Denatalità e maternità,morti di bimbi per mala sanità,le donne di san remo fra cui Romina e la sua felicità, Giusi Nicolini e il difficile ma inevitabile ruolo di Lampedusa,Laura Boldrini alle prese con la vergogna dei deputa
Lunedi, 16/02/2015 - Prima Pagina Donne 7 ( 9-15 febbraio 2015)
Mentre l’ISTAT racconta all’Italia che la denatalità cresce nel paese e che mai, sin dall’Unità d’Italia, si sono registrate tante poche nascite. Mentre simbolicamente si scrive che per un soffio nel 2014 non si è abbassata la soglia dei 500mila nati solo per 9000 in più; contemporaneamente una tragedia che sembra una beffa raccontata nelle stesse pagine di giornali riporta la disperazione per la morte della piccola Nicole a solo 4 ore dalla sua nascita per non essere stato possibile a Catania trovare un posto in ben tre ospedali di terapia intensiva neonatale. Le parole non bastano per rabbia e dolore. Ma non è stato possibile riprendersi che altri due bambini per errori o superficialità ospedaliere sono morti: Rosa a Napoli e Daniel in Sicilia. Ma cosa è una società che non sa proteggere i suoi figli e figlie?
E tornando alla denatalit, forse soprattutto alle donne bisognerebbe chiedere perché scelgono, in tante con tristezza, da sole o con i loro compagni di non avere figli. Crisi economica, di lavoro, mancanza di servizi e sostegno civile fino a quello sanitario, come abbiamo constatato proprio e non la prima volta in questa settimana. E quasi a confermare desiderio e difficoltà di maternità arriva la notizia ”estrema” della donna che è stata autorizzata a tentare di avere un figlio, a 4 anni dalla morte del marito, con il suo seme congelato. Mi domando, con curiosità, quale sia il privato sentire della Ministra della Sanità Lorenzin, che questo susseguirsi di eventi affronta essendo incinta, se non ho capito male addirittura di gemelli.
E comunque mentre la tristezza di questi avvenimenti avvolge chiunque non sfugga a rifletterci, la settimana si è incentrata sul Festival di San Remo dove i vincitori, nelle nuove proposte e nella gara principe sono stati uomini a parte il terzo posto di Malika Ayane. Ma di donne si è molto parlato e commentato iniziando dalle due cantanti Emma e Arisa fino alla bella Rocio che hanno affiancato Carlo Conti senza esagerare nel protagonismo e senza parlare più di tanto. Ma a fianco di ospiti femminili di spessore e generatrici di curiosità e quindi audience, come Romina tornata a San Remo più o meno dopo 20 anni, a cantare con Albano 'Felicità'. Peccato che quando incantarono degli Italiani con quella canzone, tanti anni fa, erano felici davvero e credibili. Ma oggi qui in Italia e non in Russia, dove sembrano essere di casa, quale può essere il vero senso di una tale operazione?
Un sentimento, quello della felicità, che a parte San Remo e tutto il resto si fa fatica a mantenere in piedi quando dominano le immagini di centinaia di immigrati forzati a imbarcarsi dalla Libia con il mare in tempesta e vediamo morirne così in tanti. E tutto questo ci accompagna ogni giorno con un crescendo che sembra irrefrenabile. Fra le interpreti di tanto dramma sicuramente la sindaca di Lampedusa, Giusi Nicolini, sempre più addolorata ma anche determinata nel dire la sua per chiedere i provvedimenti adeguati, a suo parere, e che ripete nelle molteplici interviste che le vengono fatte. Determinazione ma anche lacerante impotenza di chi come lei la tragedia la tocca e non ha gli strumenti per determinare le soluzioni e spesso neanche per affrontare la parte che tocca a Lampedusa obbligatoriamente fino, come ha denunciato, alle bare per chi è morto in mare.
La forza, il potere, di determinare il futuro è quello che forse vorrebbero i disperati che arrivano dal mar Mediterraneo, o le/i profughi che scappano dal’Ucraina in fiamme e che riconosciamo nelle immagini, in maggioranza proprio di donne, con i loro volti sgomenti e con le mani che stringono poche masserizie, sperando forse nella sottile tregua per puntare alla pace a cui hanno lavorato Merkel e Hollande al tavolo con Putin e il presidente Ucraino. Una pace che chi ha, a tutt’oggi, forse non ne valuta l’importanza .
Altrimenti forse non assisteremo, in Italia, al disperato tentativo della Presidente della Camera Laura Boldrin di sedare le violenze dei deputati che fanno vergogna nel Parlamento Italiano. Un'opposizione al Governo e al dibattito in aula sulla riforma costituzionale del Senato, in particolare, fatta di parolacce, violenze reciproche verbali e fisiche da non potersi guardare e che nessun dissenso può legittimare. E comunque la legge Boschi in un'Aula vuota per questa lettura è stata approvata dalla maggioranza.
A distrarci dai fatti cogenti che non possiamo evitare e che fanno tremare per il futuro, oltre San Remo, un rebus di nobilissimo livello può aiutare a distrarsi. E’ davvero di Leonardo il ritratto di Isabella D’Este improvvisamente e misteriosamente uscito dai “fondali” di una banca Svizzera e pronto ad essere messo in vendita per 120 milioni di euro? Nonostante i critici ed i loro pareri la verità, quella vera, non la sapremo mai. Ma poiché la storia parla di un ritratto del grande artista sparito nei secoli, quello ritrovato presenta un fascino tale per noi mortali che potremmo decidere di credere alla sua autenticità e innamorarcene.
Distrarsi col bello pare però non sia ammesso perché proprio di domenica, in questa domenica 15, un uomo con un piccone ha pensato bene di uccidere la moglie, dopo decenni di vitain comune, nel corso di una lite per motivi di divergenza d’idee. L’uomo ha confessato, forse spaventato del suo atroce atto, ma la moglie non c’è più e per sempre.
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