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Prima Pagina Donne  (4-7 novembre 2013)

Prima Pagina Donne (4-7 novembre 2013)

Le giovani che si prostituiscono e il ruolo delle madri e la ragazzina che si è lanciata nel vuoto a Roma con le loro tante ferite dell'anima, la Merkel verso il nuovo governo e le donne stuprate dagli scafisti sui barconi della speranza di Lampedusa

Domenica, 10/11/2013 - Prima Pagina Donne 46 (4-7 novembre 2013)

Torna Prima Pagina Donne ! Tanti gli eventi e avvenimenti che in questi quasi due mesi di assenza per cause di forza maggiore, hanno riguardato le donne e le loro avventure in Italia e nel Mondo.

Fatti belli, brutti, interessanti, dolorosi o gioiosi e comunque significativi si sono presentati in questo tempo. Ci dispiace saltarli ma seguendo lo stile di questa piccola rubrica ci soffermiamo sulle notizie di questa settimana, o ancora presenti in questa settimana. Che dire allora delle informazioni che la stampa continua a rimandarci sulle giovanissime studentesse (14 -15 anni) che da diverso tempo si prostituivano. Una vicenda sconvolgente nel suo complesso per la quale è difficile trovare parole adeguate, tanto più se affianchiamo le giovani alle loro madri. Una di loro decisiva per arrivare a svelare la terribile realtà, addirittura facendo pedinare la figlia - con la quale non riusciva a comunicare - l’altra, pare definitivamente accertato, più che connivente (in quanto sobillatrice insistente). Le giovani oggi ”nascoste” in ambiente protetto giustamente non hanno voce per noi. Eppure è difficile negare che vorremmo ascoltarle, magari in silenzio, per capire come sia possibile un tale scempio inconsapevole della propria vita, e trovare le parole e le modalità per interloquire con tanti giovani, di fatto sempre più soli e che si sottraggono al mondo e al rapporto con gli adulti a loro vicini. E ancora la parola scempio è quella che si può affiancare alla vicenda di Simona la giovane trovata nel cortile della casa dove abitava a Roma e che non si riesce a stabilire se sia stata uccisa o si sia uccisa, buttata o buttandosi dal terrazzo della palazzina. La vicenda è insolita in quanto la ragazza all'Ospedale San Giovanni è arrivata ancora viva e di certo lì ha pronunciato parole pesanti come pietre: sono stata violentata e il fatto che “da un punto di vista medico” non ne siano state trovate le tracce non può bastare a negare la sua drammatica denuncia. Di certo giù dalla finestra pensando di scappare di casa e dai suoi genitori, scendendo attraverso la finestra, di fatto si è buttata giù, cadendo, la ragazzina di Roma che fortunatamente non ci ha lasciato la vita. Quali e quante ferite dell’anima attraversano queste creature? C’è da domandarsi se a questi temi si dedicherà un giorno Micaela Quintavalle che studia per divenire psichiatra ma nel frattempo guida gli autobus dell’ATAC (Azienda che gestisce il trasporto pubblico nella Capitale) ed è finita su tutti i giornali come leader del movimento degli autisti dipendenti ATAC appunto, che hanno aperto una seria vertenza col Comune per la riorganizzazione della gestione del personale viaggiante e che Micaela rappresenta con grinta e determinazione sin dall’inizio, quando attraverso facebook ha pensato di organizzare la protesta trovando moltissimi consensi a causa di una diffusa insoddisfazione nei confronti del sindacato. Grinta e determinazione che non si può dire siano mancati alla Ministra della Giustizia Anna Maria Cancellieri martedì scorso, nel corso della sua arringa in difesa dei suoi comportamenti relativi alla vicenda oramai arcinota che riguarda gli arresti domiciliari di Giulia Ligresti. La Ministra a fronte della sua dichiarazione che se non avesse avuto l’unanimità nella comprensione della sua buona fede, si sarebbe dimessa, è rimasta al suo posto perché “assolta” dalla maggioranza di Governo. Ogni pensiero e giudizio su questa vicenda è lecito riguardando un comportamento e il non aver infranto la legge. Ma certo è un'amara vicenda che tocca quel limite sottile tra pubblico e privato che i politici Italiani sembrano troppo spesso travalicare con leggerezza a vantaggio del privato. Un privato, personale, famigliare che in maniera esagerata incrocia da sempre la vita di Berlusconi nella sua funzione di leader di un partito ma soprattutto rispetto ai ruoli istituzionali che lo hanno riguardato come Presidente del Consiglio. La figlia, le figlie, i figli, Marina permanentemente indicata per la successione che nega e poi tace; Barbara sempre più in prima fila; la fidanzata che sembra costituire un punto discriminante nell’attuale rapporto fra le donne del PDL, oramai anche loro divise sulle strategie e che un giornale ha catalogate in tre gruppi: 1) senza poltrone, 2) terre di mezzo, 3)moderate in poltrona. Una divisione fra donne su cui, come da manuale, i media “sguazzano”. Divisioni, quelle delle nostre, e piccoli inciuci su cui non ha certo tempo e voglia di soffermarsi chi il potere lo gestisce alla grande come la Cancelliera Angela Merkel, che proprio in questi giorni è alle prese con la formazione della sua nuova coalizione di governo con i socialdemocratici. Ed è in questa fase che la Merkel si va “allargando” a programmi che vanno verso ipotesi di incremento della spesa pubblica e a politiche definite di sinistra come da tempo va suggerendo o meglio sollecitando alla Germania l’amministrazione USA e in particolare il Presidente Obama. Rimanendo negli USA e valutando le tante vie per cui la forza femminile si può esprimere è interessante sottolineare come il cognome italiano del nuovo sindaco di New York, Bill de Biasio, sia motivato dalla sua scelta anni fa di sostituire il cognome del padre con quello di sua madre, figlia di Italiani.

Tornando qui in Italia, un pensiero davvero solidale lo dobbiamo alle tante donne arrivate con orrendi barconi sulle coste di Lampedusa e di altre coste della Sicilia. Si è saputo che oltre alla sofferenza delle traversate hanno subito violenze e stupri da scafisti trafficanti di esseri umani che segnano le rotte del Mediterraneo, alcuni dei quali sono stati riconosciuti dai profughi sopravissuti. Tralasciando altre notizie su cui sarà interessante tornare, un saluto per terminare lo rivolgo a Sabrina Ferilli che ha aperto e inaugurato il Festival del Cinema di Roma ancora in corso. Un evento che a latere di tanti problem in cui il paese è coinvolto ci ricorda la ricchezza e molteplicità di fatti che la vita offre sempre e, nello specifico, pensando che anche un buon film potrà arricchirci e aprirci a nuove aspettative positive .

paolaortensi@tiscali.it

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