Dal massacro in Turchia alle donne protagoniste dei Nobel, dal terribile femminicidio di Giordana coi suoi 20 anni e una bimba alla morte di una camorrista. Qualche cenno alla politica e alle nomin del Presidente Mattarella ....
Lunedi, 12/10/2015 - Prima Pagina Donne 24 (5 - 11 ottobre 2015)
Difficile, direi impossibile, non iniziare la piccola agenda settimanale con un pensiero rivolto a tutte e tutti i giovani, più di cento, che in Turchia sono stati uccisi da bombe assassine, oltre all'enorme numero di feriti, mentre in tante/i “manifestavano per la pace”. Pensare a loro - alle famiglie alle madri, alle mogli, fidanzate sorelle - che, rimaste a casa, hanno ricevuto la notizia e sono piombate in una tragedia indescrivibile è obbligo di una cronaca sincera.
A fianco alle notizie dolorose che continuano ad infiammare il mondo, e mantenendo un occhio oltre i nostri confini, la notizia che come ogni anno di questo periodo riguarda la nomina per i Nobel, come altre volte ci consegna emozioni, sentimenti e volontà positive che aiutano il pur difficile ottimismo della volontà. E allora ecco il premio nelle varie sezioni anche a tre donne, tre figure di enorme interesse. La giornata dedicata al Nobel per gli scienziati ha visto premiata una figura affascinante e sconosciuta ai più: si tratta della chimica cinese Youyou Tu, colei che partendo dall’antica arte cinese delle erbe ha scoperto, molti hanni fa, a quale livello di temperatura era possibile estrarre dall’erba Artemisia la sostanza base per la cura della malaria. La scienziata Youyou Tu, che ha 85 anni, per quanto abbiamo imparato in questi giorni ha una storia umana affascinante ma apre anche le porte alla comprensione e curiosità di alcuni aspetti di quel grande paese che è la Cina con la sua storia antica, recente e attuale. Dopo gli scienziati, il premio Nobel per la letteratura è andato alla scrittrice per metà bielorussa e anche ucraina, come si è definita lei stessa, Svetlana Aleksievici il cui libr- inchiesta più famoso è “In preghiera per Cernobyl” che si unisce ad altri che dopo questo premio (che ha forte il segno dell’incoraggiamento e del sostegno al suo coraggio di scrittrice) leggeremo con la voglia di conoscerla meglio e di sostenerla nella sua scelta difficile. Poi il grande atteso, forse il più noto: il premio Nobel per la pace. La scelta è caduta sul quartetto di rappresentanti della società civile che in Tunisia, dopo la Primavera Araba, si sono utilmente spesi per il mantenimento della via della democrazia non a caso insidiata con violenza da terribili attentati a tutti noti. Il quartetto - costituito dai rappresentanti degli imprenditori, del sindacato, dell’associazione per i diritti umani e dell’ordine degli avvocati - vede una donna, Wided Bouchamaoni, in qualità di rappresentante degli imprenditori. Da Oslo, come altre volte, sembra di leggere il riconoscimento di quanto fatto e in parallelo in più casi l’incoraggiamento a continuare in situazioni non sempre facili.
Venendo al nostro paese una storia di femminicidio di questa settimana è davvero, con foto del passato dei protagonisti, finita insolitamente proprio sulle prime pagine dei giornali. La vicenda si è presentata violenta, orribile come sempre ma segnata vuoi dall’età - venti anni - della giovane uccisa e dell’esistenza di una bimba di 4 anni di cui l’assassino è il padre. Poi c'è la data, ovvero il giorno stesso della prima seduta in tribunale del processo conseguente alla denuncia di Giordana per stalking; forse una somma di ingredienti che hanno colpito più che mai l’immaginario dei mass midia, balzando per questo fra le notizie in rilievo ma che sarebbe interessante portassero a impegni più forti almeno in difesa delle donne che, come Giordana, denunciano i loro persecutori. Non si è fatto in tempo a leggere della giovane, che un'altra donna è stata ferita gravemente "dal suo uomo” e fortunatamente è stata salvata dalla madre.
La morte violenta, per chiunque arrivi, è da condannare: Una premessa necessaria per rilevare un'altra tragedia che a Napoli ha visto l’assassinio di una donna che, scrivono i gionali, sarebbe una capo di clan di camorra. Anzi proprio in occasione di questo violento assassinio si è consolidata la notizia di come siano molte donne che stanno assumendo posti di comando nella geografia e nelle gerarchie della camorra. E’ una notizia che non vorremmo sentire, né credere eppure rilevandola dobbiamo tristemente affiancarla alle altre.
Venendo agli avvenimenti della politica e rimanendo nei confini del paese, mentre Maria Elena Boschi vede la riforma del Senato, da lei firmata, vicina al traguardo, altre figure femminili si agitano nelle forze d’opposizione. Menzione obbligata per Giorgia Meloni che, dopo aver confermato la sua leadership in Fratelli d’Italia riuscendo anche a mantenere per la sua formazione il simbolo di Alleanza Nazionale, è protagoiste nella Capitale per la difficile situazione dopo le dimissioni del Sindaco Ignazio Marino. Le ipotesi e i rumors della politica parlano di una sua possibile candidatura al Cmapidoglio. Ipotesi che non nego sia, per me, davvero sconfortante. Prima di abbandonare il tema della politica in senso ampio, dobbiamo registrare come siano arrivati 5 giorni di sospensione per i due senatori D’Anna e Barani accusati d’insulti sessisti. Le polemiche sul poco o tanto dei 5 giorni, naturalmente, riempiono le cronache. Mi ripeto nel dire che, senza nulla togliere alla gravità di tali offese sessist ,qualche censura in più sui comportamenti volgari generali che ledono costantemente la dignità del Parlamento sia alla Camera che al Senato, ridotto spesso ad un mercato pieno di volgarità per esprimere l’opposizione, meriterebbe di essere sottolineata. Ci dovrebbe essere un senso del limite alla volgarità presente come forma di espressione di protesta e opposizione a cui assistiamo spesso in Parlamento.
E parlando d’Istituzioni mi unisco, per altro verso, a chi ringrazia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella di aver voluto nei giorni scorsi nominare come ufficiali, cavalieri e commendatori al merito persone definibili eroi quotidiani per la scelta di vita fatta a sostegno degli altri in contesti istituzionali, di volontariato o d’iniziativa privata. Fra le nomine molte donne, ognuna con una storia e un impegno da conoscere e valorizzare.
Mi capita spesso di citare le sfilate di moda che costituiscono eventi di enorme peso economico e di costume ed estremamente interessanti per l’impegno profuso da ogni stilista per proporre attraverso gli abiti un modello di donna e del suo carattere che sarebbe curioso verificare per chi rappresenti una proposta percepita e accolta dal mondo femminile. Informo allora che con le sfilate di Parigi, dopo Milano, sono terminate per ora le proposte per la prossima primavera –estate 2016. Alle prossime.
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