chi la fa l'aspetti. Donal Trump insulta Hillary e vengono fuori ile sue "molestie" a tante donne. La gaffe della Regina Elisabetta Dilma Rouseff e l'impeachment, il ginecologo Antinori e la dignità di Lucia Annibali
Lunedi, 16/05/2016 - Prima Pagina Donne 12 (9 - 15 maggio 2016)
Un antico adagio recita: “Chi la fa l’aspetti”; niente di più adeguato alle vicissitudini che rischiano, in un paese come gli USA, di travolgere Donald Trump. Il candidato repubblicano che tutte/i abbiamo imparato, purtroppo dico io, a conoscere nel corso della sua campagna elettorale per la nomination repubblicana alle elezioni presidenziali, ha ritenuto di riempire Hillary Clinton di insulti in nome delle sue reazioni all’epoca dei tradimenti del marito, allora Presidente USA, Bill Clinton. Provocazioni a cui Hillary, saggiamente, non ha risposto ignorandoli .. Evidentemente l’eccesso di arroganza e di convinzione del proprio potere a Trump avevano fatto minimizzare i propri peccati piuttosto pesanti con le donne, commessi negli ann . Il New York Times, il giornale americano più potente e schierato con la Clinton non ha messo tempo in mezzo e ha ricercato con successo decine di volgarità e di non desiderati comportamenti che il candidato Trump ha negli anni rivolto a decine di donne, che in base ai racconti sono assimilabili a vere molestie e umiliazioni. E così ancora una volta lo scadere degli argomenti elettorali devia il dibattito che negli USA, come in tutto il mondo avrebbe, anzi ha bisogno, di politica e non di calunnie e “pettegolume“ di basso bordo.
E sottolineando la saggia politica del silenzio a cui Hillary si è attenuta, mi viene in mente la Regina Elisabetta che dopo decenni in cui non è stato possibile disattivare il suo regale silenzio, rotto solo per i discorsi ufficiali, a causa di un microfono impiccione si trova ad avere visto risaltare ovunque il suo giudizio di maleducati rivolto alla importante delegazione cinese da lei incontrata. Una frase rubata dai media, a microfono non spento, che rischia essere causa di un incidente diplomatico.
Tornando ai temi che coinvolgono Trump e che riguardano l’oramai intollerabile agguato di potenti alle donne, questo sembra riguardare ancora il comportamento del ginecologo Antinori, accusato di aver espiantato degli ovuli ad una infermiera contro la sua volontà, e pare che potrebbe non essere stata neanche l’unica vittima.
Al ginecologo Antinori, figura controversa, ricorono donne “alle prese con la maternità“ in atto o desiderata e non solo Italiane. Appare per questo ancor più colpevole di aver usato il suo “potere” di scienziato per ottenere consensi femminili al limite dell’etica, professionale, o forse usando forme di plagio possibili per la sua fama. Non dimentichiamo, per capire meglio il personaggio, che solo poche settimane fa era stato denunciato da moglie e dalla figlia per violenza fisica e per questo interdetto dal mettere piede a Roma e conseguentemente nel suo studio nella Capitale.
Al di là delle opinioni individuali, che personalmente mi vedono contraria all’utero in affitto, sappiamo che comunque il tema è al centro di discussioni non solo da noi ma soprattutto dove questo è concesso e alla base vi è un'immaginabile ricerca scientifica che può rendere temibile l’ambizione di ginecologi senza scrupoli a un mercato più che a un centro di ricerca sfruttando l’ansia di maternità che possono incontrare.
Ed è parlando di questi temi che viene quasi meccanico arrivare a sottolineare che proprio la settimana appena terminata ha visto la definitiva approvazione della legge sulle unioni civili (legge Cirinnà) che sappiamo essere stata nei mesi scorsi insistentemente collegata proprio ai temi della procreazione (utero in affitto) per creare “inciampi” costanti al suo percorso. La legge, finalmente, nonostante i detrattori, c’è . Ed è, penso, un buon testo che speriamo abbia quanto prima pronte le necessarie norme attuative.
Prima di passare ad altro mi appare obbligatorio ricordare il voto della Camera, dopo il Senato, contro la Presidente del Brasile Dilma Rousseff. Con questo voto, che di fatto ha avviato l’impeachment, contro il quale comunque Dilma non rinuncerà a battersi, come dice, gridando al golpe, sembra essere finita una stagione aperta da Lula, grandissima per lo sviluppo economico del Brasile. La corruzione, i trucchi sui conti, il clima di interessi personali che sembra aver travolto il paese grande come un continente, uscito non da troppo da una dittatura militare e presieduto da una donna apre una nuova grave ferita nell’equilibrio del mondo.
Venendo o tornando a fatti più limitati, certo, ma assai significativi, ricordo, in questa settimana la civile e serena soddisfazione, a fronte della condanna definitiva di chi le ha sfregiato il volto, di Lucia Annibali che da quel giorno con un coraggio che contamina, ha subito tante operazioni e punta con forza unica a riprendere una sua vita che seppure non sarà certo più la stessa; Lucia dimostra di voler riuscire a normalizzare, rappresentando un esempio formidabile di chi non molla davvero e mentre non rinuncia a un proprio futuro chiede giustizia e quando la riceve sa valorizzarla e non definirla scontata.
Rinunciando ad altro e avendola già fatta troppo lunga termino con tre notizie che mi sembrano non solo belle ma portatrici di ottimismo che fa bene e va divulgato. Agli Europei di nuoto Tania Cagnotto nei tuffi ha vinto a 31 anni ancora due medaglie d’oro, frutto di grinta, preparazione, dominio di sé e delle proprie paure, voglia di superare traguardi negativi del recente passato ricollegandosi a tante altre vittorie che aveva deciso di non tradire ma di riportare sul podio insieme al nome dell’Italia.
A Cannes il film di Paolo Virzì, non in concorso, parla di due profili di donne che evadono da una casa di cura e attraverso vicende vissute insieme e che riescono a riprendere in mano con coraggio il filo delle loro vite. Il film ha ottenuto una standing ovation e la conferma di un tale gradimento da essere stato comperato già da 40 paesi. E parlando di coraggio chi ha potuto vedere l’interpretazione del film televisivo sulla mamma di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia, attraverso la bravura incredibile di Lunetta Savino ha potuto, a me pare, capire e conoscere l’importanza che la madre di Impastato ha avuto perché quel delitto non finisse nel dimenticatoio invece di divenire una delle lotte simbolo contro la mafia. E rimanendo in Sicilia vogliamo credere che la pubblicità recente alla figura dell’Assessora alle Attività sociali del Comune di Palerm,: Agnese Ciulla, a cui fa riferimento la responsabilità dal 2012 di tutti i minori che arrivano con i barconi sia animata dal sottolineare e rafforzare un esempio positivo e non semplicemente una notizia carina da dare. Ed è per questo impegno che la vede dalle iscrizioni scolastiche, allo studio dell’Italiano, alle cure mediche, alle maternità, alla ricerca di un tetto dignitoso per ognuno che oramai viene chiamata coi suoi 44 anni maturata in epoche non sospette: La grande madre; una definizione nella quale, seguendo le sue interviste sembra riconoscersi la dedizione, creatività ma mi viene da dire anche l’entusiasmo con cui racconta il suo difficile incarico ma in cui è necessaria un'immensa umanità.
Ps. Non ho ricordato volutamente la questione del diaconato delle donne nella chiesa cattolica, avendo scritto su questo un articolo specifico. Ma mi è sembrato giusto sottolinearlo per non sminuirne l’importanza per chi a pieno diritto non ha letto..
Lascia un Commento