Dalla legge sull'aborto in Spagna al cognome materno al ricorso della ex Presidente del Piemonte Mercedes Bresso fino alle intercettazioni della Ministra dell’Aagricoltura Nunzia De Girolamo
Domenica, 12/01/2014 - Prima Pagina Donne 2 (6/1/2014 - 12/1/2014)
Questa prima settimana tutta datata 2014 è iniziata con una festa, quella della Befana, che piaccia o non piaccia è poi l’unica ricorrenza nelle festività, in occasione della quale la Chiesa ”sopporta” di veder mescolare in qualche modo sacro e profano, ovvero i Re Magi e quella vecchietta buona un po’ fata un po’ strega, la Befana appunto che resiste a Babbo Natale e non rinuncia a distribuire nelle calze i suoi doni piccoli ma enormemente desiderati e attesi con entusiasmo anche per vedere se con un pezzetto di carbone si è stati anche redarguiti. Ma salutando con affetto la Befana eccoci a considerare che questa nuova settimana 2014 vede al centro almeno due, anzi più argomenti che riguardano donne in senso ampio ed in modo interessante e impegnativo. In Tunisia si è aperto il dibattito sulla nuova Costituzione del paese che prevede la parità tra uomini e donne. L’obiettivo è di grande interesse ed il dibattito iniziato sulla nuova ipotesi di Carta Costituzionale andrà seguito con attenzione. In Spagna si è aperto un dibattito sulla legge dell’aborto per “ridimensionarla”. Quasi in contemporanea, in Italia, su sollecitazione della Comunità Europea si discute sulla possibilità che il cognome materno possa essere aggiunto a quello paterno. Il dibattito su di una bozza di legge in tal senso va prendendo corpo e se l’obiettivo è certo le modalità e le procedure sono tutte da decidere, il che in un paese dalla legislatura e burocrazia lenta e complicata come la nostra non fa ben sperare. E’ infatti ai tempi e alle modalità a cui facevamo riferimento che si deve la tempistica di 4 anni per affermare che le elezioni in Piemonte non sono valide e che il ricorso chiesto a suo tempo dalla ex governatrice Mercedes Bresso ha avuto esito positivo. Peccato che questo avvenga solo dopo 4 anni di governo e solo a un anno dalle prossime elezioni. Se come pare si rivoterà a maggio per riparare all’illegalità creatasi questo avrà il sapore, per i tempi, quasi di una beffa non si può non dirlo perché praticamente lo pensiamo in molti. Soffermandoci nell’ambito della politica come non sottolineare lo spazio dato dai giornali e letteralmente nelle prime pagine, alle vicende rivelatesi nelle intercettazioni della Ministra dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo. La Ministra che si difende a spada tratta appare comunque nelle parole e nel gergo riportato nel corso delle telefonate così volgare e tracotante che, comunque vada rispetto ai contenuti, esprime una modalità di fare politica che non vorremmo mai vedere nelle donne, troppo spesso del tutto assimilate ai comportamenti maschili. Non è così che si affermerà davvero mai quella diversità femminile, anche nello stile, che tanto vorremmo potesse essere una modalità diffusa di metodo di governo. La via femminile nella rappresentanza, nella politica rimane a tutt’oggi piena di contraddizioni e combatte con un riconoscimento difficile da parte della società Italiana. Non a caso l’Assessore alla scuola Alessandra Cattoi che a Roma il Sindaco Marino ha scelto come coordinatrice della Giunta è stata definita 'badante' 'tata' e, al di là del merito e del ruolo affidatole di facilitatrice tra il sindaco e i colleghi di giunta su cui si può politicamente anche non essere d’accordo, a nessun uomo sarebbe stato affibbiata la definizione di 'badante'. Tornando alle Ministre del Governo italiano, la Ministra alla Pubblica Istruzione Maria Chiara Carrozza è stata protagonista di un altro dei fatti significativi e caotici di questa settimana: l'annunciata richiesta di restituzione di 150 euro da parte degli insegnanti, poi rientrata. Carrozza ha denunciato fosse una decisione presa a sua insaputa e perché venisse ritirata si è spesa a fianco della protesta dilagante. Tra le altre considerazioni sappiamo come il mondo degli insegnanti sia a maggioranza femminile e anche da questo punto di vista la notizia ci riguarda e va considerata. Come rimanendo con le ministre del Governo in carica ci riguarda e continua ad offenderci la cascata di offese, attacchi e insulti ancora una volta contro la ministra Kyenge; per ultimo a Brescia e in una protesta volgare cappeggiata anche da una donna Assessore della giunta lombarda, Viviana Bucalossi. Tornando oltre i confini del paese, come tante altre volte due donne sono su fronti opposti per un uomo e per questo finiscono in primo piano sui giornali. Nello specifico il riferimento è al Presidente Francese Hollande che, come rivelato dal settimanale di gossip Closer, si è recato in moto di nascosto dalla sua nuova amante, l’attrice julie Galietante. Ieri l’attuale compagna di Hollande Valèrie Trierweiler è finita in ospedale e non è difficile pensare che la causa sia il comportamento del Presidente francese. Rimanendo all’estero un augurio lo mandiamo alla Cancelliera tedesca Merkel. Solo questa settimana è stata resa pubblica la notizia di come in seguito ad una caduta sulla neve all’inizio dell’anno, si sia fratturato il bacino. Sempre oltre confine in Venezuela, dove era tornata per le vacanze, una giovane donna tanto bella da essere stata Miss Venezuela è stata uccisa con il marito, mentre la loro bimba di 5 anni è stata ferita. Aspettavano aiuti perché la macchina si era fermata . Monica Spear Mootz, questo il suo nome, faceva l’attrice protagonista di una telenovela Pasion Prohibida che quasi in contemporanea al suo assassinio è andata in onda con la prima puntata su Rai 2 ed è per questo che l’episodio è rimbalzato sulla nostra stampa, portandoci a condividere un ulteriore episodio di violenza senza limiti che renderà difficile, per molti, appassionati del genere, guardare con la leggerezza necessaria la telenovela programmata.
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