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Prima Pagina Donne  (9 -13 dicembre 2015)

Prima Pagina Donne (9 -13 dicembre 2015)

Il voto delle donne in Arabia, Le elezioni in Francia e il FN di Marine Le Pen La Merkel ,personaggio dell'anno per il TIME, la sorella di Stefano Cucchi ,la madre di Chiara Poggi ,la moglie del pensionato che si è ucciso....la Boschi e il padre .

Lunedi, 14/12/2015 - Prima Pagina Donne 31 (9 -13 dicembre 2015)

Inizio da una notizia che mi sembra importante, nonostante tutti i se e i ma che possiamo pronunciare; importante e portatrice di novità interessanti per il mondo femminile. In Arabia Saudita per la prima volta le donne hanno avuto il permesso di votare e ora si contano circa 17 elette tra cui, con un simbolismo di non poca importanza, una nella regione della MECCA. Provando a immaginare: senza macchina, perché lì le donne non possono prendere la patente, in seggi separati e forse con mille resistenze in tante famiglie, visto che molti sono quelli che nel paese non sono d’accordo. Possiamo mandare un augurio davvero grandissimo al coraggio e determinazione delle nostre amiche e dire che è un passo assai significativo che ci auguriamo sia l'inizio della realizzazione di altri traguardi che desiderano come il diritto alla patente.

Rimanendo legata al tema elettorale,non si può non parlare delle elezioni in Francia. Al secondo turno, data l’alleanza che si è determinata contro il FN, non ha visto il risultato elettorale immaginato da Marine e Marion Le Pen. Per battere il fronte di estrema destra si è creata un'alleanza tra centrodestra e partito socialista che, a seconda delle regioni, ha riversato i voti sul candidato più forte. Va inoltre sottolineato, come raccontano i resoconti giornalistici, che molti elettori astenutisi al primo turno si sono presentati al secondo alzando di 10 punti la percentuale dei votanti. Le vicende francesi che riguardano il FN e la Le Pen, aldilà di quella che personalmente valuto come una vittoria contro la destra estrema, ritengo meritino riflessioni più approfondite e capaci di rispondere adeguatamente al perché comunque la crescita di Marine Le Pen non si ferma da tempo e le domande e risposte in cui si identificano coloro (ben sei milioni) che l’hanno votata sono un problema con cui fare i conti e a cui trovare una risposta soddisfacente. Non si può minimizzare. Le alleanze inedite che hanno fermato il FN sono state contro una linea; ora molte/i di noi che considerano i percorsi di un paese come la Francia identificabili con quelli dell’Europa attendono le proposte, le azioni che usciranno dagli accordi siglati, nei fatti, da partiti da sempre in competizione come repubblicani e socialisti.

Ed è parlando d’Europa che è d’obbligo citare la scelta compiuta quest’anno dal TIME di considerare, dedicandole la copertina, Angela Merkel personaggio dell’anno. Le motivazioni della dedica sono ovviamente importanti da ricordare. Inizio dalla definizione che accompagna l’immagine di copertina,  ovvero: Cancelliera del mondo libero. La scelta decisiva: averla vista divenire leader dell’accoglienza rispetto agli stranieri che per mare, per terra, nei camion sulle autostrade, in legni tarlati sul mare hanno invaso l’Europa e che la Cancelliera ha deciso di accogliere innanzitutto nel suo paese, ma come indicazione per tutta l’Europa.

Parlando di indicazioni mi sembra che le dovremmo considerare davvero tali e da imitare, se valutiamo comportamento e parole di due donne che abbiamo seguito ancora questa settimana. Una riguarda la sorella di Stefano Cucchi, la quale a fronte della notizia che conferma finalmente che il ragazzo fu pestato a sangue dai carabinieri - una verità che si fa strada e che potrebbe far riaprire il processo - ha confermato il suo instancabile impegno per onorare la promessa fatta di fronte al corpo martoriato del fratello di arrivare alla verità e questa finalmente sta delineandosi.

L’altra considerazione su cui tutt/ei dovremo riflettere è l’umanità intrecciata alle parole della mamma di Chiara Poggi. Dopo la sentenza definitiva che condanna il fidanzato della figlia, Alberto Stasi, per l'uccisione di Chiara, alla domanda se fosse soddisfatta ha risposto che,  al di là di un risultato di cui sono contenti perché finalmente si è messo un punto a una vicenda terribile,  non si può "gioire per una condanna e quello che ci rimane” è la realtà di ”due famiglie distrutte“.

In un periodo molto difficile per la nostra società, anche nelle situazioni dolorose e negative, è molto importante cogliere la civiltà di chi ne è protagonista come fu rilevato per i comportamenti dei genitori della giovane veneziana uccisa a Parigi dal terrorismo il 13 novembre.

Venendo alla politica Italiana è impossibile non soffermarsi a riflettere sulla vicenda fallimentare di alcune Banche popolari in Italia, aiutate dal governo a non chiudere, che ha prodotto la disperazione di tanti risparmiatori e il suicidio di un pensionato di Civitavecchia non solo per i soldi, come ha lasciato scritto, ma per l’umiliazione subita. L’uomo ha lasciato una moglie sgomenta che s’interroga come, oltre il dolore, impegnarsi per dare giustizia a quel marito che non c’è più.

La vicenda delle Banche ha travolto poi, mediaticamente, la ministra Maria Elena Boschi, il cui padre per un periodo è stato vice Presidente di una delle banche incriminate, la Banca dell’Etruria. Saviano ha chiesto le sue dimissioni per conflitto d’interessi come pare stiano chiedendo anche i parlamentari del Movimento 5 stelle. Seguirò la vicenda con voi, ma devo dire che ad oggi apprezzo la capacità di Maria Elena Boschi di non farsi coinvolgere in un dibattito ad personam rispondendo alla spicciolata e riuscendo a passare indenne anche alla riunione della Leopolda, dove ha rischiato di divenire il boccone più goloso per la stampa. Gli elementi in mio possesso, desunti dall’informazione e sapendo che il padre comunque non è indagato, mi impongono di seguire gli avvenimenti…e curarmi di seguire le vicende delle troppe vittime di questa vicenda di cui speriamo si identifichino i truffatori in doppio petto e cravatta.

Non posso finire senza ricordare che, ancora questa settimana, una donna è stata uccisa da suo marito davanti al suo bambino che dormiva, senza inviare un pensiero alle mamme e papà dei bambini (10) affogati ancora una volta nella loro fuga verso la libertà e ricordando di seguire il dibattito che continua vivacemente sull’utero in affitto, contro il quale ha aperto una raccolta di consensi un gruppo di Se non ora quando – libere. Alla prossima !

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