Dalle donne della segreteria di Renzi alle Ministre della grande coalizione della Merkel, alla terza moglie di Mandela alle donne coinvolte in ndrangheta e mafia fino alle considerazioni di Papa Francesco
Domenica, 15/12/2013 - Prima Pagina Donne 51 (9-15 dicembre 2013)
Fatte le debite proporzioni d’importanza e potere, piace pensare che la presenza maggioritaria di donne nella segreteria di Matteo Renzi nuovo segretario del PD, decisa all’inizio di questa settimana e la potente presenza femminile nella coalizione con l’SPD della Cancelliera tedesca Angela Merkel, comunicata nel fine settimana, compresa una donna come Ministra della Difesa e le altre Ministre che fanno parlare addirittura di una Frauenrepublik (Repubblica delle donne); non rappresentino fatti casuali ma corrispondano ad un innovativo modo di valutare le forze femminili e quindi a una tendenza o salto di qualità. E’ infatti un diffuso e ampio nuovo modo di vedere la presenza e partecipazione femminile quella che ci farà pensare che davvero è successo qualcosa di significativo nella direzione di una democrazia paritaria e non la casuale scalata del potere di una o più donne. E’ insomma, tanto per rafforzare il concetto, il bisogno di passare dall’articolo la che segnala una presenza femminile speciale e unica a quel le che segnala invece un plurale che parla di una normalizzazione della presenza di tante donne . Comunque un augurio basato sui fatti che qualcosa cambi anche in questa direzione fa sempre bene per i nostri obiettivi di vedere le donne segnare di sé in modo nuovo il nostro mondo e la sua rappresentanza. Un obiettivo che siamo consapevoli vedrà sempre esempi non sempre univochi e corrispondenti a quanto vorremmo; vi saranno quelli di grande interesse e valore come ci ha regalato Lucia Annibali, nominata, come già ricordammo, Cavaliere della nostra Repubblica che fatta sfregiare in volto con l’acido dal suo ex compagno attraverso due sicari ha presidiato al processo con una testimonianza di civiltà e coraggio davvero inedito e coinvolgente.
Alla domanda, in aula, del suo avvocato su cosa stesse provando Lucia, risponde: “niente, tengo duro. La più forte sono io!” E ancora rivolgendosi a chi l’ha voluta sfregiare dice:”Guardami, ora non mi fai più paura“. Ma vi saranno anche esempi ed episodi che ci rattristeranno e ci faranno arrabbiare davvero come per la seconda volta in due settimane scoprire che un'altra donna Rosy Canale, dopo la sindaca Girasole, anche questa icona calabrese dei movimenti contro la ndrangheta, avrebbe tradito e ingannato “Le donne di San Luca“, usando i fondi antimafia destinati a loro, per sé, nel modo più futile, ovvero vacanze, vestiti ed altro e fregandosene assolutamente di loro. Ed ancora un'altra donna si è mostrata come protagonista attiva di vicende di mafia. Si tratta della sorella di Matteo Messina Denaro, uno dei latitanti più potenti. Ed è lei definita dura, battagliera e molto abile, ora arrestata, che ha garantito i contatti con il fratello latitante. Ma come c’è già stata occasione di dire vogliamo non perdere la speranza e l’ammirazione per le tante, i tanti che davvero continuano silenziosamente o semplicemente facendo il loro dovere a opporsi a tutte le tipologie di malaffare. A questo fine ricordiamo il pubblico ministero di Palermo Teresa Principato che ha coordinato le indagini per la cattura della ”corte” di Messina Denaro. Ed è pensando al positivo da cui possiamo trarre forza, vogliamo dedicare un pensiero e se potessimo un saluto all’ultima (terza) moglie di Mandela Graca, che gli è stata vicina negli ultimi anni della sua vita e nel periodo ultimo della sua malattia è stata presente in silenzio senza unirsi al vociare delle figlie e di chi nell’ampia famiglia già da prima della sua morte e nei giorni delle grandi celebrazioni svoltesi in Sudafrica non hanno rinunciato a discutere sulla gestione di un eredità morale, d’immagine ed economica assai consistente che accompagna ovviamente la storia di Nelson Mandela. Graca, ci dicono gli organi d’informazione, tornerà in Monzambico nella sua terra d’origine dove presumibilmente non rinuncerà a spendersi politicamente e presumibilmente per le finalità ideali che condivideva con Mandela. Tornando come sempre nel nostro paese ma citando una voce quella di Papa Francesco che l’Italia ha l’onore di avere come concittadino e come Vescovo di Roma, ma la cui dimensione e parole si rivolgono al mondo, ancora una volta, in una intervista riflette sulle donne. Il giornalista chiede al Papa cosa pensi dell’ipotesi delle donne come Cardinali, il Papa dopo avere chiosato che non sa da dove sia venuto l’argomento dice che: ”le donne della Chiesa devono essere valorizzate e non clericalizzate”. E aggiunge: ”chi pensa alle donne cardinale soffre un po’ di clericalismo”. Visto che Papa Bergoglio ci ha abituato alla sua concretezza non abbiamo che aspettare di cogliere la progressiva valorizzazione delle donne della Chiesa, quindi. La parola valorizzazione è una di quelle parole magiche in cui ognuno di noi può identificare tanti dei suoi desideri di come vorrebbe vedere andare il mondo specificatamente nel nostro caso delle donne ma più in generale da tante altre visuali. A questo proposito tornando in un certo senso all’inizio della settimana quando Matteo Renzi ha visto definitivamente confermata la sua strepitosa vittoria alle primarie, nel suo discorso ha voluto ringraziare la moglie Agnese con una sibillina frase “lei sa perché” e poi forse proprio per valorizzare o magari celebrare la vittoria è scappato almeno in quella tarda serata di vittoria proprio con la moglie che lo attendeva in macchina. Mi colpisce sempre il ritorno della presenza o forse della sostanza femminile alla vita privata, alla famiglia a quel tanto di personale che comunque appartiene a tutti ma di cui le donne sono le autentiche e permanenti testimonial.
Non vorrei chiudere questa settimana, poi, senza ricordare che il 10 ci ha lasciato a 79 anni Rossana Podestà, un attrice assolutamente importante nella storia del nostro cinema ma anche da ricordare come una donna molto interessante che avendo vissuto una grande storia d’amore con Walter Bonatti, uno dei più importanti e famosi scalatori italiani, per lui lasciò il cinema. A questa grande, lunga avventura d’amore la Podestà ha anche dedicato un libro che forse vale la pena di leggere.
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