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Prima Pagina Donne  (8-14 settembre 2014)

Prima Pagina Donne (8-14 settembre 2014)

L'apertura della Casa di Livia a Roma, la regina Elisabetta e il Referendum in Scozia, l'omicidio delle tre suore in Burundi, l'arresto dei Talebani che tentarono di uccidere Malala, il verdetto di Pistorius ....

Domenica, 14/09/2014 - Prima Pagina Donne 35 (8 -14 settembre 2014)

La casa di Livia imperatrice, terza amatissima moglie dell’Imperatore Augusto di cui quest’anno ricorre il Bimillenario, dopo un restauro di anni proprio da sabato 13 è stata aperta al pubblico, a Roma nella zona di Prima Porta. Gli splendidi mosaici, gli affreschi che si possono ammirare adornano il luogo dove - come ha scritto qualcuno - Livia e Augusto forse discutevano e decidevano le sorti di Roma imperiale. Una notizia che ci collega a grandi e interessanti donne del passato di cui può essere estremamente interessante ripercorrere le vite. Ed è con un collegamento certo azzardato ma che mette in comune ruoli e funzioni di potere, che penso in queste giornate di vigilia del Referendum relativo all’autonomia della Scozia allo stato d’animo e alle emozioni di Elisabetta d’Inghilterra.

La Regina, che come sempre ha dichiarata la sua neutralità, al di là della corretta posizione formale presumibilmente soffre per il rischio di vedere dividersi il suo regno che, inquieto da sempre, rischia oggi un dannoso indebolimento se dovesse vincere il si della Scozia alla separazione. Sarebbe forse una sconfitta della sua storia. Indebolimento, ma senza mai rimuovere il pervicace proseguimento e rafforzamento della dinastia, visto che William annuncia che sua moglie Kate è in attesa del secondo erede. Imperi, regni che non ci fanno scordare la nostra Repubblica, alle prese con le sue difficoltà a largo spettro e dove “incontriamo” le nostre ministre impegnate a rincorrere ogni fronte, dai più leggeri ai più pesanti. Mentre Maria Elena Boschi si reca necessariamente alla Festà dell’Unità del PD, la Pinotti “corre” in India e poi in Italia ad accogliere il Marò La Torre a cui sono stati concessi 4 mesi in Italia per curarsi, solo per ricordare “spot” da prima pagina di questa settimana. Una settimana iniziata con il dramma delle tre suore Italiane uccise in Burundi. Omicidi efferati le cui motivazioni sono a tutt’oggi poco chiare. Quello che invece è chiarissimo è l’ennesima scoperta di cittadine/i italiane silenziosamente sparse per il mondo a fare del bene nonostante i rischi. Religiose e non che senza mettere nessun bando partono e portano le loro professionalità, la loro umanità divenendo cittadine/i del mondo. In un mondo che però continua a dividersi e a generare in troppe parti violenza come è a tutte/i noto. Violenza che, come sappiamo, verso le donne assume un ripetersi esagerato nelle forme e nei territori. Ed è per questo che va sottolineato come non scontata e positiva la notizia dell’arresto dei Talebani che nel 2012 in Pakistan tentarono di uccidere, senza riuscirvi, Malala la giovane che si batteva per il diritto all’istruzione delle ragazze e che dopo la sua guarigione lunga e dolorosa, si batte più che mai. Mentre si può rimanere interdette a fronte della sentenza che al di là delle definizioni giuridiche, (omicidio colposo) e la condanna, considera che Oscar Pistorius l’omicidio della sua fidanzata la bellissima modella Reeva lo abbia commesso pensando di sparare a un ladro, idea ammissibile per la costante violenza che percorre il Sudafrica !

E’ uno sguardo a 360 gradi che permette di intuire che fra infinite diversità e contraddizioni il mondo femminile lotta per la sua “normalizzazione”; un obiettivo reso quanto mai difficile da guerre, crisi economiche, violenza dilagante, ma pur tuttavia un processo irrefrenabile a cui le donne fortunatamente non rinunciano. In modo che definirei trasversale a tutti gli avvenimenti e fatti che hanno coinvolto donne; New York questa settimana ha visto le sfilate dei grandi della moda. E qui, davvero, avendo tempo e capacità ed esaminando i tanti stili proposti che puntano a suggerire una personalità alle donne potremmo tracciare un universo o una proposta più di come siamo di come ci vorrebbero in un immaginario che definirei collettivo: esotiche, romantiche, aggressive, divertenti, eccessive, giovani, sportive, spontanee, essenziali, ingioiellate, velate, moderate, responsabili. Solo per citare qualche caratteristica. Gli aggettivi della moda sembrano non avere confini e forse rappresentano un invito ad un eterno rinnovarsi e ad un inesauribile capacità di essere sempre imprevedibili.

Quando iniziai questa rubrica desideravo allargare il mio orizzonte non solo alle donne ma direi al femminile in senso ampio e variegato ed è ricordandomi di questo, che seppure in poche parole voglio citare la vicenda dell’orsa Daniza che uccisa “per errore” pare rispetto alla dose di sonnifero, lasciando due cuccioli che senza di lei pare difficilmente riusciranno a sopravvivere, ha aperto un dibattito dove le parole chiave non sono solo il rispetto degli animali, i loro diritti, l’ambiente etc ma di una madre coi loro piccoli. Al di là degli eccessi, il tema forse vale una riflessione sul rapporto di questa nostra civiltà con la natura in senso ampio.

ortensipaola@tiscali.it

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